"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

lunedì 21 gennaio 2013

14 maggio, nuovo appuntamento col Giro d'Italia in Val del Lago (2)

Il Montasio fa innamorare il Giro

 
PORDENONE Il Montasio ha fatto innamorare Rcs, la società organizzatrice del Giro d’Italia. Grazie ai buoni uffici di Enzo Cainero, presidente di comitato delle tappe friulane della corsa rosa, infatti, la Gazzetta dello Sport dedicherà un’attenzione speciale alla 10ª frazione in calendario martedì 14 maggio. Quel giorno si disputerà la Cordenons – Altopiano del Montasio (167 chilometri) che unirà la cittadina pordenonese, toccata per la prima volta dal Giro, alla località montana dell’Alto Friuli, culla dell’unico formaggio regionale Igp. La tappa, presentata ieri all’auditorium della Regione a Pordenone insieme con la Cave del Predil/Tarvisio-Vajont, prenderà il via da Cordenons, toccherà Pordenone, Casarsa della Delizia e Spilimbergo, varcherà il confine udinese a Forgaria, e proseguirà per Tolmezzo e Paularo (sulla strada vecchia), passando per Peonis, il luogo dove venne raccolto agonizzante Ottavio Bottecchia. Dal punto di vista sportivo, è al 118° chilometro di corsa che si farà sul serio affrontando il primo Gran premio della montagna di giornata posto a Passo Cason di Lanza, a quota 1552. La salita, inedita per il Giro d’Italia, è stata intitolata al Soccorso alpino e speleologico. La prima vera asperità della tappa presenta una pendenza massima del 16% e media dell’8,5%, l’ideale per spiccare il volo senza attendere i fuochi d’artificio finali. Da qui i corridori scenderanno per Pontebba, Dogna e Chiusaforte, quindi, si salirà fino all’Altopiano del Montasio, posto a 1502 metri di quota. È probabile la riproposizione, sul tratto conclusivo della catena umana degli alpini della brigata Julia, come avvenuto sullo Zoncolan. La salita finale sarà dedicata ai malgari e non a caso, perchè per la prima volta una tappa del Giro d’Italia si concluderà in prossimità di una malga. (...)  La 96ª edizione del Giro d’Italia incontrerà il Friuli già la sera di domenica 12 maggio quando circa 2 mila persone al seguito alloggeranno nelle strutture alberghiere della provincia di Pordenone. Dopo il giorno di riposo di lunedì 13, martedì 14 si disputerà la Cordenons – Altopiano del Montasio, infine, mercoledì 15 sarà la volta della 11ª frazione da Cave del Predil alla diga del Vajont, nel comune di Erto e Casso, doveroso omaggio nel 50° anniversario di quella immane tragedia.
Giacinto Bevilacqua
 
                                                         

domenica 20 gennaio 2013

14 maggio, nuovo appuntamento col Giro d'Italia in Val del Lago

E' stata presentata ufficialmente ieri a Pordenone la prossima edizione del Giro d'Italia. Nella prima delle due tappe friulane, il 14 maggio, la "carovana rosa" transiterà nuovamente per la Valle del Lago: arrivando da Forgaria, passerà per Peonis rinnovando l'omaggio al cippo di Bottecchia, quindi bivio Avasinis, bivio Trasaghis, bivio Alesso, sponda orientale del Lago, Interneppo, Somplago, bivio Mena, bivio Cesclans, Cavazzo (proseguendo poi verso l'arrivo sul Montasio).

Friuli, salite dedicate ai malgari e al
soccorso alpino

Omaggiato anche il servizio Speleologico regionale

GIRO D'ITALIA | Saranno dedicate ai malgari del Friuli e al Soccorso Alpino
e Speleolgico regionale le due più impegnative salite della decima tappa del Giro
del Friuli 2013. Lo ha reso noto oggi Enzo Cainero, “patron” delle tappe friulane
della “corsa rosa” in occasione della presentazione ufficiale della competizione che
toccherà le province di Pordenone e Udine nelle giornate del 14 e 15 maggio.
«Un doveroso omaggio - ho sottolineato Cainero - a chi continua ad operare in
ambito agricolo anche in questi momenti molto difficili e a chi invece, proprio nei
momenti di difficoltà dà il meglio per l’interesse comune».

