"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

venerdì 16 gennaio 2015

Casa delle farfalle, contributi a rischio

Nuovi timori per la Casa delle Farfalle

La Provincia ha sostenuto una manutenzione straordinaria, ma mancano i documenti per riaprire la struttura


L’empasse sul cambio di gestione della Casa delle Farfalle di Bordanopotrebbe ripercuotersi negativamente sulle casse della Provincia di Udine. L’ente, infatti, nel 2007, attraverso un cofinanziamento europeo di 60 mila euro, cui si aggiungono altri 40 mila euro stanziati dal bilancio provinciale, aveva sostenuto la manutenzione straordinaria dell’edificio affinché potesse ospitare l’attività espositiva della Casa delle Farfalle.
Nuovi timori per la Casa delle FarfalleLe risorse derivano da un progetto a valere sull’iniziativa comunitaria Leader Plus – Piano di sviluppo locale della Carnia e del Gemonese – azione 4 – Ecomuseo. Tale finanziamento è soggetto all’obbligo di rispettare il vincolo di destinazione d’uso dei beni immobili acquistati e realizzati, fino al 17 dicembre 2018. L’Ue, a tal riguardo, chiede annualmente una dichiarazione in questo senso da parte dell’Ente beneficiario del contributo che, a sua volta, riceve tale attestazione dalla realtà incaricata della gestione della struttura.
“Tale documentazione negli anni scorsi è arrivata puntualmente – spiega l’assessore provinciale alla cultura Francesca Musto –;  per il 2014, nonostante i vari solleciti al Comune di Bordano, ancora non abbiamo ricevuto nulla. Siamo preoccupati perché a fronte di questa mancata documentazione, temiamo che si possa prospettare per la Provincia di Udine anche la revoca del contributo. In tal caso dovremo rivalerci sull’amministrazione comunale che, nella finanziaria regionale 2015, è beneficiaria di un contributo pari a 30 mila euro per la manutenzione della struttura”.
L’assessore Musto auspica che “il recente giudizio del Tar Fvg che ha dato il via libera alla nuova gestione della Casa delle Farfalle, possa innanzi tutto far riaprire celermente la struttura e, in parallelo, far pervenire alla Provincia di Udine la documentazione da tempo richiesta e da inviare all’Ue per scongiurare provvedimenti a carico dell’Ente”.

giovedì 15 gennaio 2015

By-pass del Lago, un obiettivo su cui convergere (IV)

UN’OCASION CHE NO PUES JESSI STRAÇADE



I Comitâts pe difese e pe valorizazion dal lâc dai 3 Cumons e pe protezions des aghis dal teritori dal Tiliment a àn pandût la sô sperance pes decisions cjapadis de Zonte regjonâl, ai 30 di Decembar, cuanch’e à fat bon il “Progetto di Piano regionale di tutela delle acque” (“Prta”). La deliberazion no cjacare dome dal vieri proget pe «realizzazione di una condotta di collegamento tra il lago di Cavazzo e il sistema derivatorio Ledra Tagliamento», ma ancje de «realizzazione di un canale di by-pass che convogli direttamente le acque della centrale di Somplago all’emissario del lago di Cavazzo con lo scopo di recuperare le condizioni di naturalità del lago stesso». Pai Comitâts, cumò al covente un grant impegn par che il “by-pass” al sedi pardabon realizât e par ch’al deventi une prioritât vere de politiche regjonâl, dal moment ch’al podarès sconzurâ – cemût ch’a domandin di agns e agnorums i Comitâts – «la continua oscillazione del livello di acque gelide e poi la scomparsa del lago stesso per suo interrimento… nonché la vergogna di aver privato le future generazioni del più grande lago naturale della regione».
(www.friul.net)



mercoledì 14 gennaio 2015

Bordano, torna la "fieste di Sant'Antoni in place"

Tradizionale appuntamento con la festa di Sant'Antonio a Bordano: sabato 17 ci sarà la Messa alle 10 mentre, nel pomeriggio, "La place" si animerà con gli spettacoli per i bambini, il palo della cuccagna e ... i krampus. Saranno naturalmente in funzione i chioschi con i piatti tipici locali.

La festa avrà un'anteprima venerdì 16, alle 20, in sala consiliare, dove sarà presentata la mostra fotografica "Memorie di un esodo" curata dal Centro di Documentazione sul Territorio del Comune di Trasaghis e dedicata alle giornate dello sfollamento imposto  dai nazifascisti alle popolazioni di Bordano, Interneppo, Braulins, Trasaghis ed Alesso nell'ottobre 1944.

martedì 13 gennaio 2015

Carniacque, venerdì un incontro a Trasaghis

Come già successo qualche settimana fa a Cavazzo,  Carniacque si presenta alla cittadinanza per esporre la situazione della società e le prospettive che vengono a porsi. Venerdì 16, alle 20, nella sala consiliare di Trasaghis, si terrà infatti un incontro pubblico per esaminare le diverse problematiche connesse con la gestione delle risorse idriche nel nostro territorio, con l'illustrazione delle misure di risanamento e di sviluppo già avviate ed in corso di attivazione per i prossimi anni.
Il tema ha suscitato ampie discussioni anche sul Blog (vedi http://cjalcor.blogspot.it/2014/11/dal-pulmin-di-nesto-carniacque-il.html ); logico sottolineare quindi l'importanza dell'incontro sia per "avere informazioni" sia, per chi vorrà, esprimere pareri o proposte.



