Un blog per informare, per ragionare, per confrontarsi su quel che capita ad Alesso e nei dintorni. Ce sucedial, ce si fàsie, ce si podarèssie fâ a Dalés e intal dulintôr? Scuvierzìnlu su chest Blog.
"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

martedì 1 settembre 2020
Domenica sul San Simeone, per ritrovar spiritualità
Domenica ci sarà la celebrazione della Santa Messa sul monte San Simeone. In tempi di coronavirus, non sono consentiti assembramenti festaioli: l'occasione può dunque essere utile per ricoprire la spiritualità di un antico pellegrinaggio votivo.
La Pro Loco di Bordano e Interneppo segnala: "Come da tradizione, domenica 6 settembre alle ore 11:00, ci sarà la Santa Messa (all’aperto) sul monte San Simeone. Quest’anno non ci saranno ristori pertanto ognuno dovrà provvedere in autonomia.
La completa asfaltatura del tratto permette comunque di risalire con mezzi propri, si ricorda inoltre che per facilitare la viabilità è possibile salire fino alle ore 13,00 e scendere dalle 14,00 in poi".
lunedì 31 agosto 2020
Da Alesso a Braulins, "che anatra di tempo"!
"Che anatra di tempo", diceva sorridendo Tuti, giocando su una traduzione raffazzonata del motto friulano "ce razza di timp". Eppure è una esclamazione che può scaturire spontanea, in queste giornate, vedendo gli effetti del maltempo in Friuli, in Carnia, anche facendo uno zoom sul microcosmo da Alesso a Braulins.
Ecco una significativa esemplificazione in una galleria fotografica:
Nell'ordine: il Palar in piena (ph. Aurelia Peressini), Strada interrotta per Bordano (Stefania Pisu), frana alla galleria del Piç a Braulins (Francesco Zingaro), Tagliamento in piena a Braulins (Massimo Monutti)
Ecco una significativa esemplificazione in una galleria fotografica:
Nell'ordine: il Palar in piena (ph. Aurelia Peressini), Strada interrotta per Bordano (Stefania Pisu), frana alla galleria del Piç a Braulins (Francesco Zingaro), Tagliamento in piena a Braulins (Massimo Monutti)
sabato 22 agosto 2020
Sfarfallando ... attorno al Lago
Casa delle farfalle, doppio appuntamento al lago di Cavazzo
CAVAZZO – Doppio appuntamento con la natura sul Lago di Cavazzo, il prossimo fine settimana, con i ricercatori e gli educatori della Casa delle Farfalle, in collaborazione con l’Ecomuseo della Val del Lago.
Si tratta di un’occasione da non perdere per una full immersion nelle specialità naturalistiche del più grande esteso lago naturale della regione.
La sera di sabato 22 agosto, dalle 21 in poi, l’unica occasione in questo 2020 per poter fare una “caccia notturna” con l’entomologo della Casa delle farfalle, Francesco Barbieri. L’evento si terrà davanti al Centro Visite dell’Ecomuseo, nel Parco Botanico di Interneppo (sulla riva est del Lago di Cavazzo).
Si tratta di una tecnica classica per gli studiosi di insetti: nei periodi di Luna nuova, in cui il satellite smette di splendere come una lampadina in alto nel cielo, vengono installate delle potenti lampade, la cui luce viene scambiata dagli insetti per quella della Luna. Essi, infatti, sono abituati a usarla per orientarsi nel buio. In questo modo, si possono osservare molti esemplari che perdono temporaneamente l’orientamento.
Il nostro entomologo li mostrerà agli ospiti raccontando le loro storie, curiose e inaspettate; anche tra gli insetti delle nostre latitudini si trovano, infatti, delle specie e dei comportamenti interessanti quanto quelli delle specie più esotiche.
Poche ore dopo, invece, la mattina di domenica 23 agosto, dalle 9.30, di nuovo intorno al lago, una delle escursioni in cui Rossella Crescente, direttrice delle guide naturalistiche della Casa delle farfalle, vi conduce alla scoperta delle differenti stagioni della natura intorno al Lago di Cavazzo.
Purtroppo le storie della primavera ce le siamo perse per il lockdown, ma domenica ci aspettano le storie dell’estate, e di come le piante e gli animali affrontano il grande caldo. Più in là, saremo pronti per vedere come tutto cambia con l’arrivo dell’autunno (domenica 27 settembre).
Entrambi gli eventi, la “Caccia notturna sul lago” ed “Estate al lago” durano circa un paio d’ore e sono gratuiti. Sono organizzati in collaborazione con l’Ecomuseo della Val del Lago.
Ricordiamo che la Casa delle farfalle è aperta ogni giorno fino alla fine di ottobre, dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17), mentre La cucina delle farfalle, il punto ristoro all’esterno della casa, gestito in collaborazione con Friulando, è aperta ogni giorno fino alla fine di agosto con gli stessi orari del museo.
(da comunicato "Casa delle farfalle")
CAVAZZO – Doppio appuntamento con la natura sul Lago di Cavazzo, il prossimo fine settimana, con i ricercatori e gli educatori della Casa delle Farfalle, in collaborazione con l’Ecomuseo della Val del Lago.
Si tratta di un’occasione da non perdere per una full immersion nelle specialità naturalistiche del più grande esteso lago naturale della regione.
La sera di sabato 22 agosto, dalle 21 in poi, l’unica occasione in questo 2020 per poter fare una “caccia notturna” con l’entomologo della Casa delle farfalle, Francesco Barbieri. L’evento si terrà davanti al Centro Visite dell’Ecomuseo, nel Parco Botanico di Interneppo (sulla riva est del Lago di Cavazzo).
Si tratta di una tecnica classica per gli studiosi di insetti: nei periodi di Luna nuova, in cui il satellite smette di splendere come una lampadina in alto nel cielo, vengono installate delle potenti lampade, la cui luce viene scambiata dagli insetti per quella della Luna. Essi, infatti, sono abituati a usarla per orientarsi nel buio. In questo modo, si possono osservare molti esemplari che perdono temporaneamente l’orientamento.
Il nostro entomologo li mostrerà agli ospiti raccontando le loro storie, curiose e inaspettate; anche tra gli insetti delle nostre latitudini si trovano, infatti, delle specie e dei comportamenti interessanti quanto quelli delle specie più esotiche.
Poche ore dopo, invece, la mattina di domenica 23 agosto, dalle 9.30, di nuovo intorno al lago, una delle escursioni in cui Rossella Crescente, direttrice delle guide naturalistiche della Casa delle farfalle, vi conduce alla scoperta delle differenti stagioni della natura intorno al Lago di Cavazzo.
Purtroppo le storie della primavera ce le siamo perse per il lockdown, ma domenica ci aspettano le storie dell’estate, e di come le piante e gli animali affrontano il grande caldo. Più in là, saremo pronti per vedere come tutto cambia con l’arrivo dell’autunno (domenica 27 settembre).
Entrambi gli eventi, la “Caccia notturna sul lago” ed “Estate al lago” durano circa un paio d’ore e sono gratuiti. Sono organizzati in collaborazione con l’Ecomuseo della Val del Lago.
Ricordiamo che la Casa delle farfalle è aperta ogni giorno fino alla fine di ottobre, dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17), mentre La cucina delle farfalle, il punto ristoro all’esterno della casa, gestito in collaborazione con Friulando, è aperta ogni giorno fino alla fine di agosto con gli stessi orari del museo.
(da comunicato "Casa delle farfalle")
mercoledì 12 agosto 2020
In difesa del Lago di fronte all'assalto idroelettrico
Riceviamo e pubblichiamo:
I Comitati e diverse associazioni ambientaliste hanno diffuso un volantino dove si evidenziano i rapporti tra il Lago e quanti utilizzano o intendono utilizzarne le acque (esigenze irrigue, produzione di energia...).
"Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni: basta schiavitù idroelettriche!
Come noto il lago di Cavazzo o dei Tre Comuni – stupendo lago naturale ante costruzione della centrale di Somplago - è stato sconvolto dallo scarico in esso dell’acqua turbinata da tale centrale. Acqua gelida (constatabile mettendo un piede in acqua) proveniente, attraverso 80 km di gallerie, dalle prese in quota dei corsi d’acqua della Carnia. Acqua torbiba di fango (constatabile alla vista) le cui particelle più pesanti si depositano sul fondale del lago distruggendo ogni forma di vita ed accumulandosi trasformeranno il lago in una palude come ampiamente dimostrato dallo studio dell’ing Dino Franzil, da quello dell’ing Franco Garzon, incaricato dai Comuni rivieraschi, dal Consorzio BIM e dalle Comunità Montane e dalla ricerche dell’Istituto di Scienze Marine del CNR.
Acque gelide e torbide che, unite alla forte oscillazione del livello del lago, hanno seriamente compromesso la pesca e la fruibilità turistica del lago e della sua valle, percorsa in lungo e in largo da elettrodotti su svettanti tralicci che portano la corrente elettrica a Marghera.Valle che ha dovuto anche subire, non senza averli contrastati, l’oleodotto e relativa stazione di pompaggio sulla riva nord e la violenza dell’autostrada con il gigantesco viadotto affondante alcuni piloni nel lago.