LA PRIMA TAPPA - In una gremitissima sala, alla presenza di istituzioni coinvolte
nell’organizzazione e appassionati delle due ruote, sono stati illustrati numeri e
caratteristiche tecniche delle due frazioni. La 10° tappa in programma per
martedì 14 maggio prenderà il via da Cordenons alle 12.35 e dopo aver toccato
Pordenone, Casarsa, Spilimbergo
varcherà il confine udinese a Forgaria e
proseguirà per Tolmezzo e Paularo
. (...)


Per leggere tutto l'articolo del sito Tuttobiciweb:
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=news&cod=55690&tp=n 

Per chi se li è persi .... ancora una decina di giorni per i presepi nella scuola di Alesso

Fino agli ultimi giorni di gennaio è possibile vedere, nell'atrio della scuola primaria di Alesso, i presepi realizzati dagli alunni delle cinque classi, assieme agli insegnanti, grazie alla collaborazione dei genitori che sono venuti a scuola a portare idee e spunti operativi.
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Presepi nella Scuola Primaria di Alesso
Ogni classe, insieme alle mamme, ha realizzato  per Natale. un presepe utilizzando tecniche diverse..
I presepi si trovano nell'atrio della scuola primaria di Alesso e posso essere visitati nell'orario d'apertura della scuola e della segreteria fino a fine gennaio 2013.

Ecco i cinque presepi.

TITOLO        La gioia per la nascita di Gesù
AUTORI Alunni, genitori e insegnanti di classe 1
TIPO DI PRESEPE Presepe di polistirolo
MATERIALI USATI Polistirolo, cotone, sassolini, tappi di sughero, stoffe, lana, noce, brillantini, spugna, piantine, funghetti, bacche, nettapipe, cartoncino, tempere, occhietti di plastica, stuzzicadenti.
DESCRIZIONE C’è una capanna con Gesù nella mangiatoia, ha le braccia aperte per accogliere tutti, vicino a lui c’è Maria, la sua mamma, ha le mani giunte, sta pregando ….

presepe1

TITOLO     Vedo con gli occhi del cuore Dio che si è fatto Bambino
AUTORI  Alunni, genitori e insegnanti di classe 2^
TIPO DI PRESEPE Presepe con le ombre
MATERIALI USATI Polistirolo, cotone, cartoncino, carta vellutata, carta velina, perline, paillettes, stoffa, colori a tempera, pennarelli, lana, foto, rami di abete, luce.
DESCRIZIONE    Questo presepe è costituito da due parti.
 
In primo piano il paese di Betlemme che si vede molto bene; le casette sono abbellite… Dietro al vetro s’intravedono le ombre della grotta con all’interno Gesù, Maria e Giuseppe.
 
Con questo presepe abbiamo voluto dire che i nostri occhi, da soli, non capiscono bene questo mistero, che però il cuore percepisce.
 
presepe2

TITOLO                         Il presepe sull’albero
AUTORI Alunni, genitori e insegnanti di classe 3
TIPO DI PRESEPE Presepe con personaggi sospesi.
MATERIALI USATI Stoffa, rotoli di carta igienica, lana, cartone, albero spoglio, polistirolo, cartoncino, nettapipe, legno, spugna, noce, filo, glitter, fiocchi.
DESCRIZIONE Questo presepe l’abbiamo realizzato usando materiali riciclati. Abbiamo fatto i personaggi principali: Gesù, Maria e Giuseppe con accanto l’asino e il bue, i pastori con le loro pecorelle, i tre re Magi e la stella cometa.
I personaggi li abbiamo appesi ai fili in modo che, al solo tocco, possano volteggiare nell’aria, come se volassero.
Sta arrivando il Natale e volevamo rappresentare la nascita di Gesù in modo originale.

presepe3


TITOLO                La preparazione dei doni da portare a Gesù.
AUTORI Genitori, alunni e insegnanti di classe 4
MATERIALI USATI Play-mais, cartone polistirolo, stuzzicadenti, colla per piastrelle, colori a tempera.
TIPO DI PRESEPE Presepe con il play-mais
DESCRIZIONE In questo presepe c’è la grotta con dentro Maria, Giuseppe e, nella mangiatoia, Gesù; dietro ci sono l’asino e il bue. 
Il paese e i pastori sono vestiti come ai nostri giorni per dire che la nascita di Gesù è importante in ogni tempo.