lunedì 12 gennaio 2015

Nuova edizione del Lunari ... cui vôi di Sandro

Sandro Stefanutti ha coltivato per anni le sue due passioni, la caccia e la pittura.  Passioni individuali, da portare avanti negli spazi aperti delle montagne, con discrezione, con un occhio attento al paesaggio, agli animali, alla natura. Solo a fatica, nel 2011,   Checo e altri amici erano riusciti a convincerlo a far vedere i suoi quadri ad una cerchia più larga, ed è nata così la mostra "Cui vôi di Sandro" proposta nel Centro Servizi di Alesso  (vedi http://cjalcor.blogspot.it/2011/07/quel-che-si-muove-dales-mostra-di.html ) e, in seguito, anche a Somplago.
Poi , implacabile, la malattia, in poco tempo, lo ha portato via.
Resta, qui,  il ricordo della sua bella figura, restano i suoi quadri che sono anche stati nuovamente esposti nello scorso agosto in occasione della riapertura della latteria.
Da alcuni anni le immagini dei suoi lavori circolano anche su un calendario che il fratello Renzo, con l'aiuto di Manuel e di altri amici, mette assieme  e fa stampare in un certo numero di copie con una distribuzione "militante" tra quanti hanno conosciuto e voluto bene a Sandro: è un'edizione che si è rinnovata anche quest'anno e che è stata accolta con affetto e commozione.





domenica 11 gennaio 2015

"Lunari di Dalés", ne parla anche il settimanale diocesano

Dopo averne dato notizia sull'edizione online (http://www.lavitacattolica.it/stories/cronaca/7168_torna_nel_2015_il_lunari_di_dals/#.VLGcDNKG_Co), anche l'edizione cartacea della "Vita Cattolica", il settimanale diocesano, si occupa dell'uscita del "Lunari di Dalés". A pag. 23 dell'edizione dell'8 gennaio è presente infatti un articolo che si occupa dei contenuti del Lunari (... "4 o pui rovedas")  sottolineando il lavoro dei curatori, la collaborazione della gente nel recupero delle fotografie, il ruolo della Parrocchia ed il contributo del Comune di Trasaghis.


Naturalmente, ora che il Lunari è già entrato in parecchie case, può essere utilizzato anche il Blog per un parere sul numero di quest'anno e magari suggerimenti per le prossime edizioni.

sabato 10 gennaio 2015

Bordano 1970, una befana con le fattezze da vecchio eremita

In tanti paesi della Val del Lago si è rinnovato "l'incontro" con la Befana, in una serie di occasioni che hanno superato la dimensione familiare e grazie al lavoro di genitori, gruppi, associazioni  e pro loco hanno raggiunto una dimensione "collettiva".
Si è trattato di manifestazioni ormai collaudate, con un notevole concorso di bambini e famiglie.


Al proposito, può far tenerezza ritrovare un ritaglio di giornale di 45 anni fa e riscoprire che a Bordano, nel 1970, la Befana era .... l'eremita del San Simeone!


BORDANO
Il  v e c c h i o eremita porta  d o n i  ai b a m b in i
Per antica tradizione, sul monte San Simeone, abitava l ’eremita del bosco custode della chiesetta tuttora esistente a metri 1200 di quota.
All’eremita tutti i bambini di Bordano, prima delle recenti feste, avevano scritto una letterina chiedendo un regalo e facendo tante promesse. Negli scorsi giorni l’eremita del bosco è sceso puntuale a Bordano e agli ottanta bambini, dai 4 agli 11 anni, che lo attendevano in piazza, sotto il grande albero di Natale illuminato, ha portato il dono desiderato. I bambini hanno fatto grande festa al vecchio eremita pregandolo di ritornare anche il prossimo anno...
(d a l « M e s s a g g e r o Veneto » d e l  15 gennaio '70)


Chissà, sarebbe bello se, da qualche cassetto di Bordano, riemergesse una fotografia di quella giornata o qualche bambino di allora raccontasse al Blog l'emozione di quei momenti....

venerdì 9 gennaio 2015

By-pass del Lago, un obiettivo su cui convergere (III)

Legambiente: "Ok al by-pass sotto il lago di Cavazzo"“


Legambiente favorevole al by pass per il lago di Cavazzo

„Legambiente aderisce e condivide quanto espresso dai Comitati per la difesa e valorizzazione del lago – Alesso di Trasaghis e per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento - Tolmezzo  in ordine all’approvazione del “Progetto di Piano Regionale di Tutela delle Acque” (PRTA).

Ora l’attenzione di Legambiente si sposterà sui contenuti del Piano e sul recepimento o meno delle Osservazioni da essa già fatte nel gennaio 2013 e sulle eventuali, auspicabili novità che il dibattito di questi anni ha posto sul tappeto per la tutela dei nostri fiumi, delle acque e di tutto il sistema idrico regionale.

In particolare Legambiente apprezza la disponibilità ad attuare il richiesto by-pass sotto il Lago di Cavazzo, approvato dalla IV° Commissione Ambiente Regionale che metterebbe in sicurezza il lago e la sua stabilità ecologica ed ambientale.

I Comitati, e con loro Legambiente, che da anni si battono per la rinaturalizzazione e la valorizzazione del lago di Cavazzo apprezzano questa decisione della Giunta Regionale e la valutano come un ulteriore passo nella direzione da essi auspicata ed un successo loro, della popolazione della Valle del Lago e dei loro tanti sostenitori.

Ora però, serve che l’ipotesi by-pass non resti solo una bella dichiarazione d’intenti, ma vada di pari passo con le altre attività derivatorie promesse al Consorzio Ledra-Tagliamento per l’irrigazione della Pianura friulana.

Legambiente condivide la richiesta di un progetto unico, magari finanziato con la prossima programmazione europea, e paventa lo spezzatino tecnico-finanziario che potrebbe derivare da una non ferma volontà politica di risolvere definitivamente la questione del lago.

Serve dunque che dalle decisioni del Piano emerga una precisa volontà di affrontare unitariamente il tema irrigazione e salvaguardia del lago, magari ponendo anche sul tavolo il tema del recupero della concessione a derivare, oggi di Edipower, alla scadenza naturale.