Come se ciò non bastasse, ora assistiamo ad un assalto alle acque del canale di scarico del lago per realizzare due centraline idroelettriche da parte di una ditta privata ed una terza da parte di Carnia Industrial Park (già Cosint) di Tolmezzo. Centraline che vanno ad aggiugersi al progetto del Consorzio di Bonifica Friulana di derivazione irrigua dallo stesso canale di scarico.
I proponenti di queste centraline van dicendo candidamente che le stesse non andranno ad incidere sul lago e sul suo livello. Se così fosse il loro investimento sarebbe decisamente azzardato poiché durante i fermi della centrale a2a di Somplago dovrebbero fermare anche le loro centraline in assenza dell’apporto nel lago della portata scaricata dalla centrale e, conseguentemente, alimentante lo scarico dello stesso; scarico su cui opereranno le loro centraline e la derivazione irrigua. Tant’è che la convenzione con cui a2a autorizza l’installazione delle centraline sul canale di sua competenza prevede che, oltre al pagamento di una royalty ad a2a, la gestione di dette centraline non debba comportare alcun vincolo all’esercizio della centrale di Somplago.
A questo punto sorge inevitalmente la domanda: quando la centrale di Somplago sarà in fermo - accade spesso perché è una centrale “di punta”- e non scaricherà acqua nel lago, che ne sarà delle centraline? Risposta: entreranno anche loro in fermo ( non credibile!) o continueranno a turbinare (risposta logica e credibile!). Allora turbineranno acqua prelevata dal lago il cui livello si abbasserà. Oscillazione del livello inaccettabile. Oscillazione tanto più inaccettabile quella conseguente alla derivazione irrigua, poiché si verificherebbe in estate in danno al turismo sul lago. Al pesante asservimento del lago alla centrale si aggiungerebbe anche quello delle centraline e della derivazione irrigua.
Poiché la derivazione irrigua è prevista sullo stesso canale di scarico del lago a monte delle tre centraline, c’è da chiedersi su quale residua portata potranno fare affidamento le tre centraline quando il Consorzio di Bonifica attingerà la gran parte della portata del canale, tanto più dal momento che la produzione agricola avrà la precedenza su quella dei kw. Sorprende che in questa ingarbugliata situazione sia entrato un ente parapubblico qual’è Carnia Industrial Park e che si possa considerare di coinvolgere privati per i finanziamenti necessari.
Abbiamo più volte richiamato l’attenzione della Regione, dei Comuni, delle Istituzioni e dell’opinione pubblica sull’importanza per l’intero Friuli dello snodo idrico “lago – suo scarico – Tagliamento”. Non è accettabile che su di esso vari attori procedano separatamente guidati esclusivamente dal prorio interesse di parte, da un lato con l’avallo della Regione e dall’altro lato con i Comuni che si accontentano di un obolo compensativo anziché essere loro stessi attori prendendo esempio dai loro colleghi trentini di come utilizzare le acque per una produzione idroelettrica in proprio a vantaggio delle loro comunità ed ecologicamente compatibile.
E’ tempo di metter mano a questo snodo idrico con un piano complessivo, concordato con la Val del Lago ed il comprensorio circostante, che contemperi i vari utilizzi. Piano che metta al centro la rinaturalizzazione del lago e la sua fruibilità turistica quale motore di sviluppo del comprensorio. Per questo è indispensabile la realizzazione del bypass che, evitando il lago, convogli lo scarico della centrale direttamente nel canale di scarico del lago, dove centraline e derivazione irrigua potranno essere realizzate senza comportare interferenze con il lago, tanto più se, con il passaggio alla Regione della centrale di Somplago, per la stessa dovrà stabilirsi un regime di produzione funzionale alle esigenze del territorio e non a quelle attuali degli azionisti lombardi di a2a.
Si prenda atto che proprio la realizzazione del bypass facilita gli utilizzi dello scarico del lago. I Comitati hanno sempre responsabilmente sostenuto che sia possibile rinaturalizzare il lago, produrre kw e dare acqua per irrigare il Friuli. Pertanto si ritengono titolati a pretendere che gli altri attori in campo si comportino altrettanto responsabilmente accantonando gli egoismi di parte.
Presso l’Assessorato Regionale all’Ambiente si è costituito un tavolo tecnico denominato “Laboratorio Lago Tre Comuni” con il compito “di individuare le criticità del Lago dei Tre Comuni e proporre le conseguenti soluzioni finalizzate a recuperare le condizioni di naturalità del lago stesso e a garantirne la fruibilità, anche ai fini turistici”. Ebbene i Comitati vigilano affinchè questo Laboratorio adempia compiutamente alle finalità istitutive che trovino concreta attuazione sul lago. Guai se così non fosse. Il lago è gravemente malato, ha bisogno di un intervento radicale e risolutivo e non di un’aspirina qual è l’equivoca “mitigazione”: logica vuole che per eliminare gli effetti (l’acqua gelida e fango) si intervenga sulla causa (lo scarico della centrale). Diversamente sarebbe per la Val del Lago un’inaccettabile presa in giro.
Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento, Tolmezzo via Davanzo 9 Francewschino Barazzutti presidente; Comitato Salvalago, Alesso via Somplago 10, Annamaria Gisolfi coordinatrice; Legambiente Regionale, Sandro Cargnelutti presidente; Legambiente della CARNIA-Valcanale-Canal del ferro, Marco lepre presidente; Coordinamento Nazionale Tutela Fiumi “Free Rivers Italia” Lucia Ruffato presidente; Ce.Vi Centro VolontariatoInternazionale Udine, Marco Iob coordinatore; Movimento Tutela Arzino, Val D’Arzino, Dario Tosoni portavoce; Comitato Acqua Libera, Paluzza, Antonino Galassi portavoce; Comitato Rio Pecol, Paularo, Gaia Baracetti portavoce; Per Altre Strade(PAS) Comitato Interregionale Carnia-Cadore sezione carnica Alto tagliamento, Forni di Sotto, Ira Conti referente; Comitato Val degano, Ovaro,Paolo Querini portavoce; Comitato NO centrale Resia 2 Ponte Rop,Luciano Micelli coordinatore; Comitato Valcellina, Barcis, Fabia Tomasino coordinatrice; Comitato Valmeduna, Meduno Gianfranco Osualdini Coordinatore; Comitato per la Vita del Friuli Rurale, Porpetto, Aldevis Tibaldi presidente; Associazione Culturale Lidriis Furlanis, Talmassons, Katia Odorico presidente; Comitato Salviamo la Fuina, Val Pesarina, Claudio Solari referente".
I Comitati e diverse associazioni ambientaliste hanno diffuso un volantino dove si evidenziano i rapporti tra il Lago e quanti utilizzano o intendono utilizzarne le acque (esigenze irrigue, produzione di energia...).
"Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni: basta schiavitù idroelettriche!
Come noto il lago di Cavazzo o dei Tre Comuni – stupendo lago naturale ante costruzione della centrale di Somplago - è stato sconvolto dallo scarico in esso dell’acqua turbinata da tale centrale. Acqua gelida (constatabile mettendo un piede in acqua) proveniente, attraverso 80 km di gallerie, dalle prese in quota dei corsi d’acqua della Carnia. Acqua torbiba di fango (constatabile alla vista) le cui particelle più pesanti si depositano sul fondale del lago distruggendo ogni forma di vita ed accumulandosi trasformeranno il lago in una palude come ampiamente dimostrato dallo studio dell’ing Dino Franzil, da quello dell’ing Franco Garzon, incaricato dai Comuni rivieraschi, dal Consorzio BIM e dalle Comunità Montane e dalla ricerche dell’Istituto di Scienze Marine del CNR.
Acque gelide e torbide che, unite alla forte oscillazione del livello del lago, hanno seriamente compromesso la pesca e la fruibilità turistica del lago e della sua valle, percorsa in lungo e in largo da elettrodotti su svettanti tralicci che portano la corrente elettrica a Marghera.Valle che ha dovuto anche subire, non senza averli contrastati, l’oleodotto e relativa stazione di pompaggio sulla riva nord e la violenza dell’autostrada con il gigantesco viadotto affondante alcuni piloni nel lago.
Come se ciò non bastasse, ora assistiamo ad un assalto alle acque del canale di scarico del lago per realizzare due centraline idroelettriche da parte di una ditta privata ed una terza da parte di Carnia Industrial Park (già Cosint) di Tolmezzo. Centraline che vanno ad aggiugersi al progetto del Consorzio di Bonifica Friulana di derivazione irrigua dallo stesso canale di scarico.