presepe4

TITOLO                         La nascita di Gesù ai nostri giorni
AUTORI  Alunni, genitori e insegnanti di classe 5
TIPO DI PRESEPE Presepe con materiali riciclati
MATERIALI USATI Cartone, muschio, stoffa, bottiglie di plastica, legno, tappi, carta, fil di ferro, piantine, colori a tempera, carta stagnola, nailon, pasta, lana, foto, neve finta, immagini, glitter, palline da ping-pong, polistirolo.
DESCRIZIONE Abbiamo rappresentato la nascita di Gesù nei paesi del Friuli ai nostri giorni. Si vedono colline, montagne innevate, una grande strada asfaltata …
Questo presepe vuole trasmettere questo messaggio: per noi la nascita di Gesù è importante anche ai nostri giorni e nei nostri paesi.

presepe5



da: http://nuke.bravoscuole.it/Istituto/ScuolaprimariadiALESSO/NotiziedallaScuolaPrimariadiAlesso/Presepi/tabid/537/Default.aspx 

sabato 19 gennaio 2013

Un manifesto per la montagna friulana (3)


L'ultimo numero della Vita Cattolica (datato 17 gennaio) dedica una pagina intera alla  presentazione del documento “La mont, mâri da mont” avvenuta a Udine il 15 gennaio da parte dei Comitati.

Si trascrivono, dall'articolo, le sezioni dedicate al sunto delle problematiche riguardanti il raddoppio della centrale e l'elettrodotto Wurmlach Somplago.

Lago di Cavazzo, centrale idroelettrica
I comitati ribadiscono il proprio no «al progetto speculativo
che si basa sulla differenza di prezzo dell’energia elettrica,
basso di notte quando Edipower, società proprietaria dell’im-
pianto, la comprerebbe; molto elevato di giorno quando la
venderebbe». Propongono una soluzione alternativa al pom-
paggio dell’acqua dal Lago di Cavazzo al bacino di Verzegnis,
mediante l’intubazione dell’acqua che verrebbe poi scaricata
direttamente nel Leale, torrente che si ricongiunge al Taglia-
mento. Risultato: niente acqua fredda e fanghi nel Lago.

Elettrodotto Würmlach-Somplago
I comitati ricordano che la popolazione ha già espresso la
propria contrarietà al progetto dell’elettrodotto aereo, e lo
ha fatto con imponenti manifestazioni a Paluzza e a Tol-
mezzo. E chiedono, anche attraverso le pagine del docu-
mento, che la struttura («I tralicci previsti sono alti 60 me-
tri», ha ricordato Renato Garibaldi di «Carnia in movimen-
to») venga interrata «come fanno nei paesi civili» e «una
parte dell’energia transitante in essa sia ceduta a condizio-
ni agevolate alle comunità attraversate».

venerdì 18 gennaio 2013

Un manifesto per la montagna friulana (2)


I Comitati uniti: in 16 pagine appello per la montagna

Messaggero Veneto, 16 gennaio 2013

UDINE. Con l’avvicinarsi della campagna elettorale, il documento a tutela della montagna friulana lo scrivono i comitati impegnati su tutti i fronti, dalle grandi opere ai servizi che vengono portati via indebolendo le comunità più periferiche. Il pamphlet, 16 pagine fitte in cui vengono affrontati tutti gli argomenti punto per punto, è stato presentato ieri in conferenza stampa alla presenza di tutti i referenti dei comitati attivi in Alto Friuli, ovvero Franceschino Barazzutti, Antonino Galassi, Dino Rabassi, Anna Maria Gisolfi, Dino Franzil, Renato Garibaldi, Ira Conti, Paolo Querini. Fra le pagine, sono elencati tutti i temi che hanno caratterizzato il dibattito pubblico di questi anni: l’elettrodotto Würmlach-Somplago, il raddoppio delle centrale Edipower, l’autostrada A23-A27 Carnia-Cadore, ma anche servitù come quello dell’oleodotto Siot, attivo dal ’67 e per il quale si chiedono gli arretrati rispetto a miliardi di litri di petrolio che hanno attraversato il territorio negli anni. Non solo, in tema di tutela delle acque ci sono le proposte per le centraline sul lago di Cavazzo che ridurrebbero i fanghi nel bacino e fornirebbero ricchezza alla vallata, ma si parla anche di selvicoltura e filiera del legno, di un piano generale per il lavoro e l’occupazione, di una gestione delle risorse idriche che ha fatto aumentare le bollette e ha allontanato il controllo da parte dei Comuni affidandolo a Carniacque (pur di fronte a scelte controcorrenti come quelli di Ligosullo, Cercivento e Forni Avoltri), dell’irrisolto problema delle proprietà collettive, di agricoltura, di riforma degli enti locali montani, di turismo, di sanità, di spopolamento, e di colonizzazione culturale e linguistica subita dalle genti friulane. Quel documento presentato ieri, i comitati lo hanno intitolato “La mont, mâri da mont”, citando le parole del combattivo e compianto Pre Toni Beline: «Era dai tempi di monsignor Battisti - ha detto Franceschino Barazzutti - che non si facevano documenti sulla montagna. Noi non siamo candidati, ma siamo radicati sul territorio e andremo a dire chi è contro e chi è a favore di certe scelte: dopodiché, la gente valuterà da sola chi votare». È un grido che mette in discussione anche posizioni sindacali rispetto alle grandi opere in una società in cui anche certi schemi e rapporti sociali si stanno notevolmente modificando, come ha ricordato Renato Garibaldi. Mentre si preparano a distribuire nella società civile il documento, i comitati sono già al lavoro per una prossima manifestazione.
Piero Cargnelutti