Legambiente, infine, come anche i Comitati, richiama l’attenzione della Regione sul fatto che la costruzione di eventuali centraline sul canale di scarico (Leale) del lago non deve costituire vincoli e ostacoli alle prioritarie opere di by-pass del lago, di derivazione del Consorzio, di stabilizzazione del livello del lago.“

Comunicato di Legambiente, 8 gennaio 2015

http://www.udinetoday.it/cronaca/legambiente-fvg-favorevole-by-pass-lago-cavazzo.html


giovedì 8 gennaio 2015

By-pass del Lago, un obiettivo su cui convergere (II)

La Regione dice sì allo studio per il by-pass del lago di Cavazzo

Un canale per convogliare le acque di scarico della centrale di Somplago. Barazzutti: «È un passo avanti per tutelare l’ambiente mantenendo la produzione idroelettica»
TRASAGHIS. Via libera dalla Regione allo studio di fattibilità per il by-pass sul lago dei Tre Comuni e dai comitati arrivano le prime approvazioni. Nei scorsi giorni la giunta regionale ha approvato il piano di tutela delle acque i cui indirizzi sono stati integrati «con la previsione che, nell’ambito della progettazione della condotta di collegamento tra il lago di Cavazzo e il sistema derivatorio Ledra-Tagliamento, dovrà essere valutata la fattibilità tecnico-economica di realizzazione di un canale di by-pass che convogli direttamente le acque della centrale di Somplago all’emissario del lago di Cavazzo con lo scopo di recuperare le condizioni di naturalità del lago».
Tale indirizzo era stato indicato dalla Quarta Commissione del consiglio regionale, i cui membri si erano proprio confrontati con i comitati che da tempo seguono le sorti del grande bacino friulano: «È un passo avanti - ha detto Franceschino Barazzutti dei comitati - perché si pensa a quello che lasceremo alle future generazioni. Del resto, sia lo studio Garzon, commissionato a suo tempo dai Comuni, sia quello realizzato da Franzil per conto dei comitati, prevedono che, in mancanza di un intervento adeguato, nel giro di 100 anni, il lago diventerà una pozza di fango».
In pratica, la proposta era quella di realizzare un collegamento tra lo scarico della centrale Edipower a Somplago e il canale di scarico del lago che viene raccolto ad Alesso e condotto ad Avasinis dove viene liberato. Secondo i comitati, le turbine della centrale provocano da decenni il deposito dei fanghi sul fondo del lago: se, invece, quell’acqua fosse condotta con un apposito by-pass direttamente allo scarico, il grande bacino potrebbe tornare alle sue condizioni naturali e non essere, dunque, più soggetto ai movimenti idrici determinati dalla centrale Edipower per la produzione di energia. In questo modo, sarebbe possibile tutelare l’ambiente mantenendo la produzione idroelettrica e venire incontro alle esigenze del mondo agricolo.
«È una richiesta - dice Barazzutti - che risale agli anni ’60: l’importante, e su questo vigileremo, è che una volta effettuato lo studio non si dica che il canale è troppo costoso, ma la derivazione per il consorzio Ledra-Tagliamento e il by-pass siano realizzati in contemporanea. Questo lago ha già pagato in servitù di Edipower, Oleodotto Siot, Autostrade, tutte realtà che noi riteniamo dovranno contribuire alla sua rinaturalizzazione».

mercoledì 7 gennaio 2015

By-pass del Lago, un obiettivo su cui convergere


Dunque: il 30 dicembre la Regione ha approvato il Progetto di Piano regionale per la tutela delle acque e, in serata, è stato diffuso un comunicato che, in calce, riporta l'importante nota sul futuro del Lago  secondo la quale "dovrà essere valutata la fattibilità tecnico-economica di realizzazione di un canale di bypass che convogli direttamente le acque della centrale di Somplago all'emissario del lago di Cavazzo con lo scopo di recuperare le condizioni di naturalità del lago".  Il MV del giorno dopo, in cronaca regionale, ha dato una sintetica notizia della approvazione, senza citare le "implicanze cavazzine".
Il Blog, il 31 dicembre, ha riportato con evidenza la notizia, segnalando le prospettive che si aprivano.  NESSUNA REAZIONE.
Dopo il legittimo tintinnar di brindisi di capodanno, il 2 gennaio il Blog ha inviato una mail ai tre sindaci circumlacuali e a sette persone che operano nei Comitati, segnalando l'argomento: SOLO UNA RISPOSTA, privata, da parte di un rappresentante dei Comitati con l'anticipazione di stare "lavorando su questo nuovo scenario".

La premessa non era per esternare un vittimismo piagnone, bensì per sottolineare, una volta di più, l'esigenza che il tema diventi di dominio comune e possa essere occasione di un confronto che porti all'aggregazione.

Novità delle ultime ore, un documento dei Comitati sulla questione, ripreso anche con un ampio articolo dal MV odierno.

Ecco intanto il testo della nota dei Comitati:

Piano Regionale di Tutela delle Acque (PRTA) e  lago di Cavazzo

   Nella seduta del 30.12.2014 la Giunta Regionale con deliberazione 2641 ha approvato il “Progetto di Piano Regionale di Tutela delle Acque” (PRTA).
Nell’allegato n. 3 “Indirizzi di piano” a pag. 17, punto 3.2.3. Conclusioni, si legge:
In particolare la valutazione delle alternative dovrà prendere in considerazione il progetto di realizzazione di una condotta di collegamento tra il lago di Cavazzo e il sistema derivatorio Ledra Tagliamento che consentirebbe di risolvere le difficoltà che annualmente si verificano ad Ospedaletto garantendo da un lato il fabbisogno del Consorzio e migliorando, dall'altro, gli ecosistemi acquatici del fiume Tagliamento a valle di Ospedaletto che ogni estate vengono messi a dura prova. In tale ambito dovrà anche essere valutata la fattibilità tecnico - economica di realizzazione di un canale di by – pass che convogli direttamente le acque della centrale di Somplago all’emissario del lago di Cavazzo con lo scopo di recuperare le condizioni di naturalità del lago stesso”.
   La Giunta ha così recepito, seppur in parte, nel PRTA il parere della IV Commissione consiliare.
   I Comitati che da anni si battono per la rinaturalizzazione e la valorizzazione del lago di Cavazzo (lago naturale, non “invaso” o “bacino” come impropriamente definito in alcune parti del PRTA!) apprezzano questa decisione della Giunta Regionale e la valutano come un ulteriore passo nella direzione da essi auspicata ed un successo loro, della popolazione della Valle del Lago e dei loro tanti sostenitori.   
   I Comitati ritengono che per evitare il pericolo che la previsione del PRTA relativa al by-pass del lago resti solo sulla carta, ma diventi invece realtà, occorre la massima determinazione ed unità d’intenti delle Amministrazioni Comunali della valle e viciniore, dei Comitati, delle Associazioni locali, dell’intera popolazione: non possiamo, non dobbiamo perdere questa occasione! In questo i Comitati dichiarano la propria piena e leale disponibilità a collaborare.
   Con altrettanta determinazione i Comitati ritengono inaccettabile che prima venga costruita la derivazione del Consorzio Ledra-Tagliamento dallo scarico del lago, demandando a un tempo successivo (cioè mai!)  la realizzazione del “canale di by-pass che convogli direttamente le acque della centrale di Somplago all’emissario del lago”. Una tale ipotesi troverebbe la strenua opposizione della popolazione della valle e provocherebbe una contrapposizione tra la montagna e la pianura, che va evitata. Derivazione del Consorzio e by-pass del lago vanno eseguiti contemporaneamente!!!
   D’altro canto i Comitati e la popolazione vigileranno che le varie istituzioni non cerchino di nascondere la loro non volontà politica di realizzare il by-pass del lago dietro il dito della non fattibilità tecnico-economica: tecniche moderne ci sono, i mezzi finanziari vanno reperiti anche nei programmi europei. Il lago e la sua valle hanno già subito troppi torti ed opere rovinose: centrale, tralicci e elettrodotti, oleodotto Siot e stazione di pompaggio, autostrada con viadotto-mostro sul lago. E’ tempo di chiamare queste società, che hanno realizzato profitti danneggiando il lago e la valle, a contribuire al loro risanamento.
   I Comitati richiamano l’attenzione della Regione sul fatto che la costruzione di eventuali centraline sul canale di scarico (Leale) del lago non deve costituire vincoli e ostacoli alle prioritarie opere di by-pass del lago, di derivazione del Consorzio, di stabilizzazione del livello del lago.
   Il parere della quarta Commissione Consiliare, prima, e la decisone della Giunta Regionale, poi, ci fanno sperare che in Regione si sia finalmente capito che l’alternativa alla costruzione del by-pass del lago è la continua oscillazione del livello di acque gelide e poi…la scomparsa del lago stesso per suo interrimento, come dimostrato dagli studi dell’ing. Garzon e dell’ing. Franzil, nonché la vergogna di aver privato le future generazioni del più grande lago naturale della regione.
    Val del Lago, 7 gennaio 2015
Valentino Rabassi per il Comitato per la difesa e valorizzazione del lago – Alesso di Trasaghis
Franceschino Barazzutti per il Comitato per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento - Tolmezzo  


Non serve dirlo, ma lo spazio di discussione sul Blog rimane sempre aperto. E' uno spazio per confrontarsi, nel rispetto delle reciproche posizioni. Con l'auspicio che, stavolta, si possa davvero arrivare a una posizione unitaria. (A&D)
   

Ospedâl di Glemone, un Tallero di protesta

Come preannunciato anche qui sul Blog, la tradizionale celebrazione della "Messa del Tallero" a Gemona è stata l'occasione per manifestare una protesta, civile ma ferma, contro il drastico ridimensionamento dell'Ospedale San Michele, punto di riferimento sanitario anche per "di là da l'aghe".
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Gemona, Tallero all'insegna della difesa dell'ospedale
Nella foto: la manifestazione pro Ospedale all'Epifania del Tallero.
La Messa del Tallero.
Nella foto: il momento dello scambio del Tallero tra potere temporale e religioso.
6.01.2015. Mentre sotto la loggia di palazzo Boton, lungo la centralissima via Bini e nel Duomo di Gemona del Friuli andava in scena la tradizione con l’Epifania del Tallero, in parallelo si è rinnovata anche la protesta, sempre pacifica e composta, promossa dai Comitati a difesa dell’Ospedale San Michele – a cui si sono uniti anche i rappresentanti di quello nato aper salvare il nosocomio di Sacile –, struttura che, stando alla Riforma sanitaria regionale, sta per subire un drastico ridimensionamento.

Striscioni e manifesti hanno fatto la loro comparsa nella cittadina pedemontana fin dalle prime ore del mattino, ancor prima che i rulli di tamburi annunciassero il tradizionale scambio della storica moneta d’argento – il Tallero, appunto, coniato da Maria Teresa d’Austria nel 1700 – tra il rappresentante del potere temporale, oggi il sindaco di Gemona, Paolo Urbani (accompagnato dalla prima cittadina del Consiglio comunale Ragazzi, Roberta Puglisi), e quello religioso, l’arciprete della cittadina, mons Valentino Costante.

«Andremo avanti con la nostra battaglia fino alla fine – hanno assicurato i rappresentanti dei Comitati –, anche dopo il declassamento del nostro ospedale da parte del Ministero della Salute, perché la gente della montagna e della Pedemontana non può subire in silenzio un simile trattamento. A sud di Udine – hanno rimarcato – si contano ben 15 nosocomi più altre strutture private, mentre a nord del capoluogo friulano, quasi mezza regione, resta solo l’ospedale tolmezzino». (...)
(http://www.lavitacattolica.it/stories/cronaca/7182_gemona_tallero_allinsegna_della_difesa_dellospedale/#.VKxGWdKG_Co)

martedì 6 gennaio 2015

TF, il Lago in copertina

"Tiere furlane", la "Rivista di cultura del territorio" edita dalla Regione (Direzione centrale Risorse rurali, agroalimentari e forestali) si occupa, oltre che strettamente di agricoltura,  soprattutto di Territorio e di "cultura del territorio".
In questo filone di interesse, abbastanza frequentemente ci si imbatte anche in argomenti che riguardano il Lago e la Valle del Lago. Così, nel numero 9 (2011) si poteva leggere la ricerca storica sul rapporto tra le donne e la pesca, di quella misconosciuta "altra metà" che coadiuvava efficacemente il ruolo e l'attività dei pescatori (vedi http://cjalcor.blogspot.it/2011/08/su-tiere-furlane-si-parla-del-rapporto.html).
Sul numero 19 (2013), si poteva leggere invece la articolata disamina delle problematiche ambientali riguardanti il Lago, dagli stravolgimenti dei primi lavori idroelettrici degli anni '50 del Novecento alle temute conseguenze dell'ipotizzato raddoppio della centrale di Somplago (vedi   http://cjalcor.blogspot.it/2013/12/lago-comera-come-come-potra-essere-i.html e successivi).