I proponenti di queste centraline van dicendo candidamente che le stesse non andranno ad incidere sul lago e sul suo livello. Se così fosse il loro investimento sarebbe decisamente azzardato poiché durante i fermi della centrale a2a di Somplago dovrebbero fermare anche le loro centraline in assenza dell’apporto nel lago della portata scaricata dalla centrale e, conseguentemente, alimentante lo scarico dello stesso; scarico su cui opereranno le loro centraline e la derivazione irrigua. Tant’è che la convenzione con cui a2a autorizza l’installazione delle centraline sul canale di sua competenza prevede che, oltre al pagamento di una royalty ad a2a, la gestione di dette centraline non debba comportare alcun vincolo all’esercizio della centrale di Somplago.
A questo punto sorge inevitalmente la domanda: quando la centrale di Somplago sarà in fermo - accade spesso perché è una centrale “di punta”- e non scaricherà acqua nel lago, che ne sarà delle centraline? Risposta: entreranno anche loro in fermo ( non credibile!) o continueranno a turbinare (risposta logica e credibile!). Allora turbineranno acqua prelevata dal lago il cui livello si abbasserà. Oscillazione del livello inaccettabile. Oscillazione tanto più inaccettabile quella conseguente alla derivazione irrigua, poiché si verificherebbe in estate in danno al turismo sul lago. Al pesante asservimento del lago alla centrale si aggiungerebbe anche quello delle centraline e della derivazione irrigua.
Poiché la derivazione irrigua è prevista sullo stesso canale di scarico del lago a monte delle tre centraline, c’è da chiedersi su quale residua portata potranno fare affidamento le tre centraline quando il Consorzio di Bonifica attingerà la gran parte della portata del canale, tanto più dal momento che la produzione agricola avrà la precedenza su quella dei kw. Sorprende che in questa ingarbugliata situazione sia entrato un ente parapubblico qual’è Carnia Industrial Park e che si possa considerare di coinvolgere privati per i finanziamenti necessari.
Abbiamo più volte richiamato l’attenzione della Regione, dei Comuni, delle Istituzioni e dell’opinione pubblica sull’importanza per l’intero Friuli dello snodo idrico “lago – suo scarico – Tagliamento”. Non è accettabile che su di esso vari attori procedano separatamente guidati esclusivamente dal prorio interesse di parte, da un lato con l’avallo della Regione e dall’altro lato con i Comuni che si accontentano di un obolo compensativo anziché essere loro stessi attori prendendo esempio dai loro colleghi trentini di come utilizzare le acque per una produzione idroelettrica in proprio a vantaggio delle loro comunità ed ecologicamente compatibile.
E’ tempo di metter mano a questo snodo idrico con un piano complessivo, concordato con la Val del Lago ed il comprensorio circostante, che contemperi i vari utilizzi. Piano che metta al centro la rinaturalizzazione del lago e la sua fruibilità turistica quale motore di sviluppo del comprensorio. Per questo è indispensabile la realizzazione del bypass che, evitando il lago, convogli lo scarico della centrale direttamente nel canale di scarico del lago, dove centraline e derivazione irrigua potranno essere realizzate senza comportare interferenze con il lago, tanto più se, con il passaggio alla Regione della centrale di Somplago, per la stessa dovrà stabilirsi un regime di produzione funzionale alle esigenze del territorio e non a quelle attuali degli azionisti lombardi di a2a.
Si prenda atto che proprio la realizzazione del bypass facilita gli utilizzi dello scarico del lago. I Comitati hanno sempre responsabilmente sostenuto che sia possibile rinaturalizzare il lago, produrre kw e dare acqua per irrigare il Friuli. Pertanto si ritengono titolati a pretendere che gli altri attori in campo si comportino altrettanto responsabilmente accantonando gli egoismi di parte.
Presso l’Assessorato Regionale all’Ambiente si è costituito un tavolo tecnico denominato “Laboratorio Lago Tre Comuni” con il compito “di individuare le criticità del Lago dei Tre Comuni e proporre le conseguenti soluzioni finalizzate a recuperare le condizioni di naturalità del lago stesso e a garantirne la fruibilità, anche ai fini turistici”. Ebbene i Comitati vigilano affinchè questo Laboratorio adempia compiutamente alle finalità istitutive che trovino concreta attuazione sul lago. Guai se così non fosse. Il lago è gravemente malato, ha bisogno di un intervento radicale e risolutivo e non di un’aspirina qual è l’equivoca “mitigazione”: logica vuole che per eliminare gli effetti (l’acqua gelida e fango) si intervenga sulla causa (lo scarico della centrale). Diversamente sarebbe per la Val del Lago un’inaccettabile presa in giro.
Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento, Tolmezzo via Davanzo 9 Francewschino Barazzutti presidente; Comitato Salvalago, Alesso via Somplago 10, Annamaria Gisolfi coordinatrice; Legambiente Regionale, Sandro Cargnelutti presidente; Legambiente della CARNIA-Valcanale-Canal del ferro, Marco lepre presidente; Coordinamento Nazionale Tutela Fiumi “Free Rivers Italia” Lucia Ruffato presidente; Ce.Vi Centro VolontariatoInternazionale Udine, Marco Iob coordinatore; Movimento Tutela Arzino, Val D’Arzino, Dario Tosoni portavoce; Comitato Acqua Libera, Paluzza, Antonino Galassi portavoce; Comitato Rio Pecol, Paularo, Gaia Baracetti portavoce; Per Altre Strade(PAS) Comitato Interregionale Carnia-Cadore sezione carnica Alto tagliamento, Forni di Sotto, Ira Conti referente; Comitato Val degano, Ovaro,Paolo Querini portavoce; Comitato NO centrale Resia 2 Ponte Rop,Luciano Micelli coordinatore; Comitato Valcellina, Barcis, Fabia Tomasino coordinatrice; Comitato Valmeduna, Meduno Gianfranco Osualdini Coordinatore; Comitato per la Vita del Friuli Rurale, Porpetto, Aldevis Tibaldi presidente; Associazione Culturale Lidriis Furlanis, Talmassons, Katia Odorico presidente; Comitato Salviamo la Fuina, Val Pesarina, Claudio Solari referente".
martedì 11 agosto 2020
Anche quest'anno, sul Palâr e al Lago, c'è l'assistenza Lifeguard
Palar e Lago di Cavazzo, per l'assistenza bagnanti ci sono i volontari
Bagno al lago e sul torrente in totale sicurezza grazie ai volontari della Lifeguard Academy
“Non vietiamo nulla, siamo lì solamente a sorvegliare. Lo scopo è quello di evitare gli incidenti”. È così che Davide Nido, vice presidente della Lifeguard Academy, presenta il progetto che vede la sua associazione, ormai dal 2011, “presidiare” il Palar e il lago dei tre Comuni, a tutela dei bagnanti. “Il progetto – spiega Nido – nacque sull’onda di una serie di incidenti gravissimi nelle acque dolci del nostro territorio. Due fratelli morirono a Cornino, un ragazzo nel Cornappo. Così, spalleggiati dall’allora sindaco di Trasaghis Augusto Picco (venuto a mancare lo scorso anno) iniziammo a operare per garantire la sicurezza. La cosa è proseguita e anche con l’Amministrazione attuale, guidata da Stefania Pisu, i rapporti sono ottimi. Ci aiutano moltissimo”.
Ferragosto e dintorni
L’attività di Nido e dei suoi colleghi copre la settimana di Ferragosto (dal 9 al 16 agosto). Ieri il primo giorno di impegno. “È andata molto bene – racconta –. C’era un sacco di gente e alla fine i bagnanti ci hanno fatto pure un coro di ringraziamento. È stata una bella emozione”. Tutto questo viene fatto a titolo di volontariato, senza nulla in cambio, garantendo una media di 7/8 persone alla volta. “È solo la passione che spinge a farlo – ci dice Nido –. I posti dove operiamo sono bellissimi, meritano di essere vissuti, ma devono anche essere praticabili in sicurezza”.
I consigli
Le acque di torrenti, fiumi e laghi sono diverse da quelle del mare, con altre dinamiche. “Prendiamo ad esempio il lago – chiarisce Nido –. Ci sono due immissari e un emissario. Si possono formare correnti di continuo. In più, spesso, soffia vento di tramontana, altro elemento che può aumentare la pericolosità del bagno. Nel Palar un pericolo ormai classico è rappresentato dai massi. Ci si tuffa, si battezza il masso a una distanza consistente e invece è molto vicino”. Come fare, allora, per garantirsi un po’ di refrigerio senza patemi? “La prima cosa da fare – spiega Nido – è bagnarsi con calma prima di entrare in acqua. I polsi, le gambe, l’addome, la testa. Tutte le parti del corpo, in modo che non ci sia una sofferenza esagerata per lo sbalzo termico. Non si deve fare gli eroi e non si deve fare il bagno mai da soli. La cosa migliore sarebbe munirsi di un presidio, come possono essere le tavolette galleggianti".