giovedì 17 gennaio 2013

Ancora sulla "primogenitura" dei coscritti

Il MV di ieri ha pubblicato una lettera che riapre la discussione su a chi spetti fregiarsi della qualifica di "coscritti doc". Per l'autrice non ci sono dubbi: la primogenitura tocca ad Alesso....



Coscrizione. Una usanza nata ad Alesso 

Messaggero Veneto, 16 gennaio 2013

Domenica 30 dicembre 2012 questa testata ha dato, per mezzo della penna del cronista Piero Cargnelutti, una singolare, ma falsa notizia, secondo la quale, nel comune di Trasaghis, sarebbe il paese di Avasinis a tramandare una pratica da lungo tempo consolidata, ovvero la gran Festa dei coscritti. Non me ne vogliano il giornalista, della cui buona fede non oso dubitare (il quale però, la prossima volta, non dovrebbe affidarsi a voci più o meno autorevoli, ma documentarsi seriamente), né gli abitanti di Avasinis, a cui voglio bene se non altro per i numerosi personali conoscenti e amici che vi abitano; qualora fossero stati loro a dare la notizia al giornale, avrebbero senz’altro dato prova di spendersi molto bene, con un assicurato tornaconto d’immagine per il loro paese (le loro feste sono molto belle, ben organizzate e divertenti), tuttavia è necessario sanare codesta scorrettezza. È giusto che l’avasinese assessore alla cultura del comune di Trasaghis, Elena Rodaro, abbandonando un forzato campanilismo d’altri tempi, riconosca che l’usanza della Coscrizione, nel comune, è nata ad Alesso, il centro principale della Val del Lago. Noi alessani siamo ben felici di aver dato l’input a tutta la valle che ormai si riconosce in feste simili, aggreganti e ricche di significato comunicativo e identitario, ma, almeno per la nostra zona transtiliaventina, sarebbe giusto si dicesse che è Alesso la madre della Festa dei Coscritti, com’è storicamente e filologicamente provato. Ufficialmente la coscrizione dura tre anni e trova protagoniste le annate dei 19enni, i cadetti (detti «chei da verza»), i 20enni, ovvero i «coscrits», protagonisti dei più importanti avvenimenti riguardanti il paese nel corso dell’anno, e i 21enni, che escono dalla festa e cedono il passo ai 20enni. Queste tre fasi, che si son fuse con terminologia e costume patriottico-militare relativamente moderni, testimoniano un ancestrale passaggio all’età adulta che affonda le radici nella notte dei tempi e nelle più arcane usanze delle popolazioni autoctone alpine. Per chi volesse partecipare alla Festa dei Coscritti si raccomanda di scegliere l’originale: quella di Alesso, dove, nella serata di San Silvestro fino allo scoccare della mezzanotte di capodanno, i ragazzi in vestito tradizionale, incrociano le rispettive e personalizzate bandiere d’Italia e del Friuli cucite insieme. Tutto ciò avviene ogni anno, in una cornice notturna di luci, fuochi, botti, brindisi e allegria, nella piazza principale, dove sono appese le bandiere delle «classi» che dall’inizio del XX secolo hanno preso parte al rito, vigili e storiche testimoni della tradizione. 
Celestina Tomat in Verdini, San Daniele del Friuli



Quel che si muove a ... Bordan. Sabato e domenica, "fieste di Sant'Antoni"