Anche l'ultimo numero, il 21 del dicembre 2014, si occupa del Lago e lo fa mettendo in copertina una foto del Lago stesso, opera di Enos Costantini (che è anche il coordinatore editoriale della rivista), scattata "dalla strada che sale in Folcjâr".
L'immagine si stacca dalle classiche rappresentazioni del Lago: vi è solo la sagoma della barca di un pescatore, attorniata da una distesa d'acqua di un bel colore smeraldino: lo vogliamo "leggere" come un richiamo a una delle principali vocazioni del Lago stesso, unitamente all'auspicio di una "normalizzazione", dopo le tante, accese discussioni delle ultime settimane sulla "tonalità cioccolato"?

lunedì 5 gennaio 2015

E la luce fu .... nei paesi della Valle del Lago

Sull'ultimo numero del Bollettino di Cavazzo "Il nestri paîs", uscito a fine dicembre, è pubblicata una interessante ricerca di Remo Brunetti dedicata alla storia della elettrificazione dei nostri paesi. Col consenso dell'autore, pubblichiamo anche sul Blog la ricerca, con alcuni elementi aggiuntivi rispetto alla edizione cartacea. Come sempre, chi ha informazioni o documenti capaci di integrare il già  esauriente quadro esposto, può  inviarli al Blog per la pubblicazione. (A&D)
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Cemût che a è rivade la lûs eletriche tai nestris paîs.