(Nicola Angeli)
Tratto da: https://www.udinetoday.it/cronaca/assistenza-bagnanti-palar-lago-cavazzo.html
Bagno al lago e sul torrente in totale sicurezza grazie ai volontari della Lifeguard Academy
“Non vietiamo nulla, siamo lì solamente a sorvegliare. Lo scopo è quello di evitare gli incidenti”. È così che Davide Nido, vice presidente della Lifeguard Academy, presenta il progetto che vede la sua associazione, ormai dal 2011, “presidiare” il Palar e il lago dei tre Comuni, a tutela dei bagnanti. “Il progetto – spiega Nido – nacque sull’onda di una serie di incidenti gravissimi nelle acque dolci del nostro territorio. Due fratelli morirono a Cornino, un ragazzo nel Cornappo. Così, spalleggiati dall’allora sindaco di Trasaghis Augusto Picco (venuto a mancare lo scorso anno) iniziammo a operare per garantire la sicurezza. La cosa è proseguita e anche con l’Amministrazione attuale, guidata da Stefania Pisu, i rapporti sono ottimi. Ci aiutano moltissimo”.
Ferragosto e dintorni
L’attività di Nido e dei suoi colleghi copre la settimana di Ferragosto (dal 9 al 16 agosto). Ieri il primo giorno di impegno. “È andata molto bene – racconta –. C’era un sacco di gente e alla fine i bagnanti ci hanno fatto pure un coro di ringraziamento. È stata una bella emozione”. Tutto questo viene fatto a titolo di volontariato, senza nulla in cambio, garantendo una media di 7/8 persone alla volta. “È solo la passione che spinge a farlo – ci dice Nido –. I posti dove operiamo sono bellissimi, meritano di essere vissuti, ma devono anche essere praticabili in sicurezza”.
I consigli
Le acque di torrenti, fiumi e laghi sono diverse da quelle del mare, con altre dinamiche. “Prendiamo ad esempio il lago – chiarisce Nido –. Ci sono due immissari e un emissario. Si possono formare correnti di continuo. In più, spesso, soffia vento di tramontana, altro elemento che può aumentare la pericolosità del bagno. Nel Palar un pericolo ormai classico è rappresentato dai massi. Ci si tuffa, si battezza il masso a una distanza consistente e invece è molto vicino”. Come fare, allora, per garantirsi un po’ di refrigerio senza patemi? “La prima cosa da fare – spiega Nido – è bagnarsi con calma prima di entrare in acqua. I polsi, le gambe, l’addome, la testa. Tutte le parti del corpo, in modo che non ci sia una sofferenza esagerata per lo sbalzo termico. Non si deve fare gli eroi e non si deve fare il bagno mai da soli. La cosa migliore sarebbe munirsi di un presidio, come possono essere le tavolette galleggianti".
(Nicola Angeli)
Tratto da: https://www.udinetoday.it/cronaca/assistenza-bagnanti-palar-lago-cavazzo.html
lunedì 10 agosto 2020
Ancora sulle centraline idroelettriche all'uscita del Lago
Qualche settimana fa era stato avanzato l'ennesimo allarme per le possibili conseguenze delle concessioni di centraline all'uscita del Lago:
Ora il sito "leopost" dà notizia del fatto che il progetto presentato da Industrial Park sarebbe stato bloccato per irregolarità formali:
"senza un piano complessivo e condiviso di valorizzazione il lago resta, da un lato, solo funzionale alla centrale idroelettrica ed agli interessi degli azionisti della lombarda proprietaria a2a e, dall’altro lato, oggetto delle richieste derivatorie irrigue del Consorzio di Bonifica Friulana, che si ripetono puntualmente con la siccità estiva. Inoltre, come se ciò non bastasse, perseverando nella sciagurata politica di rilascio a piene mani di concessioni idroelettriche, la Regione ha autorizzato la costruzione di ben 4 centrali sul canale di scarico del lago (una all’Industrial Park di Tolmezzo e tre ad una ditta veneta). Centrali che, in mancanza del by-pass, provocheranno forti oscillazioni del livello del lago deleterie per la sua rinaturazione e fruibilità".(https://www.studionord.news/barazzutti-a-quando-il-laboratorio-lago-dei-tre-comuni/)
Ora il sito "leopost" dà notizia del fatto che il progetto presentato da Industrial Park sarebbe stato bloccato per irregolarità formali:
"Il bando del progetto per la realizzazione di un impianto idroelettrico sul canale di scarico del lago di Cavazzo (Ud) è sospeso a data da destinarsi. Figure di merda lunari dei mezzadri carnici che dirigono lo strombazzante Consorzio. Le ragioni della sospensione sono da ricercarsi in errori su tariffe, calcoli tecnici squilibrati, elementi ambientali e puzza di bruciato. Tanta puzza di bruciato che interessa chi dirige la conca: Il direttore Danilo Farinelli, il Rup Maurizio Cleva, il responsabile amministrativo in telelavoro da Pescara, Erika Bubisutti e il presidente.(https://www.leonarduzzi.eu/carniamanikomio-exxx-polzive-prima-stecca-del-presidente-siagri-sospeso-il-bando-di-gara-da-circa-5milioni-di-euri-per-un-impianto-idroelettrico-sul-lago-di-cavazzo-ud-chi-paga-i-danni-le-an/)
L’elaborazione del bando ha comportato l’impegno di consulenti, personale qualificato, risorse per la stesura e i costi sostenuti dalle imprese private per presentare le domande. Il danno erariale è di dimensioni significative. Carnia Infetta, regione malata.
A nulla sono valsi gli allarmi che l’ex presidente del Consorzio Cucchiaro aveva esposto al sindaco di Tolmezzo circa un mese fa. Una missiva illuminante, coraggiosa, che metteva in guardia i vertici del Consorzio sulla “stranezza” dello strumento utilizzato per il bando, ovvero un “project financing”. Tuttavia, il contenuto della lettera al sindaco (maggior azionista del Consorzio), puntava anche a mettere in evidenza la questione ambientale che interessa l’ecosistema del Lago: non è stato considerato l’impatto dell’opera in oggetto. Sul punto, lo stesso Franceschino Barazzutti, ultimo aedo del patrimonio ecologico del lago dei tre comuni, aveva sollevato perplessità sull’opera. Tutto da rifare".
domenica 9 agosto 2020
Aperto "Trilago". Ovviamente... sul Lago dei Tre Comuni
Qualcuno lo ricorda come "Al fogolâr", qualche altro come "Hotel da Mara" o ancora come "Hotel Al Lago" nella "Gestione Finzi" .... dopo un lungo periodo di inattività, ha riaperto, con nuova proprietà, l'Hotel sulla riva occidentale del Lago, vicino alla foce del riu da Côt. Un augurio di rilancio...
Riapre 17 anni dopo la chiusura l’hotel sul lago dei Tre comuni
A 17 anni dalla sua chiusura l’albergo ristorante del lago dei Tre comuni ha riaperto i battenti. Lo storico locale “Al lago” era stato chiuso nel 2003 e negli ultimi anni è stato acquisito dai due imprenditori Paolo e Natalia Polo, che hanno effettuato una serie di interventi di ristrutturazione per adeguarla alle recenti normative e dotarlo di nuovi servizi, a cominciare da una piscina esterna che si trova sul retro dell’albergo.
Il nuovo hotel è stato battezzato “Trilago”, un nome che rimanda al lago dei Tre Comuni e rappresenta una possibilità di rilancio dell’area.
«Il nostro obiettivo – spiega Polo – è contribuire a valorizzare questo territorio aggiungendo alla preesistente offerta turistica dei campeggi, anche una struttura ricettiva dotata di camere, ristorante e servizi».
L’hotel dispone di 16 camere, disposte su tre piani, e offre una quarantina di posti letto: per valorizzare quei locali, nell’intervento di ristrutturazione sono state aggiunte alcune terrazze esterne per ognuna della camere, tutto ciò finalizzato a far sì che i visitatori possano apprezzare la vista sul paesaggio esterno. Nel retro della struttura è stata realizzata una piscina, mentre grande attenzione è stata riservata alla terrazza localizzata sul fronte dell’albergo dove si è creata un’area destinata alla ristorazione e bar. Per quanto concerne la ristorazione, l’hotel mette a disposizione fino a 110 coperti tra la terrazza e la sala interna.
«Abbiamo aperto in questi giorni – spiega Polo –, appena possibile, nel rispetto delle autorizzazioni, perché, anche se siamo già in estate inoltrata volevamo dare un messaggio di rilancio a tutto il territorio in cui abbiamo voluto investire perché lo riteniamo molto attraente. La nostra intenzione è quella di tenere aperto l’hotel per tutto l’anno perché pensiamo che la nostra struttura possa venire incontro alle esigenze non solo del turismo ma anche di chi si sposta in quest’area per motivi di lavoro».
Nella zona del lago dei Tre Comuni, questa è l’unica struttura alberghiera aperta, dove tuttavia la presenza dei campeggi già da alcuni anni ha permesso di attrarre molti visitatori. Va ricordato che il lago è anche sede di molte attività sportive, dalla vela con la società Nautilago fino al volo libero, che già negli scorsi anni aveva organizzato sulla riva ovest i mondiali di volo acrobatico. Quest’anno l’emergenza ha impedito tali manifestazioni, ma la direzione dell’hotel “Trilago” è pronta a collaborare con il territorio: «Abbiamo già avuto contatti – spiega Paolo Polo – con le diverse associazioni operative nel settore sportivo. Crediamo che sarà possibile proporre ai nostri utenti anche dei pacchetti specifici nei quali la nostra offerta di servizi si integra con le attività che si possono svolgere in quest’area molto pregiata».