Tradizionale appuntamento, sabato e domenica prossimi, con la "Fieste di Sant'Antoni" di Bordano. Sabato, alle 20.30, nella sala parrocchiale,  è previsto uno spettacolo teatrale del gruppo "Gli Amici" di Majaso, con la commedia "La maghe" di don Primo Degano.
Domenica il clou della festa: la  Santa Messa cantata dalla Corale di Alesso e, nel pomeriggio, il momento di festa "in place", in quella che è stata definita "la movida di Bordano": tradizionale palo della cuccagna con ricchi premi gastronomici, musica, bancarelle, spettacoli per bambini, sfilata della maschere artistiche di Ravinis e finale col mangiafuoco...

mercoledì 16 gennaio 2013

Chei dal pistòc ... a Telefriuli le memorie del lago ghiacciato

La trasmissione "Lo scrigno" di Telefriuli ha ospitato, nella puntata di martedì 15, la testimonianza di "chei dal pistòc", la rievocazione di come il lago, negli inverni in cui gelava, diventava palestra di giochi e divertimenti.
Dopo un'introduzione di Pieri sul complesso lavoro di ricerca in atto (gruppo Lunari, Centro di Documentazione...) per la raccolta di testimonianze dirette e materiali documentari, Zuan e Vigj hanno raccontato, anche rifacendosi alle proprie esperienze personali, le stagioni del "pistoc", quando  ci si spingeva sulla superficie del lago su pattini di fortuna ("cjatât fûr un toc di brea o di breon, a si lu spizzava su la ponta e, da sot, a si inclaudavin dai fiers dal '6. Par podê manovrâju j metevin dai scjapins di talbida par pojâ il pît e a si sbultravisi cuntun pistòc che al era un racli di doi metros e dapît al veva un claut par fâ fuarza su la glazza").
I pàtins e i scarpets cui grifs

Interesse hanno suscitato gli attrezzi portati, dai pattini, al modellino di pistòc, agli scarpets con i grifs, usati in montagna ed anche sulla superficie gelata del lago....
Una vetrina particolare, dunque, per far conoscere aspetti poco noti della vita quotidiana della Valle del Lago.
Il conduttore Daniele Paroni con in mano un modellino di pistòc

Un manifesto per la montagna friulana


'La Mont mari dal Mont'. Presentato
il documento programmatico per la montagna
a cura dei Comitati

di David Zanirato


Non si candideranno con alcun partito. Ma sicuramente si faranno sentire, sia con una nuova manifestazione di piazza – a giorni la data – sia denunciando quanti in questi anni “hanno svenduto il territorio”.'La Mont mari dal Mont'. Presentato
il documento programmatico per la montagna
 a cura dei Comitati
Non vogliono essere però tacciati come i soliti populisti “del No a tutto”, e stavolta idee, progetti e visioni a lungo termine sono state scritte nero su bianco, in un documento da agitare come una clava sulla politica del Friuli Venezia Giulia.

“E dovranno per forza misurarsi su questi temi – ha sottolineato Franceschino Barazzutti – perché oramai conoscono il nostro radicamento sul territorio e tra la gente, a loro rischio e pericolo continuare con il paraocchi ed il paraorecchie”.

Dello stesso avviso Renato Garibaldi, che ha specificato: “tra di noi appartenenti ai comitati forse non ci accomunano i medesimi ideali politici ma sicuramente la Costituzione ci rende tutti fratelli”. Con loro quindi i referenti del coordinamento da Antonino Galassi, ad Ira Conti, a Paolo Querini, passando per Dino Rabassi, Dino Franzil ed Annamaria Gisolfi.

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MONTAGNA
Calo demografico, crisi, ambiente. I Comitati si ribellano   versione testuale
Presentato un documento che sarà distribuito ad amministratori e cittadini
UDINE (15 gennaio, ore 12.20) - Come deve muoversi la montagna per sopravvivere nei prossimi anni? Un vero e proprio documento, che risulta quasi un programma politico, è stato presentato questa mattina a Udine dal Coordinamento dei comitati della montagna friulana. Idee concrete che verranno inviate a tutti gli amministratori, dai sindaci ai consiglieri e assessori di Provincia e Regione. Ma anche alle persone comuni. 
I punti salienti? Attenzione al drammatico fenomeno del calo demografico, alla crisi che ha colpito nelle terre alte friulane più che altrove e agli errori commessi nella gestione del territorio. In particolare, «diciamo no alla violenza dell'industria sul territorio – afferma Renato Garibaldi, di Carnia in movimento –: no all'elettrodotto Wurmlach-Somplago, al potenziamento della centralina elettrica di Somplago, al collegamento autostradale Carnia-Cadore e al crescente prelievo di acque a scopo idroelettrico».
Alla presentazione hanno preso parte i rappresentanti di tutti i comitati della montagna. Tra questi Antonino Galassi, di Paluzza, del Comitato Acqua libera, che critica la gestione privata degli acquedotti da parte della società per azioni CarniAcque. “Prima il servizio idrico era in mano al Comune e tutto andava bene – spiega - ora le bollette e i disservizi sono quadruplicati”.