Cuant che vie pal atom, il soreli al piert planchin planchin la sô fuarce… Cuant che lis oris scuris a son plui di chês claris, vè alore che nus baste, in gracie da energjie eletriche, fracant un boton, vei lusôr e fuarce in dutis lis stanzis des nestris cjasis. Ma nol è simpri stât cussì. Difat  fint ai prins agns dal secul passât, in tantis cjasis dai nestris paîs, si veve lusôr dome in gracie di ferârs a cjandelis, lampions a petroli o lampadis che a fasevin lusôr cul gas dal“carburo”. Lâ ator vie pe gnot pes stradis dai nestris paîs a vuleve dî, se no ere la lune, vei a ce fâ cul scûr plui font. Ma ancje se il scûr da gnot nol  spaventave i nestris vons, che a làvin in file, cul ferâr, di une cjase in chê altre,  tal 1865 il comun di Cesclans al refudà la ufierte di meti su, pe inluminazion publiche i fanâi che Udin al veve dismetût. Mutivant cheste sielte pal fat che vie pa gnot, par Cesclans, nol ere chel trafic che al justificas la spese. Ma i timps a stàvin cambiant. 
Tai ultims agns dal 1800, Udin, in gracie di Arturo Malignani, a deventà la tierce citât in Europe, dopo Londre e Milan, a vei la inluminazion eletriche e, tal 1908 a deventà une des primis citâts a vei il tram eletric. I cjargnei, dut câs, no durmìvin. Tal 1901, dai emigrants puseòts tornâts da Romanie, a metèrin su la prime centralute eletriche a Pusèe di Verzegnis. Simpri in chel an Giovanni Venier, a Enemonç al met in vore ancje lui une turbine. A dâ la lûs a Dimpeç invessit al è Nigris, un impresari edil. Vignint in ju  a è la Ditta Mazzolini di  Darte che a furnis di energjie eletriche lis frazions di Tumieç poiadis su pe rive gjestre da Bût, sfrutant i salts da roia di Cjanive dulà che al  ere ancje un implant di proprietât di un cert Rinaldi. Luigi Gressani al sfrute un salt da roia te zone nort di Tumieç che i bute 60 cjavai dinamics, che zontâts a la fuarce di une machine a vapôr di 40 HP, i permètin di furnî energjie al paîs. Vie pe gnot, a la rêt di inluminazion publiche e privade, e vie pal dì ai implants industriâi. In chei agns, in Cjargne, a nasserin altris implants, come la “Gortana” che a dave la eletricitât ai paîs dal cjanâl di Guart. E po a Comeliàns, a Rigulât, a For Davuatri ,  a Sudri, a Darte…Tal 1911 a Paluce a nassè la SECAB,  une cooperative che al dì di vuei te alte val da Bût a è parone di 5.500 contadôrs e che a furnìs energjie eletriche al 50% dal presi di Enel. Un grant esempli par ducj i comuns cjargnei…
Tal 1910, la Società Elettrica del Barmàn di Resiùte che a veve una centrâl in comun di Resie, vulint slungjâ lis sôs liniis fint a Damâr e a Tumieç, a domandà al nestri comun di podei meti su une gnove linee ancje di Damâr a Cjavàç. Ma il comun di Cjavàç al veve bielzà viert un debit par finanziâ la sô  part pe costruzion dal puint di Davons (1913)e nol intindeve fant altris. Tal imprin, la vuere dal 1915 no fermà il cressi da reit eletriche. Difat tal 1916,  la Società Elettrica del Barmàn a vignì  comprade e cjapade dentri te Società Friulana di Elettricità metude su tal 1906 a Udin, propit di Arturo Malignani. Ma la invasion austriache dal 1917 a fermà tancj progjets, e ancje se a la fin dal 1918 la vuere a finì, a coventàrin un pôs di agns par ripiâsi. Ancjemò no si cognos la date precise di cuant che a vignì fate la vore. Secont Vito Brunetti dopo dal 1924. Ma la linèe eletriche che a puartà la corint colegant Damâr cul nestri comun a vignì  metude su propit di cheste societât . Ma no erin chei grancj lusôrs, e no in dutis lis cjasis. Tal imprin, la SFE a furnive curint a forfait ancje dome cun dos lampadinis par cjase. 
A Cjavàç, tal 1927, si lei  tun contrat, la Società Friulana  di Elettricità a furnive a Puppini Elisabetta 150 watts di corint par 5 lampadinis  di 25 cjandelis ognidune, a di une tension di 125 volts, e al presi di 1.20 liris al kwh.  A Cesclans, a conte  Ida Borghi,  la lûs eletriche a rivà tor dal 1932 e a Mena,  Renzo Barazzutti le a viodude tal 1933;la trifase invessit a rivà tal 1942. Po, secont Michieli Lorenzo   la corint a rivà a Somplât  tor dal 1938, e a  Dalès, al dîs Pieri Stefanutti, tor dal 1925. A Bordan e Tarnep la SFE a inaugurà i siei implants ai 10 di Zenâr dal 1931. Ai 14-9-1947 al vignì inaugurât l’implant eletric dal”Albergo al Lago”. Vè ce che si podeve lei sul “Gazzettino” tal indoman:
"La signora Gina Magini, gentile madrina cui i sindaci dei tre comuni di Bordano, Cavazzo Carnico e Trasaghis hanno offerto un ricco mazzo di tuberose, ha innestato la corrente e per la prima volta da che mondo è mondo la luce s'è sparsa sotto i pioppi, o lecci, i castagni dell'angolo del lago che era al centro della festa e dove domani sorgerà una spiaggia, degli alberghi e tante altre belle cose fatte per le domeniche felici e per i periodi di meritato riposo . " 
Stant a di un document da SFE, tal 1960  la tension di 125 volts a ven rimplaçade cun chê di 220 volts. E in cualchi cjase, là che a son machinaris, a ven furnide ancje la tension di 380 volts. Ma la  SFE, che a rivà a jessi parone di 500.000 contadôrs,  tal 1960 a faseve bielzà part da SADE. Dut câs, tal 1962 cui socialiscj al podei a vignì fate la nazionalizazion da energjie eletriche e al nassè l’Enel che si ocupave sei di produzion che di distribuzion di corint. Cun la ricostruzion dai nestris paîs dopo dai taramots dal 1976 a è stade ricostruide ancje  la rêt eletriche  .
 Vuei, la distribuzion da energjie eletriche a ven organizade in mût che la corint a puedi rivâ di plui direzions. ‘O vin lis liniis di alte tension di 132kvolts che a coleghin Tumieç cun la centrâl di Dimpeç e cun chê di Somplât, ma  ancje Tumieç cun Scluse…Da centrâl di Somplât a partissin altris liniis: la Somplât-Buje , la Somplât –Pordenon-Scorzè di 220kv, e la Somplât- San Denêl di 132kv. A Tumieç (e cussì ancje a Buje)al è un implant che al trasforme la alte tension in media tension, ven a stai di 132kv a 20 kv.  Di chest implant, in prionte des liniis a BT e Mt pal comun, a partissin cuatri liniis: une che  va su a Verzegnis, une che  va a Cjargne, une che  va a Damâr e une clamade “Alesso”, che , passant par lì dai Scarsins, nus puarte la corint a nô. Ma prin che a rivi tes nestris cjasis,cheste corint,  bisugne trasformale di media tension in basse tension, ven a stai mudâle di 20kv(20.000 volts) in 380 volts e 220 volts. Par chest a esistin i trasformadôrs su pâi o dentri di cabinis in muradure. 
I trasformadôrs su pâi si cjatiju , a Cjavàç,  un in Val, un lì dal Cjamp di Balon, un in via Della Barca, e un dapît di via San Rocco. A Cjavàç a son  dos cabinis in muradure, une lì dal PEEP di Vila, e chealtre dongje lis scuelis. A Cesclans  si  cjate une cabine jentrant tal paîs, e  in Navalascia al è un trasformadôr su pâl.  Mena a è furnide di trei cabinis di trasformazion : une lì dal cimiteri, une lì da galerie de autostrade, e chealtre lunc la strade tra Mena e Somplât.  A Somplât, une cabine si cjatile lì dal “Villaggio Enel”, e une lunc il muraion da centrâl. A Cjavàç, par vei une sigurece in plui su pe continuitât da furnidure di energjie eletriche, cumò al è in costruzion un “bay –pass” che al vares di colegâ la cabine des scuelis cun chê dal PEEP par po colegâsi cun la linèe che a ven ca di Tumieç. Al è impressionant viodi ce sorte di organizazion che a covente par permetinus di impiâ une lûs o di inviâ un motôr eletric. Ai provât a contâlu, judât di ducj i amîs che mi an dât lis informazions che a coventavin par meti ju chest articul. 

E rivât dapît ‘o scuen ringraziâ Zanetti Giordano, Franco  e Danilo Michelli,  Sandro e Vito Brunetti , Pieri Stefanutti, Roberto Cella e la sô famèe, la siore Ida Borghi, Michieli Lorenzo, Renzo e Franceschino Barazzutti e ducj chei che mi an judât a capî cemût che a è rivade la lûs eletriche tai nestris paîs.