Piero Cargnelutti
(Messaggero Veneto, 8 agosto 2020)
Riapre 17 anni dopo la chiusura l’hotel sul lago dei Tre comuni
A 17 anni dalla sua chiusura l’albergo ristorante del lago dei Tre comuni ha riaperto i battenti. Lo storico locale “Al lago” era stato chiuso nel 2003 e negli ultimi anni è stato acquisito dai due imprenditori Paolo e Natalia Polo, che hanno effettuato una serie di interventi di ristrutturazione per adeguarla alle recenti normative e dotarlo di nuovi servizi, a cominciare da una piscina esterna che si trova sul retro dell’albergo.
Il nuovo hotel è stato battezzato “Trilago”, un nome che rimanda al lago dei Tre Comuni e rappresenta una possibilità di rilancio dell’area.
«Il nostro obiettivo – spiega Polo – è contribuire a valorizzare questo territorio aggiungendo alla preesistente offerta turistica dei campeggi, anche una struttura ricettiva dotata di camere, ristorante e servizi».
L’hotel dispone di 16 camere, disposte su tre piani, e offre una quarantina di posti letto: per valorizzare quei locali, nell’intervento di ristrutturazione sono state aggiunte alcune terrazze esterne per ognuna della camere, tutto ciò finalizzato a far sì che i visitatori possano apprezzare la vista sul paesaggio esterno. Nel retro della struttura è stata realizzata una piscina, mentre grande attenzione è stata riservata alla terrazza localizzata sul fronte dell’albergo dove si è creata un’area destinata alla ristorazione e bar. Per quanto concerne la ristorazione, l’hotel mette a disposizione fino a 110 coperti tra la terrazza e la sala interna.
«Abbiamo aperto in questi giorni – spiega Polo –, appena possibile, nel rispetto delle autorizzazioni, perché, anche se siamo già in estate inoltrata volevamo dare un messaggio di rilancio a tutto il territorio in cui abbiamo voluto investire perché lo riteniamo molto attraente. La nostra intenzione è quella di tenere aperto l’hotel per tutto l’anno perché pensiamo che la nostra struttura possa venire incontro alle esigenze non solo del turismo ma anche di chi si sposta in quest’area per motivi di lavoro».
Nella zona del lago dei Tre Comuni, questa è l’unica struttura alberghiera aperta, dove tuttavia la presenza dei campeggi già da alcuni anni ha permesso di attrarre molti visitatori. Va ricordato che il lago è anche sede di molte attività sportive, dalla vela con la società Nautilago fino al volo libero, che già negli scorsi anni aveva organizzato sulla riva ovest i mondiali di volo acrobatico. Quest’anno l’emergenza ha impedito tali manifestazioni, ma la direzione dell’hotel “Trilago” è pronta a collaborare con il territorio: «Abbiamo già avuto contatti – spiega Paolo Polo – con le diverse associazioni operative nel settore sportivo. Crediamo che sarà possibile proporre ai nostri utenti anche dei pacchetti specifici nei quali la nostra offerta di servizi si integra con le attività che si possono svolgere in quest’area molto pregiata».
Piero Cargnelutti
(Messaggero Veneto, 8 agosto 2020)
mercoledì 5 agosto 2020
Trasaghis ricorda il Sindaco Augusto Picco, a un anno dalla scomparsa
E' passato un anno dalla scomparsa di Augusto Picco, per due mandati (dal 2009 al 2019) Sindaco di Trasaghis.
Lo ricordano gli Amministratori, i familiari, quanti hanno avuto modo di conoscerlo ed apprezzarlo come Amministratore e come persona.
(MV 5-8-20)
martedì 28 luglio 2020
Idroelettrico, una sintesi degli interventi all'incontro di Alesso
Laura Matelda Puppini, sul sito "Non solo Carnia" ha pubblicato una ampia sintesi degli interventi ascoltati nell'incontro sul Grande Idroelettrico tenutosi ad Alesso sabato scorso.
L'articolo si intitola
ed è consultabile al link
http://www.nonsolocarnia.info/o-ora-o-mai-piu-quale-legge-in-fvg-per-il-grande-idroelettrico/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=nonsolocarnia-news-28-luglio-2020_28
L'articolo si intitola
O ora o mai più. Quale legge in
Fvg per il grande idroelettrico?
ed è consultabile al link
http://www.nonsolocarnia.info/o-ora-o-mai-piu-quale-legge-in-fvg-per-il-grande-idroelettrico/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=nonsolocarnia-news-28-luglio-2020_28
lunedì 27 luglio 2020
Idroelettrico, affollato incontro ad Alesso. E oggi si replica a Cavazzo
In tanti ad Alesso per parlare di grande idroelettrico
Il Comitato Tutela Acqua del Bacino Montano del Tagliamento e il Comitato Salvalago di Alesso, hanno organizzato sabato 25, al Centro Sociale di Alesso di Trasaghis, una riunione cui hanno partecipato una novantina di persone. Il tema in discussione era la Proposta di legge relativa al passaggio in proprietà alla Regione del grande idroelettrico “Disciplina delle modalità e delle procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico in Friuli/Venezia Giulia”.
Ciò in virtù di una Legge nazionale che stabilisce che, allo scadere del periodo di concessione, il grande idroelettrico passerà alle Regioni. Ricco il parterre dei politici presenti, con i parlamentari Bubisutti, Sut e Tondo, i consiglieri regionali Boschetti, Moretuzzo e Honsell, la sindaca “padrona di casa” Stefania Pisu, il collega di Cavazzo Borghi, di Bordano Bellina e di Montenars Sandruvi, quest’ultimo anche presidente dell’UTI Gemonese. In sala anche il presidente del Bim Benedetti, il presidente regionale di Legambiente Cargnelutti e i rappresentanti di alcuni Comitati della Destra Tagliamento.
Dopo la presentazione dell’argomento da parte di Franceschino Barazzutti, che ha fatto conoscere con immagini dedicate la realtà delle captazioni in Carnia, la situazione del lago e la proposta dei due Comitati sul tema, è iniziata una interessante discussione, che si è focalizzata sui contenuti che dovranno esserci nella futura legge, a breve licenziata dalla Giunta regionale.
Tutti hanno convenuto sul fatto che la futura Società energetica regionale dovrà essere pubblica, seppur a varia misura, e che eventualmente, per quanto riguarda la sola gestione degli impianti, potrà esserci una Azienda privata che la gestirà.
Tutti hanno convenuto sul fatto che la futura Società energetica regionale dovrà essere pubblica, seppur a varia misura, e che eventualmente, per quanto riguarda la sola gestione degli impianti, potrà esserci una Azienda privata che la gestirà.
Infine, da molti interventi è venuto l’accorato appello alla Regione per una moratoria delle concessioni per il minidroelettrico (ovvero le centraline), per il pesante impatto ambientale che queste comportano sui corsi d’acqua alpini e prealpini.
“Come Open Sinistra FVG ho ribadito come la legge finalmente tuteli i lavoratori delle dighe – dice Honsell in una nota -. Nell’occasione ho sottolineato l’importanza di cogliere i grandi finanziamenti disponibili a livello di UE per ripristinare ambientalmente il Lago di Cavazzo nell’ambito dei progetti smart-water”.
Oggi nuovo appuntamento sul tema nel tendone festeggiamenti di Cavazzo alle 18.
(foto: Comitati salvalago)
martedì 21 luglio 2020
Sabato ad Alesso, incontro sul "grande idroelettrico"
Riceviamo e pubblichiamo:
SABATO
25 LUGLIO ORE 18
ALESSO
DI TRASAGHIS, CENTRO SOCIALE
INCONTRO PUBBLICO
sulla
Proposta di Legge
Regionale relativa al passaggio in proprietà alla Regione del grande
idroelettrico.
<<Disciplina delle
modalità e delle procedure di assegnazione
delle concessioni di grandi
derivazioni a scopo idroelettrico in Friuli Venezia Giulia>>
sottoscritta
da Consiglieri Regionali
Sergo, Dal Zovo, Liguori, Santoro, Bidoli, Capozzella, Centis, Conficoni, Honsell, Marsilio, Moretti, Moretuzzo, Ussai;
Sono stati invitati:
- i
consiglieri firmatari della Proposta di Legge:
- il Consigliere Regionale
Luca Boschetti e l’assessore
Barbara Zilli
- i Parlamentari Luca Sut, Renzo
Tondo, Aurelia Bubisutti e Elena Lizzi
- i Sindaci di Trasaghis,
Bordano, Cavazzo Carnico, Artegna, Forgaria nel Friuli, Gemona del Friuli, Montenars, Osoppo e Venzone.