da: http://www.lavitacattolica.it/arcidiocesi_di_udine___il_portale/archivio_notizie/00007685_Montagna__i_Comitati_alzano_la_voce_e_dettano_le_priorita.html 

martedì 15 gennaio 2013

Coscritti del '64, sentimenti e tradizione

Riceviamo e con piacere pubblichiamo un contributo, nato probabilmente dopo le discussioni sui "coscritti d'oggi", fornito da chi ha vissuto la festa della coscrizione qualche anno indietro.
Adriana ha "rotto il ghiaccio", speriamo che altri ne seguano l'esempio. Il Blog vuole essere anche questo,  crescere con la collaborazione ed il contributo dei suoi lettori. (A&D)
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Correva l'ormai lontano anno 1981 quando noi della "classe" ci apprestavamo a percorrere quella strada già intrapresa da altri .Ci incontravamo nel garage di uno di noi, rigorosamente di sera, per lavorare al nostro "mega" cartellone della viscja, che allora si realizzava con piccole lucine (piselli). Per completare l'opera ci vollero, se non ricordo male, circa 4000 piselli e tanto lavoro. Si doveva bucare il cartellone in modo da ottenere il disegno prescelto e inserire le lucine già montate in serie alcune delle quali, puntualmente, una volta realizzate, non volevano proprio saperne di funzionare. Quindi tanta pazienza e caparbietà ma anche risate, arrabbiature, prese in giro, lo star bene insieme. E poi, cosa realizziamo come "costume" per quella notte? E le scritte? Come e dove? Dove facciamo la festa? C'è da appendere il cartellone!  Il quale ci ha dato problemi anche in quell'occasione: al momento dell'accensione è saltato tutto! Oh Dio...la paura di non fare in tempo ad aggiustarlo... E poi la viscja, bisogna andare a prendere la viscja!
L'anno dopo la verza: Verso la fine dell'anno campeggiava su alcune case del paese, a caratteri cubitali, la scritta ABILE, e qui qualche proprietario si è davvero risentito !Come l'anno precedente: cosa scriviamo, come ci vestiamo...e bisogna appendere le bandiere! Si sa i verzoz hanno questo compito. La verza! Caspita la verza! Nei campi di notte con la barella...(chi c'era sa cosa è successo). Quanta verza da spargere in piazza quell'anno... Ultimo dell'anno tutti schierati e fieri pronti per entrare in piazza: -Dai,su il palo, entriamo!- Solo che il palo, prestatoci da una classe precedente, non ha retto il peso della verza appesa alla sua cima e raggiunta una certa altezza si è spezzato a metà! Persi d'animo? Non esiste! Siamo entrati (certo dopo un comprensibile smarrimento), con i 2 pezzi del palo e la festa è riuscita benissimo ugualmente.  
Arriva il fatidico anno che ognuno di noi sogna da quando è poco più di un soldo di cacio, l'anno della coscrizione!  EVVIVA!  Ma... si ripresentano le domande questa volta in misura maggiore. Quest'anno si deve pensare anche alla bandiera, agli ospiti, i nostri cari "vecchi" coscritti, ai quali daremo ben un ricordo della meravigliosa serata! Quante ore passate a cucire i nostri vestiti e a confezionare coccarde, fazzoletti e fiori per i cappelli... E i disegni sulla bandiera? Bisogna pur mettersi d'accordo! Si deve allestire la stanza, preparare per la cena...Cosa offriamo per cena? E il pino da mettere in piazza? Ok. Si va io tu e lui, con il carro gentilmente prestatoci. Disgraziatamente faceva freddo ed era tutto gelato così il trattore è andato per conto suo procurandoci il danno di 1 milione di lire (ai tempi erano tanti soldi). Orpo, e ora? Si paga un pò per uno, ma il trattore lo aggiustano per l'ultimo? Non si è mai visto i coscritti senza carro! Tutto bene, trattore ok. Sospiro di sollievo... PER ORA...31-12 ultimo giorno utile: -Mamma mia come corre il tempo...Dai muoviamoci, io faccio questo, tu quest'altro, poi tutti doccia e presenti qui vestiti belli come il sole alle 19.00.-
Stremati ma impazienti, distrutti ma felici per essere riusciti a finire tutto quello che ci eravamo prefissati, si comincia la festa e, mano mano che la serata si fa notte, comincia a crescere in te l'agitazione, un misto di orgoglio ed eccitazione che ti fa fremere nel profondo...Ad un certo punto non ne puoi più, non vedi l'ora.. E finalmente arriva! I coscritti più "vecchi" davanti aprono il corteo e via via sfilano tutti... anche noi! Siamo coscritti! La piazza ci accoglie trepidante, le bandiere si dispiegano...il bacio di saluto con la classe uscente mentre scocca la mezzanotte(o giù di lì). Cominciano gli auguri e le felicitazioni mentre io, tra riso e pianto, vivo un'emozione unica ed indimenticabile. Si parte con il carro cantando a squarciagola (in seguito a questo tutti senza voce ed orgogliosi di esserlo!). Naturalmente notte in bianco, canti e balli, messa con benedizione, annessi e connessi. Finito qui? Certo che no! Riprendo il "PER ORA..." di qualche frase fa. Primo gennaio: ci apprestavamo a cenare quando a un nostro coscritto capita un infortunio... Corsa in ospedale e PAURA,  tanta tanta paura. Sfortuna? Può darsi ma anche tanta fortuna visto che è vivo e cammina! Insomma una coscrizione perfetta a parte i "piccoli incidenti di percorso". 
Fatta anche l'uscita l'anno dopo che ne è stato del vestito da coscritta? non devo certo insegnarlo io ma lo ribadisco: Per ogni coscritto il vestito è come una reliquia quindi va riposto con cura e guai a chi lo tocca ! Questa è la storia della nostra avventura, volutamente non riportata minuziosamente altrimenti scriverei per giorni, la più bella ed emozionante avventura che porteremo nel cuore e nella mente per tutta la vita. Vuoi mettere l'orgoglio di avere una bandiera, che contiene un pò di ognuno di noi, appesa in bella mostra ogni fine anno in piazza? A quella bandiera listata a lutto 10 anni fa ed esposta solamente dopo il primo gennaio in segno di rispetto per il nostro compianto amico, sono incisi, invisibili ma indelebili, sentimenti sì come l'orgoglio, ma anche dolore e affetto, gioia, fatica e indimenticabili momenti passati assieme, insieme a persone con cui sono cresciuta, con cui ho riso, pianto, litigato, persone a cui sono legata da profonda amicizia.
Quest'anno ho la fortuna di avere una coscritta in casa e il sentir parlare di preparativi vari, mi ha riportato alla mente i miei tempi, vecchi ma sempre fantastici, perciò...  w i coscriz!