                                                             Remo Brunetti

domenica 4 gennaio 2015

Prè Michele nella Cesclàns del '500, tra suggestioni celtiche e gastronomia (II)

Il MV di ieri ha pubblicato una recensione del romanzo di Paolo Morganti "Il bosco del cervo bianco", sottolineando l'ambientazione delle vicende narrate nei luoghi della Valle del Lago (dalla pieve di Cesclans al Lago agli insediamenti dei misteriosi "pagans").
Come già detto, il Blog ospiterà volentieri impressioni e commenti di quanti  avranno letto il libro  e vorranno dire la propria opinione sul lavoro e sulle "suggestoni valdelaghine" descritte da Morganti.
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Quel cervo bianco nel romanzo di demoni e benandanti


Messaggero Veneto, 3 gennaio 2015

Viaggiando verso Tarvisio, dal viadotto dell’autostrada sopra il lago di Cavazzo la pieve di santo Stefano a Cesclans si staglia imponente e in controluce sul cielo. Questa è la nuova ambientazione montana de “Il Bosco del cervo bianco” (512 pagine, 18 euro), l’ultimo romanzo di Paolo Morganti e, dopo averlo letto, vedrete con occhi diversi la chiesa e i luoghi che state attraversando. L’ambientazione temporale è nel primo Cinquecento, quando in Friuli si avvertivano i primi accenni di Controriforma e la chiesa di Roma si scatenava contro Benandanti e liberi pensatori accusandoli di stregoneria. Il romanzo sfiora soltanto i grandi avvenimenti storici, preferendo interessarsi alla vita della gente comune descrivendone usi, costumi e territorio. A ogni romanzo lo scrittore sceglie una zona particolare del Friuli con lo scopo dichiarato di descrivere agli stessi friulani aspetti storici e culturali, spesso ignorati, del nostro territorio, poiché chi non conosce il passato, non può comprendere il presente. Dopo la zona di Varmo, di Majano, di Spilimbergo ecco ora la montagna carnica tra Cesclans e Tolmezzo con tanto di Valle perduta, Palude Vuàrbis, Grotta dai pagàns e das strias, il misterioso villaggio Folcjàr, cui si accede da una cascata, come nelle sequenze dei film di avventura. I paesaggi cambiano totalmente e la neve entra a far parte delle descrizioni, boschi di castagni, di noci, di faggi e di querce dai rami scheletrici creano effetti surreali insieme a paludi ghiacciate ed immobili sotto la luce lunare: leggendone le descrizioni sembra di avvertirne il silenzio, il mistero, il freddo penetrante.
Ambientazioni spettrali fanno da scena agli inquietanti misteri e ai misteriosi assassini che anche questa volta coinvolgono prè Michele, mandato in Carnia per punizione. Per combattere il male troverà inaspettati alleati in alcuni sacerdoti druidi, discendenti di antichi popoli di origine celtica e si stabiliranno inedite relazioni tra Benandanti e sciamani, entrambi accumunati dallo stretto legame con la natura e lo spiritualismo. Il cervo bianco, che dà il titolo al romanzo, non è altri che il dio pagano Cernunno che divenne il Cervo con il Crocifisso entro le corna, apparso a Sant’Uberto e spiega al meglio l’acculturazione, con cui il Cristianesimo fece proprie le divinità pagane che non riusciva a sradicare. Cosí, conclude Paolo Morganti, «alle figure del paganesimo che si potevano camuffare con leggende suggestive legate al Cristianesimo fu risparmiato l’oblio. Ad altre, oltre all’oblio, spettò invece l’etichetta di demoniaco». È il caso dei Benandanti, i nati con la camicia o con il sacco amniotico, custodi di un patrimonio culturale legato al mondo agrario, in cui il sacro cristiano si confondeva con il mondo arcaico, animistico e pagano. Una delle caratteristiche della scrittura di Paolo Morganti, è quella di interpolare abilmente le vicende dei personaggi con riferimenti ai romanzi precedenti e anticipazioni degli sviluppi futuri. Romanzo curatissimo nella grafica e con una postfazione e un’appendice sui Benandanti utili ed efficaci.
(ga.b.)
                                                Quel cervo bianco nel romanzo di demoni e  benandanti

sabato 3 gennaio 2015

Ospedale di Gemona, un declassamento di fatto e di nome. E i Comitati protestano

Riceviamo e pubblichiamo un nuovo comunicato dei Comitati che si battono contro il declassamento dell'ospedale San Michele di Gemona. Ovviamente le valutazioni, soprattutto quelle politiche, sono espressione del parere dei Comitati stessi e possono pertanto essere più o meno condivise. Quel che è sicuro è che anche da "di là da l'aghe" si segue con preoccupazione la sorte dell'ospedale gemonese, da sempre punto di riferimento per la sanità del territorio. (A&D)
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"Roma declassa gli Ospedali di Sacile, Maniago, Gemona e Cividale e la Regione, per bocca dell’Assessore Telesca, dice che è solo un “ problema tecnico “! Ormai le sue bugie sparse a piene mani nei mesi scorsi sono state  smentite dalla scheda relativa al San Michele. Nel documento giuntale è scritto chiaramente che  verranno azzerati gli  attuali 74 posti/letto per acuti, P.S. compreso. Una amara verità venuta ulteriormente a galla , grazie al rilievo romano. D’altronde il Friuli/Venezia Giulia, oggi governato da una “ visitor “, non si è dimostrato né autonomo né tantomeno Speciale, come recita il suo Statuto. A conferma di ciò, la Presidente Serracchiani ha affermato che il suo principale incarico è la vicesegreteria del PD e dopo la Governatrice della Regione!  L’iniqua Legge 17/2014, votata dalla Serracchiani e dal CentroSinistra con SEL che la sostiene, intende trasformare i 4 Ospedali in grandi RSA, poliambulatori e/o cronicari. Con questa norma la nostra Presidente, che ha anche la delega alla Montagna, lascia a nord di Udine, quasi mezza Regione,  solo l’Ospedale tolmezzino, mentre da Udine a sud si contano ben 15 nosocomi più diverse strutture ospedaliere private. Questa è l’equita’ di una norma che in sostanza privilegia i Capoluoghi, alcune periferie governate dal Centro Sinistra e agli altri solo poliambulatori e cronicari. Tutto ciò in contrasto col principio costituzionale che sancisce il diritto alla salute uguale per tutti i Cittadini. E’ una Legge che non produrrà risparmi, afferma la Presidente Serracchiani, ma ridistribuirà le risorse disponibili, in particolare al territorio. Dove verranno recuperate queste risorse, quantificate in 100 milioni di E? Tagliando posti/letto e P.S. in particolare agli Ospedali periferici, dove verranno azzerati. Ospedali minori, ma non certo per importanza, visto che finora hanno fatto da prezioso filtro ai grandi. Vorrebbero questo per non eliminare doverosamente i doppioni e/o i doppi o tripli primariati oggi esistenti in alcuni nosocomi. Ma la Legge di riforma è stata calata dall’alto, senza condivisione con i territori, scritta da burocrati profumatamente pagati e incentivati, che non conoscono le necessità del territorio e soprattutto dalle baronie mediche, intenzionate a mantenere i loro privilegi. Questi personaggi sanno benissimo, ad es., che nei codici gialli e rossi i minuti sono determinanti per il paziente e che i tempi lunghi per la risposta sanitaria possono avere anche conseguenze gravissime. Però fanno chiudere i nostri P.S., anziché potenziarli, come vorrebbe la logica. Ma la gente della Montagna e della Pedemontana, conta poco politicamente e perciò può avere un trattamento inferiore. Ma noi,  non ci arrendiamo, lottiamo da vent’anni e continuiamo la nostra battaglia per il diritto alla salute della nostra gente, invitando i Friulani  a venire il 6 Gennaio a Gemona per la Messa del Tallero. In questa occasione, lungo Via Bini esporremo i nostri striscioni contro la riforma Serracchiani, per sensibilizzare ancora una volta la politica e l’opinione pubblica sull’iniquità della stessa e chiederne la radicale revisione".

