"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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venerdì 9 marzo 2012

Lago ed Edipower: se ne discute anche in Trentino - III

I Comitati hanno diffuso una nota nella quale  commentano la notizia relativa alla presentazione di una mozione al Consiglio provinciale di Trento. La mozione della Ln, occupandosi di Edipower, si sofferma anche sul futuro del Lago; i Comitati effettuano un raffronto sullo stato del dibattito, sulle medesime questioni, suscitato in Friuli.
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Mozione sulla salvaguardia del lago di Cavazzo presentata al Consiglio della Provincia Autonoma di Trento

    “Il Consiglio Provinciale impegna la Giunta Provinciale  ad attivarsi presso la società Edipower SpA, partecipata di Delmi SpA, affinché non venga ulteriormente compromessa la qualità ambientale del lago di Cavazzo, privilegiando e tutelando gli interessi socio-economici delle popolazioni locali con la rinuncia del progetto di sfruttamento idroelettrico proposto”.
      Così recita il dispositivo della mozione del gruppo  consiliare della Lega Nord  della Provincia Autonoma di Trento, avente per oggetto:
    “Edipower SpA. Progetto di potenziamento mediante pompaggio della centrale idroelettrica di Somplago sul lago di Cavazzo (Udine): quali interessi di Dolomiti Energia?”
      Questo è un primo risultato dell’azione dei Comitati verso gli Enti Pubblici proprietari di Edipower attraverso loro società multiutility.
 Infatti i Comitati che si oppongono al progetto Edipower di pompaggio durante le ore notturne al superiore bacino artificiale di Verzegnis delle acque turbinate ed accumulate durante il giorno nel lago di Cavazzo o dei Tre Comuni, progetto che comporterebbe la morte certa del lago, un mese fa hanno inviato una lettera aperta agli enti pubblici proprietari di Edipower attraverso il loro azionariato nella società controllante Delmi spa.
     Precisamente la lettera aperta è stata inviata al Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano quale azionista di controllo della società SEL, al Presidente della Provincia Autonoma di Trento quale azionista di controllo di Dolomiti Energia, ai Sindaci di Brescia e di Milano quali azionisti di A2A, ai Sindaci di Torino, Genova, Piacenza, Parma e Reggio Emilia quali azionisti di IREN. Per conoscenza la lettera è stata inviata ai Presidenti Tondo e Fontanini.
     Alla lettera sono state allegate le relazione dei geologi Cella e Tosoni e dell’ing. Franzil, tecnici dei Comitati, e la perizia dell’ing. Franco Garzon incaricato dai Comuni interessati dal progetto, la lettera dei parroci della Forania di Gemona, la deliberazione della Giunta della Provincia Autonoma di Trento con cui è stato respinto un analogo progetto a pompaggio sul lago di Garda a firma dell’ing.Garzon, una serie di foto del lago di Cavazzo.
     Nella lettera, oltre a spiegare le gravi conseguenze del progetto Edipower sul lago di Cavazzo, ai Presidenti e Sindaci destinatari sono state poste alcune domande, quali:
 se sia accettabile che Province e Comuni propongano attraverso loro società ed Edipower un progetto ad accumulo per pompaggio sul lago di Cavazzo, in casa altrui, quando loro respingono simili progetti in casa propria;
 se sia accettabile che i citati Comuni attraverso le loro multiutility A2A e IREN  e quindi Edipower vengano a proporre di pompare l’acqua, distruggendolo, del piccolo lago di Cavazzo di soli 0,0187 km cubi quando sul loro territorio hanno disponibili grandi laghi con enormi volumi d’acqua (in km cubi: Garda 49, Iseo 7,54, Idro 0,68, Orta 1,3, Como 22,5, Maggiore 37) il cui livello subirebbe oscillazioni non di metri come quello di Cavazzo, ma di solo qualche millimetro.
Così stando le cose i Comitati hanno invitato i Presidenti delle Provincie Autonome ed i Sindaci destinatari della lettera aperta, che è stata inviata anche ai gruppi consiliari provinciali e comunali
*   a dare disposizioni alle loro società multiutility a realizzare gli impianti idroelettrici a pompaggio a casa loro!
*   a non approfittare della debolezza del nostro territorio e di coloro che lo amministrano, perché il Friuli è terra nobile, laboriosa, non di conquista da parte di potentati. Il lago di Cavazzo merita un trattamento migliore, come quello  che i lungimiranti governanti  delle vicine Carinzia e Slovenia riservano ai loro laghi.
    Assistiamo ad una situazione paradossale in cui, mentre a Trento ci si preoccupa che non venga ulteriormente compromesso il lago di Cavazzo e l’agenzia ANSA trentina ha dato ampio risalto alla lettera aperta dei Comitati, i nostri parlamentari, il Presidente Tondo ed i suoi Assessori, la gran parte dei Consiglieri regionali, i Sindaci dei Comuni interessati, la classe politica non sa fare di meglio che servire gli interessi delle multiutility foreste e condannare a morte il lago di Cavazzo per l’obolo di qualche tuttora fantomatica compensazione. Faremo in modo che la nostra gente si ricordi del loro comportamento alle prossime elezioni!
     Ci auguriamo che anche nel nostro Consiglio Regionale e nelle varie sedi istituzionali ci sia chi prenda esempio dai trentini, le rappresentanze istituzionali della Lega Nord in particolare, così come tutti coloro che hanno a cuore la corretta gestione del territorio, dell’ambiente, delle risorse idriche.


   
    Per : Comitato per la difesa e lo sviluppo del lago – Alesso di Trasaghis.
                                                                                     Valentino Rabassi
            Comitato per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento
                                                                                      Franceschino Barazzutti    


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