PARTECIPATE
muniti di mascherina
A cura di: Comitato Tutela acque del Bacino Montano del Tagliamento,
Tolmezzo, via Davanzo, 9;Comitato per la salvezza del Lago di Cavazzo o dei Tre
Comuni, Alesso, via Somplago,10.
20luglio 2020
domenica 19 luglio 2020
Lago, prima riunione del tavolo tecnico. La posizione dei Comitati
Riceviamo e pubblichiamo:
La Regione, per cercare una soluzione al degrado del nostro
lago, con la L.R. 6/8/2019,N° 13, art. 4, "al fine di individuare le criticità del
Lago dei Tre Comuni e proporre le conseguenti soluzioni, finalizzate a
recuperare le condizioni di naturalità del lago stesso e garantirne la
fruibilità, anche ai fini turistici, in conformità al Piano Regionale di Tutela
delle Acque, ha istituito presso la Direzione centrale Ambiente ed Energia, il
tavolo tecnico denominato "Laboratorio Lago dei Tre Comuni ".
Questo tavolo tecnico, è composto da un rappresentante e un
esperto della Direzione Ambiente e Energia, da un esperto designato dal Comune
di Trasaghis, uno da Bordano e uno da Cavazzo e infine da un rappresentante
dell'Arpa. Potrà inoltre partecipare anche un rappresentante dell'Autorità di
Bacino. Inoltre potranno essere invitati a partecipare i soggetti portatori di
interessi (Comitati, A2A, Consorzio Bonifica Pianura Friulana, ecc ). C'è
stata a fine giugno una prima riunione in videoconferenza a titolo
interlocutorio, in attesa di conoscere le proposte di A2A e del Consorzio
Bonifica Pianura friulana.
Alcune considerazioni. Con questa legge si riafferma
nuovamente che il recupero di naturalità del lago, dovrà essere realizzato tramite
un bypass (quale sarà la soluzione ottimale sarà compito del tavolo tecnico ) che
porti le acque gelide e talvolta torbide scaricate dalla centrale di Somplago a valle del lago, senza interferire con lo stesso.
Le Amministrazioni rivierasche infine hanno ricevuto un ruolo fondamentale in questo Laboratorio, nominando
ciascuna un proprio esperto.
Noi del Comitato Salvalago saremo vigili e non
mancheremo di portare in quella sede le
nostre proposte.
Claudio Polano - Comitato Salvalago
sabato 18 luglio 2020
L'asilo di Avasinis non sarà demolito, ma recuperato
La Regione ha accolto la richiesta della Amministrazione comunale di Trasaghis per arrivare a un recupero della struttura della Scuola dell'Infanzia di Avasinis di cui l'anno scorso era stata paventata la demolizione per l'inadeguatezza dal punto di vista antisismico.
Soddisfazione è stata espressa dal Sindaco di Trasaghis Stefania Pisu: "Abbiamo voluto scommettere su un intervento di recupero dell’immobile adibito a scuola dell’infanzia, effettuando ulteriori approfondimenti agli studi ingegneristici che ci erano stati presentati un anno fa. L’eventualità di demolire questa struttura ci risultava insopportabile, non solo per ragioni economiche ma anche per il significato affettivo. Abbiamo presentato un progetto di recupero per 380.000 euro, che la Regione ha deciso di finanziare, per cui vogliamo pubblicare i nostri ringraziamenti. Per noi è un ottimo risultato che ci ha ripagato delle tante preoccupazioni e del lavoro svolto per risolvere la situazione".
Soddisfazione è stata espressa dal Sindaco di Trasaghis Stefania Pisu: "Abbiamo voluto scommettere su un intervento di recupero dell’immobile adibito a scuola dell’infanzia, effettuando ulteriori approfondimenti agli studi ingegneristici che ci erano stati presentati un anno fa. L’eventualità di demolire questa struttura ci risultava insopportabile, non solo per ragioni economiche ma anche per il significato affettivo. Abbiamo presentato un progetto di recupero per 380.000 euro, che la Regione ha deciso di finanziare, per cui vogliamo pubblicare i nostri ringraziamenti. Per noi è un ottimo risultato che ci ha ripagato delle tante preoccupazioni e del lavoro svolto per risolvere la situazione".
venerdì 10 luglio 2020
Anche i rugbysti impegnati nella pulizia del Palâr
Sono previste per quest'estate, all'interno di un programma sportivo, anche iniziative di carattere ecologico quali la pulizia di diverse aree del torrente Palâr proposta dall'Associazione Rugby Gemona "Black ducks", in particolar modo nelle giornate del 17 e 24 luglio.
A tutti ha preventivamente rivolto il ringraziamento il Sindaco di Trasaghis Stefania Pisu: "Un ringraziamento ai gruppi di rugby del gemonese che verranno prossimamente sul nostro territorio, nella zona del Palar, per ripulirlo dai rifiuti abbandonati. Giovani volenterosi, appassionati per lo sport e che amano il nostro territorio, valori che insieme portano ad iniziative lodevoli come questa".
A tutti ha preventivamente rivolto il ringraziamento il Sindaco di Trasaghis Stefania Pisu: "Un ringraziamento ai gruppi di rugby del gemonese che verranno prossimamente sul nostro territorio, nella zona del Palar, per ripulirlo dai rifiuti abbandonati. Giovani volenterosi, appassionati per lo sport e che amano il nostro territorio, valori che insieme portano ad iniziative lodevoli come questa".
lunedì 6 luglio 2020
Alesso, a proposito di quell'ingiuriosa insegna estemporanea
E' uscita giorni addietro sul MV una lettera che commentava la tanto discussa azione di un anonimo che si era sbizzarrito a definire malamente ed etichettare volgarmente Alesso e i dalessàns.
Per quanti non l'avessero letta ...
Trasaghis: Vandali in azione e gomme tagliate
Egregio direttore,gira su Facebook una foto che riprende il cartello stradale indicante la località di Alesso, paese da cui scrivo, con appeso a fianco un sedile di water su cui sono state scritte una serie di frasi ingiuriose nei confronti degli abitanti di questo paese. Questo è un paese di gente tranquilla, dove ognuno si fa i fatti propri e che ha sempre accolto tutti coloro che per varie ragioni sono capitati da queste parti. Da noi vive da anni molta gente che viene dai più disparati angoli d'Italia e anche dall'estero. Senza alcun problema di convivenza.Nei fine settimana il nostro lago (Lago dei tre Comuni) è frequentato da centinaia di visitatori. Inoltre da anni è abitudine frequentare le bellissime acque del torrente "Palàr", ormai conosciuto in tutta la Regione e perfino dalle parti più vicine del Veneto. A parte qualche problema per i parcheggi, qualche volta lasciati nel disordine dai visitatori, che sono sempre stati rispettati e ben visti. Ora gira voce che recentemente a qualcuno siano state tagliate le gomme della macchina e questa potrebbe essere la ragione del gesto. Parliamoci chiaro, nulla si può escludere: ogni paese ha la sua buona dose di stupidi! Quindi senza voler difendere l'eventuale imbecille di turno va anche detto che, se il proprietario dell'auto presume che il gesto sia opera di un residente, la sua macchina forse non era parcheggiata benissimo. Facile per lui fare uno più uno. Se fosse così la risposta di chi si è trovata la strada sbarrata per un pessimo parcheggio è decisamente esagerata ma pure la reazione dell'autore di simile nefandezze non mi sembra condivisibile. Pertanto qui nessuno capisce le ragioni di tanto livore, espresso poi in quel modo. E c'è da supporre che sia lo stesso soggetto ad aver pubblicato il tutto su Facebook.Non si offende un'intera comunità perché lui (per colpa sua?) ha trovato sulla sua strada un idiota. Che dovrei dire io che abito di fianco al Palàr e che tutti i lunedì dei mesi estivi mi metto a raccogliere carte, borse in plastica, bottiglie in vetro mettendole negli appositi contenitori? Ora l'amministrazione comunale ha provveduto ad installare dei cassonetti per la raccolta differenziata. Ma ugualmente purtroppo c'è ancora qualcuno che ...Mi consenta un'ultima considerazione. Se tra di noi c'è qualcuno che si è comportato male questo non dà diritto al danneggiato di offendere gli altri 836 cittadini di questa comunità.
Ennio Valent, Alesso di Trasaghis
(Messaggero Veneto, 29 giugno 2020)
Per quanti non l'avessero letta ...