Coordinamento dei Comitati a difesa del San Michele

venerdì 2 gennaio 2015

Blog, un bilancio del 2014 e le prospettive per il nuovo anno

Il 2014  si è confermato un anno importante, per il Blog. Quella che, si sa,  non è una testata giornalistica, non ha sovvenzioni, esce senza periodicità fissa… è riuscita a produrre  431 post, ben più di uno al giorno. 431 argomenti ed occasioni per discutere di Val del Lago, dunque, col picco nel mese di maggio, facendo riferimento al numero di post  e ai mesi di ottobre e dicembre, invece, per quanto riguarda le visualizzazioni.
Nell'anno, infatti, c'è stato un interesse continuo,  col massimo ad ottobre (oltre 810 visualizzazioni per la discussione sulla ipotesi di fusione delle squadre di calcio di Alesso e Trasaghis, nuovo record, seguito a ruota dal deciso confronto sulla "piazza lordata")  fino alla chiusura di dicembre  con le discussioni sui coscritti e sul ruolo della Pro Loco (più di 520 visualizzazioni per l'articolo  del 17 dicembre) .  Spazio ai coscritti, dunque, ma in mezzo, soprattutto, le discussioni sul Lago e sulle acque, dove il Blog è riuscito a offrire spazi di informazione, dibattito  e confronto, un ruolo che è stato riconosciuto e  segnalato anche dai giornali regionali, oltre che da diversi siti Internet. Accanto ai filoni riguardanti Alesso e il Comune di Trasaghis, si è allargato l'interesse anche nelle altre zone valdelaghine, vedi le oltre 430 visualizzazioni sulla composizione del Consiglio comunale di Cavazzo o le seguite discussioni sulla vicenda della "Pavees" di Bordano.

Il Blog è cresciuto, dunque, ed è intenzionato a proseguire: auspica però di ricevere sempre maggiori collaborazioni: attraverso i commenti, in primo luogo (nel 2014 ce ne sono stati  più di 700, ma è un numero che può essere tranquillamente superato poiché è attraverso il confronto di posizioni differenziate che si possono definire maggiormente i problemi e tentare di individuare soluzioni) ma anche con la segnalazione di avvenimenti, la proposta di articoli, l'invio di materiali fotografici e video….
Il desiderio è che il Blog non venga vissuto come uno "sfogatoio" né una palestra per contestare le posizioni altrui bensì un "salotto" da frequentare per informarsi, confrontarsi, collaborare alla costruzione di un progetto comune legato al territorio.
Ai lettori anche un rinnovato invito: usate i commenti per indicare le vostre idee, il vostro parere, i suggerimenti sui contenuti del Blog. Certo, mettere un "I like" su facebok è più facile e semplice, ma … vogliamo mettere?
A&D


giovedì 1 gennaio 2015

Istantanee dalla festa dei coscritti di Alesso

La festa della coscrizione ad Alesso: partecipazione, immagini, memoria

Alesso, istantanee dalla festa dei coscritti 2014-2015

La festa dei coscritti di Alesso, si sa, è bella perché è …. sempre uguale, sempre diversa.
Riproponiamo quindi il “telâr” della sequenza di istantanee proposto gli scorsi anni, aggiornandole naturalmente con la festa appena chiusa. Chissà, anche questo, potrà forse diventare una tradizione,  se alcuni dei tanti affezionati cultori di cronaca alessana e fotografia vorranno collaborare al progetto....
1935, 55. 75 e 95 insiema
Si è appena chiusa un'altra bella, intensa, suggestiva fiesta dai coscrits. Chi vi ha partecipato, chi vi ha assistito potrà ricordarla con affetto e con qualche sorriso, vista la "carica" di identità che, periodicamente, vi viene  trasfusa. ,
Per tutti, a caldo, alcune immagini che ripercorrono i principali momenti della festa.
L'arrivo in piazza dei  "ragazzi" del 1955



 L'incrocio delle bandiere in piazza
La verza ('96) e la viscja ('97)

I quarantenni del 1975
Foto di gruppo, su pa scjalinada da glesia,  per i coscritti del 1995


I coscritti sul carro


Confidiamo che la selezione di immagini (opera di Jessica Forgiarini, Valter Pillinini e Mattia Stefanutti) possa risultare gradita . 
Chi vuole, può contribuire, mandando commenti, descrizione di sensazioni, anche altre immagini (inviandole in allegato a una mail).
Nuovamente.... auguri di buon anno.
                                         
A&D

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ADDENDA 3 gennaio

Una significativa foto, inviata da Federica Zilli, ritrae le diverse annate di coscritti (1935, 55, 75 e 95) nella sala dell'ex asilo