Ringrazio il blog per la sempre precisa informazione                             Adriana classe 1964

lunedì 14 gennaio 2013

Bordano. La Casa delle Farfalle promossa a Giardino zoologico (2)

Bordano: la “Casa delle farfalle” diventa giardino zoologico

«Abbiamo meritato la licenza di giardino zoologico. Per i nostri standard eccellenti, perché partecipiamo a progetti di conservazione e a ricerche scientifiche, svolgiamo il ruolo di educatori per pubblico e scuole, ci premuriamo di riprodurre specie animali minacciate e perché al primo posto mettiamo il benessere degli animali che garantiamo grazie ai nostri veterinari, biologi e tecnici specializzati». Così Francesco Barbieri, presidente di “Pavees, Casa delle farfalle” di Bordano, commenta la licenza rilasciata dal ministero competente. «Ci sono voluti più di sette anni per raggiungere questo grande traguardo – ricorda Barbieri – che conferma l’eccellenza della Casa delle farfalle e del lavoro svolto, un traguardo conquistato in giorni difficili. Colgo l’occasione per ringraziare tutti quelli che ci hanno permesso di arrivare fino a questa ambiziosa meta». «In Italia – prosegue – sono solo una decina le strutture tra giardini zoologici, acquari e parchi faunistici che a oggi il ministero ha ritenuto di certificare. In altre parole, per il ministero abbiamo tutti i requisiti che giustamente l’Europa pretende da chi svolge attività educative con animali». «Dietro un semplice battito di ali – afferma ancora il presidente Barbieri – ci sono tante persone che ogni giorno lavorano sodo per garantire a piante e animali una vita dignitosa. Persone che hanno sempre chiesto poco perché già ricche, non di denaro, ma di passione e cuore, ciò che ritengo il motivo del nostro successo. Spero che questo nostro grande risultato, costato tanta fatica e tante risorse private, faccia riflettere le persone che in questi giorni hanno manifestato la loro contrarietà a ritenerci degni di essere supportati. E’ la prova che il ministero ci considera tra le strutture in Italia che meglio svolgono questa nobile attività, un’attività che non è una semplice esposizione di animali, ma ha l’oneroso compito (e dovere) di insegnare la scienza ai vostri figli, aiutandoli a comprendere cos’è la vita, a rispettare sé stessi e gli altri, da dove vengono e dove stanno andando. Personalmente ho imparato più verità dalla natura che dai telegiornali. E sono queste verità che vogliamo condividere con il nostro pubblico che non solo merita di divertirsi facendo una gita a Bordano, ma merita di sapere».