Trasaghis: Vandali in azione e gomme tagliate
Egregio direttore,gira su Facebook una foto che riprende il cartello stradale indicante la località di Alesso, paese da cui scrivo, con appeso a fianco un sedile di water su cui sono state scritte una serie di frasi ingiuriose nei confronti degli abitanti di questo paese. Questo è un paese di gente tranquilla, dove ognuno si fa i fatti propri e che ha sempre accolto tutti coloro che per varie ragioni sono capitati da queste parti. Da noi vive da anni molta gente che viene dai più disparati angoli d'Italia e anche dall'estero. Senza alcun problema di convivenza.Nei fine settimana il nostro lago (Lago dei tre Comuni) è frequentato da centinaia di visitatori. Inoltre da anni è abitudine frequentare le bellissime acque del torrente "Palàr", ormai conosciuto in tutta la Regione e perfino dalle parti più vicine del Veneto. A parte qualche problema per i parcheggi, qualche volta lasciati nel disordine dai visitatori, che sono sempre stati rispettati e ben visti. Ora gira voce che recentemente a qualcuno siano state tagliate le gomme della macchina e questa potrebbe essere la ragione del gesto. Parliamoci chiaro, nulla si può escludere: ogni paese ha la sua buona dose di stupidi! Quindi senza voler difendere l'eventuale imbecille di turno va anche detto che, se il proprietario dell'auto presume che il gesto sia opera di un residente, la sua macchina forse non era parcheggiata benissimo. Facile per lui fare uno più uno. Se fosse così la risposta di chi si è trovata la strada sbarrata per un pessimo parcheggio è decisamente esagerata ma pure la reazione dell'autore di simile nefandezze non mi sembra condivisibile. Pertanto qui nessuno capisce le ragioni di tanto livore, espresso poi in quel modo. E c'è da supporre che sia lo stesso soggetto ad aver pubblicato il tutto su Facebook.Non si offende un'intera comunità perché lui (per colpa sua?) ha trovato sulla sua strada un idiota. Che dovrei dire io che abito di fianco al Palàr e che tutti i lunedì dei mesi estivi mi metto a raccogliere carte, borse in plastica, bottiglie in vetro mettendole negli appositi contenitori? Ora l'amministrazione comunale ha provveduto ad installare dei cassonetti per la raccolta differenziata. Ma ugualmente purtroppo c'è ancora qualcuno che ...Mi consenta un'ultima considerazione. Se tra di noi c'è qualcuno che si è comportato male questo non dà diritto al danneggiato di offendere gli altri 836 cittadini di questa comunità.
Ennio Valent, Alesso di Trasaghis
(Messaggero Veneto, 29 giugno 2020)
mercoledì 1 luglio 2020
Primo caso di positività al Coronavirus nel Comune di Trasaghis
Comunicato del Sindaco di Trasaghis:
"Mi spiace comunicarvi che abbiamo il primo caso di positività al Covid 19 nel nostro Comune. Il dipartimento si è occupato dell’isolamento della persona e delle relative misure di quarantena."
"Mi spiace comunicarvi che abbiamo il primo caso di positività al Covid 19 nel nostro Comune. Il dipartimento si è occupato dell’isolamento della persona e delle relative misure di quarantena."
giovedì 25 giugno 2020
Acque: un appello per "essere attori di una giudiziosa gestione ed utilizzazione della risorsa acqua"
Riceviamo e pubblichiamo:
La Corte di Cassazione ha respinto il
ricorso della lombarda multiutility a2a, concessionaria degli impianti
idroelettrici del Tagliamento con le centrali di Ampezzo e di Somplago, contro
il piccolo Comune di Forni di Sotto.
La controversia tra a2a ed il Comune di
Forni di Sotto evidenzia ancora una volta l’urgenza e la necessità, da un lato,
di una profonda revisione della legislazione nazionale che dia maggiori tutele
ai già deboli e sofferenti territori montani in particolare nei confronti delle
già di per sé potenti multiutility urbane, dall’altro lato, che la nostra
Regione, a statuto di autonomia speciale, faccia altrettanto ed in particolare costituisca
con urgenza una propria società energetica che assuma via via il pieno
controllo del settore seguendo l’esempio della Provincia di Bolzano. Diversamente
gli spazi vuoti non resteranno tali, ma per la logica del mercato saranno occupati
da altri e sarà l’intero territorio regionale ad essere sottomesso: l’anticipazione
sono le notizie sulle trattative tra
a2a, Agsm del Comune di Verona e Aim del Comune di Vicenza per la fusione in
un’unica società con area operativa il nord-est in concorrenza con Hera. I
predatori cercano prede: è la legge della giungla.
Comuni predatori e Comuni prede

Motivo del contendere, che ha visto la
multiutility soccombente in tutti i gradi di giudizio, da un lato è il
potenziamento della portata dell’acquedotto comunale attingendo l’acqua sul Rio
Chiaradia a monte della presa idroelettrica di a2a, dall’altro lato la pretesa della
multiutility di essere indennizzata da parte del Comune ritenendosi danneggiata poiché la captazione
dell’acquedotto riduce la portata d’acqua alla sua presa.
La controversia, oltre ad essere
significativa del punto critico a cui è giunto l’utilizzo della preziosa
risorsa acqua, si inserisce in un contesto ben più vasto che merita di essere
esaminato: il rapporto tra grandi centri urbani e periferie. Quelle montane in
particolare, adatte alla produzione idroelettrica offrendo esse le necessarie
caratteristiche quali la disponibilità di acqua ed i dislivelli.
Se da un lato il piccolo Comune di Forni di
Sotto ben rappresenta una periferia montana, dall’altro lato chi è a2a e chi
rappresenta? a2a giuridicamente è una società multiservizi che opera secondo le leggi di mercato, i cui azionisti al
31.12.2019 sono il Comune di Milano al
25%, il Comune di Brescia al 25%, altri azionisti al 49,2% tra i quali anche
soggetti esteri e la stessa a2a spa allo 0,8% con azioni proprie. Quindi a2a è
un’espressione, un’emanazione, un modo di essere dei citati Comuni azionisti
che ne sono i proprietari.
Quello di a2a non è un caso isolato.
Infatti anche i comuni di Genova, Torino, Reggio Emilia e Parma detengono il controllo della multiutility
Iren, mentre il comune di Bologna e quelli della Romagna detengono il controllo
della multiutility Hera, che opera anche nella nostra regione.
Che i grandi Comuni si dotino di
strumenti, quali le società da loro controllate, che provvedano a fornire i
servizi necessari come la raccolta e smaltimento rifiuti, l’erogazione di gas e
energia elettrica, il servizio idrico,
etc sui rispettivi territori comunali è cosa logica e necessaria.
Non lo è altrettanto quando i grandi
Comuni-azionisti utilizzano le società controllate per espandere la loro
attività – meglio il loro business – ben oltre il proprio territorio per
sfruttare la risorsa acqua dei territori periferici montani per produrre
energia elettrica, peraltro portata altrove, mentre i guadagni finiscono nell’attivo dei bilanci dei Comuni
azionisti, lasciando ai territori montani, già sofferenti sotto diversi
aspetti, i dissesti idrogeologici prodotti dalle derivazioni, gli alvei in
secca, l’obolo dei sovraccanoni ai Consorzi Bim e di qualche autopromozionale
sponsorizzazione, nonché il monumento alla propria energia.
Con ciò si viene ad instaurare un rapporto
di subordinazione che peggiora ulteriormente lo stato di sofferenza economica,
sociale e demografica delle aree montane, tanto più se la società venuta da
lontano ha la pretesa di decidere se e quanti litri d’acqua per il proprio
acquedotto il Comune locale può captare da un rio del proprio territorio e
anche di essere economicamente ristorata per la risibile minor produzione di
energia.
La conclusione di questa controversia è un
messaggio ed un incoraggiamento a tutti i sindaci ed abitanti della montagna ad
essere attori di una giudiziosa gestione ed utilizzazione della risorsa acqua,
sempre più strategica e preziosa, nell’interesse dei loro cittadini, e non
spettatori distratti, se non complici, dello sfruttamento indiscriminato non
solo da parte delle forestiere società multiutility ma anche da parte di
speculatori privati locali e regionali che si avvalgono degli incentivi, i
certificati verdi, pagati dagli utenti con le bollette.
Lo scarso
interesse dimostrato dai sindaci e dagli abitanti della Carnia, a differenza di
quelli della montagna pordenonese, riguardo al passaggio alla Regione del
grande idroelettrico non è un segnale incoraggiante. Per tutti dovrebbero
essere di esempio, di guida e di stimolo quei vecchi che in condizioni di
miseria oltre 100 anni fa fondarono la Società Elettrica Cooperativa Alto But
(SECAB), tuttora ben operante in quel territorio. Nel caso non bastasse possono
documentarsi su come ben operano nell’idroelettrico, e non solo, i comuni
trentini singolarmente o uniti per valle.
Franceschino Barazzutti, già presidente del Consorzio
BIM Tagliamento, già sindaco di Cavazzo Carnico
sabato 13 giugno 2020
Sunait cjampanis! Mobilitazione ad Alesso per mantenere il tradizionale orario delle campane
Una richiesta (anonima) presentata a Comune, Carabinieri ed Arpa per spostare l'orario del primo suono della campane dalle 6 alle 7 ha suscitato grande discussione ad Alesso dove, soprattutto sulla pagina facebook "Sei di Alesso se..." l'assoluta maggioranza degli intervenuti si è espressa per mantenere il tradizionale orario mattutino.
Dopo un iniziale accoglimento della richiesta da parte della Parrocchia, la vicenda si è (per ora) risolta (una volta valutata la normativa e le norme consuetudinarie) con la decisione del ripristino dell'orario tradizionale delle 6.
