Il numero appena uscito della rivista della Filologica "Sot la Nape" (n. 2/2011) ospita un interessante articolo di Severino Danelon dal titolo "Galeotta fu la frasca" nel quale vengono ricostruite le ricerche del botanico Alessandro Trotter nei primi decenni del Novecento nel Comune di Trasaghis. I lavori del botanico vennero pubblicati su una rivista specialistica nel lontano 1927; con questo articolo anche una vasta fascia di lettori - trasagani e non solo - può apprendere con interesse che il Trotter, già nel 1901, aveva preso parte ad alcune esplorazioni e studi sulle caratteristiche del lago. Proprio il 16 aprile di quell'anno, fermatosi a Trasaghis "per una rapida e rustica colazione" notava una frasca di leccio all'ingresso dell'osteria e da lì cominciò ad occuparsi di questa pianta (un "relitto mediterraneo", cioè caratteristico di altri climi e altre latitudini) che era comune sui costoni sopra il paese.
Trotter (per lunghi anni insegnante all'Università di Napoli) ritornò a Trasaghis nell'agosto 1925 e, fattosi accompagnare da un ragazzo del luogo (definito con simpatia "monello") si arrampicò sui costoni sovrastanti il paese a toccare con mano "i primi esemplari di questo leccio dell'Alto Friuli, di questo fossile vivente, di questo insigne avanzo di vegetazione vetusta delle nostre montagne prealpine". Gli studi del prof. Trotter confluirono poi, come accennato, nella relazione scientifica "Un relitto di flora mediterranea nell'alto Friuli occidentale", pubblicato negli "Atti del reale Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti", nell'anno accademico 1926-27, un testo che ha collocato la singolare presenza del leccio nella zona di Trasaghis all'attenzione del mondo scientifico nazionale.
Per i non specialisti, un ulteriore elemento di interesse per definire le caratteristiche di quella interessante "stagione di studi" che, tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento, convogliò l'interesse dei maggiori scienziati friulani sul Lago e sulla zona circostante. (P.St.)
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