"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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sabato 14 gennaio 2012

Lago. Dalla forania di Gemona un sì al referendum - II


Battaglia per il lago

I parroci in campo 

di David Zanirato

da: Il Gazzettino, Sabato 14 Gennaio 2012,
«Il Friuli si è alzato subito in piedi dopo il dramma del terremoto, che ha segnato più di altri proprio questi nostri paesi. Non inginocchiamoci ora, a Friuli ricostruito, di fronte a chi vorrebbe sfruttarlo per interessi che non saranno mai i nostri». Chiude così la lettera firmata da 12 tra parroci e responsabili pastorali della forania di Gemona che si sono voluti affiancare alla battaglia dei Comitati e degli ambientalisti contro il progetto di potenziamento della Centrale idroelettrica di Somplago, che «rischia - scrivono i parroci - di pregiudicare irrimediabilmente, a favore di grandi gruppi economici, il destino del lago di Cavazzo, del suo territorio del suo sviluppo, del futuro nostro e dei nostri figli». La lettera è stata scritta da don Dino Pezzetta, parroco di Montenars, a nome di tutti i parroci del Gemonese presenti (eccezion fotta di don Fausto Quaí, in ospedale) e di altri responsabili pastorali. «Abbiamo appreso che 660 persone residenti nel comune di Trasaghis chiedono una consultazione popolare sul problema - si legge ancora nella missiva resa pubblica ieri a Udine durante una conferenza stampa indetta dai Comitati per la difesa e lo sviluppo del lago di Cavazzo e per la tutela della acque del bacino montano del Tagliamento, dal Wwf e da Legambiente - apprendiamo che altre analoghe petizioni si stanno raccogliendo negli altri Comuni interessati (Cavazzo, già 300 le firme raccolte, ndr) Senza entrare in dettagli tecnici, noi presbiteri del Gemonese vogliamo assicurarvi che appoggeremo convinti ogni richiesta di confronto chiarificatore sul problema e che daremo il nostro contributo di cristiani abitanti nel giardino che il Creatore ci ha prestato e che deve rimanere a servizio per il bene di tutti». I rappresentanti dei comitati sono ritornati ad attaccare i sindaci che non vogliono indire la consultazione popolare, affrontato poi anche la questione del nuovo assetto societario della Edipower, «vicenda sulla quale - ha attaccato Franceschino Barazzutti - incredibilmente nessun esponente politico regionale si è interessato, nonostante qui stiano giocando con le nostre acque per "business foresti"; il pompaggio - ha concluso Barazzutti - lo vadano a fare a casa loro (il riferimento ai laghi del nord Italia, territori dove queste società hanno sede)».

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