Riproporre i diversi interventi (quasi tutti) sta a indicare l'interesse ed il senso di appartenenza ad una comunità espresso (quasi sempre) in toni civili e costruttivi.
Dopo un iniziale accoglimento della richiesta da parte della Parrocchia, la vicenda si è (per ora) risolta (una volta valutata la normativa e le norme consuetudinarie) con la decisione del ripristino dell'orario tradizionale delle 6.
Riproporre i diversi interventi (quasi tutti) sta a indicare l'interesse ed il senso di appartenenza ad una comunità espresso (quasi sempre) in toni civili e costruttivi.
venerdì 12 giugno 2020
Avasinis, saranno sistemate le "case svizzere"
Finanziato il restauro degli alloggi popolari
Nuovi interventi per la sistemazione di alloggi popolari destinati a chi affronta situazioni di emergenza. Il Comune di Trasaghis intende sistemare alcuni appartamenti di proprietà comunale per adeguarli alle nuove modalità di sostenibilità, e metterli a disposizione delle persone che ne fanno domanda. Tra questi, ci sono le sette case prefabbricate di Avasinis donate dalla comunità svizzera ai tempi del terremoto, che saranno presto oggetto di un intervento da 160 mila euro per il rifacimento di infissi, isolamenti e impianti. Cinque di queste case sono già abitate: «Le restanti due – spiega il sindaco Stefania Pisu – saranno messe a norma con questi lavori e così potranno essere utilizzate. Al momento, le richieste non mancano». Il Comune di Trasaghis, possessore di alcune piccole unità abitative sul territorio, si è dotato di un regolamento con il quale gli appartamenti possono essere destinati solo alla popolazione del paese, nei casi in cui le richieste siano legate a emergenze, a volte a progetti coordinati dai servizi sociali: l’affitto concordato è spesso legato all’Isee del futuro utente della struttura. Oltre alle case svizzere di Avasinis, il Comune di Trasaghis possiede un ulteriore appartamento nella frazione, altri due ad Alesso e una casa a Peonis. Queste strutture saranno oggetto di interventi: «Abbiamo ricevuto un contributo – spiega il sindaco Pisu di 170 mila euro – e ora ci apprestiamo a consultare i professionisti per capire quali potrebbero essere gli interventi prioritari sugli altri appartamenti in base alle risorse disponibili. Viste le richieste che ci arrivano dalla comunità, il nostro obiettivo è rendere fruibili quelle proprietà comunali».
(Messaggero Veneto, 10 giugno 2020)
Nuovi interventi per la sistemazione di alloggi popolari destinati a chi affronta situazioni di emergenza. Il Comune di Trasaghis intende sistemare alcuni appartamenti di proprietà comunale per adeguarli alle nuove modalità di sostenibilità, e metterli a disposizione delle persone che ne fanno domanda. Tra questi, ci sono le sette case prefabbricate di Avasinis donate dalla comunità svizzera ai tempi del terremoto, che saranno presto oggetto di un intervento da 160 mila euro per il rifacimento di infissi, isolamenti e impianti. Cinque di queste case sono già abitate: «Le restanti due – spiega il sindaco Stefania Pisu – saranno messe a norma con questi lavori e così potranno essere utilizzate. Al momento, le richieste non mancano». Il Comune di Trasaghis, possessore di alcune piccole unità abitative sul territorio, si è dotato di un regolamento con il quale gli appartamenti possono essere destinati solo alla popolazione del paese, nei casi in cui le richieste siano legate a emergenze, a volte a progetti coordinati dai servizi sociali: l’affitto concordato è spesso legato all’Isee del futuro utente della struttura. Oltre alle case svizzere di Avasinis, il Comune di Trasaghis possiede un ulteriore appartamento nella frazione, altri due ad Alesso e una casa a Peonis. Queste strutture saranno oggetto di interventi: «Abbiamo ricevuto un contributo – spiega il sindaco Pisu di 170 mila euro – e ora ci apprestiamo a consultare i professionisti per capire quali potrebbero essere gli interventi prioritari sugli altri appartamenti in base alle risorse disponibili. Viste le richieste che ci arrivano dalla comunità, il nostro obiettivo è rendere fruibili quelle proprietà comunali».
(Messaggero Veneto, 10 giugno 2020)
giovedì 11 giugno 2020
Da settembre, la Primaria di Bordano farà scuola a Interneppo
Tornano le lezioni a Interneppo La scuola Montessori è salva
L’amministrazione comunale di Bordano ha infatti deciso di utilizzare l’ex struttura scolastica realizzata negli anni Sessanta nella frazione posta sul lago dei Tre Comuni, per far fronte al problema che si era originato nel plesso di Bordano. Come è noto, le indagini antisismiche che hanno interessato lo scorso anno la struttura scolastica del capoluogo non avevano dato esito positive, e questo aveva costretto l’amministrazione comunale a dichiarare inagibile tale edificio. Per far fronte all’organizzazione dell’anno scolastico, il Comune aveva dunque deciso di ospitare gli alunni delle elementari nella scuola materna, e i bambini di quest’ultima in un modulo opportunamente affittato per loro. Ora, però, gli amministratori comunali hanno deciso di portare la scuola temporaneamente a Interneppo.
«Anche l’ex plesso di Interneppo – spiega il sindaco Ivana Bellina – è stato sottoposto negli ultimi mesi a una serie di verifiche in tema di sicurezza ed è emerso che la struttura è sicura e può ospitare i bambini. Sarà necessario fare una serie di piccoli interventi e alcuni sono già programmabili: noi pensiamo di riuscire a far ripartire l’anno scolastico da lì per le primarie, mentre le materne potranno tornare nella loro sede a Bordano dove non sarà più necessario affittare un modulo. Crediamo anche – continua il primo cittadino – che la presenza del plesso sarà di buon auspicio per la frazione di Interneppo dove la scuola era stata chiusa alcuni decenni fa».
Va ricordato a Bordano da anni il Comune e la direzione didattica di Trasaghis stanno portando avanti un progetto di insegnamento con il metodo Montessori, che ha permesso di salvaguardare la scuola del piccolo paese della Val del lago, richiamando l’interesse delle famiglie da molti paesi del territorio pedemontano e collinare interessate a far seguire al proprio figlio quel particolare metodo di insegnamento.
Quello di Bordano è l’unico plesso pubblico Montessori in tutto l’alto Friuli e uno dei pochi in tutta la provincia: «Il ricorso alla struttura di Interneppo – precisa ancora il sindaco Bellina – andrà a risolvere problematiche relative alle future direttive del post emergenza, per le quali attendiamo direttive dal ministero. Dall’altro lato, i bambini aumenteranno, passando da 45 dell’anno scorso a una sessantina previsti per il prossimo e la materna di Bordano non è sufficiente per far fronte a tutte le attività. La struttura di Interneppo è adatta, naturalmente si tratta di una scelta temporanea perché l’amministrazione continuare a verificare con la Regione la possibilità di riportare il plesso a Bordano».
(Messaggero Veneto, 5 giugno 2020)
Piero Cargnelutti / BORDANO
A Interneppo la scuola riaprirà i battenti per accogliere di nuovo i bambini.
A Interneppo la scuola riaprirà i battenti per accogliere di nuovo i bambini.
«Anche l’ex plesso di Interneppo – spiega il sindaco Ivana Bellina – è stato sottoposto negli ultimi mesi a una serie di verifiche in tema di sicurezza ed è emerso che la struttura è sicura e può ospitare i bambini. Sarà necessario fare una serie di piccoli interventi e alcuni sono già programmabili: noi pensiamo di riuscire a far ripartire l’anno scolastico da lì per le primarie, mentre le materne potranno tornare nella loro sede a Bordano dove non sarà più necessario affittare un modulo. Crediamo anche – continua il primo cittadino – che la presenza del plesso sarà di buon auspicio per la frazione di Interneppo dove la scuola era stata chiusa alcuni decenni fa».
Va ricordato a Bordano da anni il Comune e la direzione didattica di Trasaghis stanno portando avanti un progetto di insegnamento con il metodo Montessori, che ha permesso di salvaguardare la scuola del piccolo paese della Val del lago, richiamando l’interesse delle famiglie da molti paesi del territorio pedemontano e collinare interessate a far seguire al proprio figlio quel particolare metodo di insegnamento.
Quello di Bordano è l’unico plesso pubblico Montessori in tutto l’alto Friuli e uno dei pochi in tutta la provincia: «Il ricorso alla struttura di Interneppo – precisa ancora il sindaco Bellina – andrà a risolvere problematiche relative alle future direttive del post emergenza, per le quali attendiamo direttive dal ministero. Dall’altro lato, i bambini aumenteranno, passando da 45 dell’anno scorso a una sessantina previsti per il prossimo e la materna di Bordano non è sufficiente per far fronte a tutte le attività. La struttura di Interneppo è adatta, naturalmente si tratta di una scelta temporanea perché l’amministrazione continuare a verificare con la Regione la possibilità di riportare il plesso a Bordano».
(Messaggero Veneto, 5 giugno 2020)
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