(Messaggero Veneto, 13 gennaio 2013)


domenica 13 gennaio 2013

Un trasagàn ai vertici della F.I.G.C. regionale (3)

Il MV di ieri ha pubblicato una lettera di felicitazioni ed auguri rivolta al nuovo presidente della F.I.G.C. regionale, il trasagàn Gianni Toffoletto. Autore Gino Turisini, a nome dell'"oceano pallonaro"


Toffoletto, congratulazioni e buon lavoro

Al presidente della Figc regionale Gianni Toffoletto: la famiglia Gino Turisini, gli amici del “sabato sera sport”, l’Acd Val del Lago e la maggioranza comunale, si congratulano con te per il coronamento di una splendida carriera dedicata al calcio, dicendoti “Bravo e basta” per aver raggiunto un sì tale prestigioso incarico nonostante nasconda più oneri che onori. Sappiamo che in questo mondo se tutto e per tutti va bene è cosa “normale”, ma se tra le pieghe, si intravede un piccolo cavillo fuori posto, ecco che tutti... “ju al mus”. Ma noi, caro Gianni, sappiamo che la classe personale, l’impostazione di base, la tua capacità ed esperienza, appresa fin da giovane e trasmessa in eredità dal “compagno Mario” (quanto sarà contento), sapranno farti navigare sempre con la barra a dritta, evitando i tanti pericoli delle agitate e torbide acque in questo meraviglioso mondo “pallonaro”. Quindi occhio agli squali dai denti lunghi e aguzzi, pronti a morderti a ogni “strambata” non riuscita. Hai voluto la bici, l’hai ottenuta... ora pedala ragazzo. Noi però, siamo più che certi, che saprai “sghindare” le buche dell’insidiosa strada sterrata ed avrai sicuramente modo di riparare, con “toppe forti”, le eventuali forature che lungo il tuo percorso incontrerai e inoltre siamo certi che la bici la porterai fino al traguardo da buon atleta quale tu sei. Ora auguri Gianni, che tosto e compatto sia il suolo su cui devi muoverti per dirigere in equilibrio e saggezza questa grande e spesso contrastante azienda sportiva. 
Sportivamente. 
Gino Turisini e la compagnia dell’oceano pallonaro 

(Messaggero Veneto, 12 gennaio 2013)


sabato 12 gennaio 2013

Quel che si muove a ... Braulins. Presto i lavori per la fermata delle corriere


Nuova fermata, a Braulins partono i lavori

Messaggero Veneto, 10 gennaio 2013

TRASAGHIS. Partiranno nelle prossime settimane i lavori per la realizzazione della nuova fermata delle corriere a Braulins. Recentemente, sono stati aggiudicati i lavori (per un importo di 50 mila 709 euro) che andranno a risolvere il problema del traffico nella frazione. Nel dettaglio, si realizzerà una rotonda alla fine di via Ponti, la quale permetterà alle corriere di poter fare le manovre di svolta per uscire dal borgo senza mettere a repentaglio la sicurezza dei residenti: «I lavori - spiega il sindaco Augusto Picco - non dovrebbero causare grossi inconvenienti e ad ogni modo insieme alla ditta che realizzerà l'intervento faremo il possibile per evitarli». Attualmente, le corriere si trovano a percorrere viale Europa, e ciò ha destato non poche preoccupazioni tra i residenti essendo una via interna a Braulins molto vicina alle case, dove anche una vetture parcheggiata causa restringimento di carreggiata e non poche difficoltà: con la nuova rotonda sarà possibile evitare l'attraversamento della frazione. I lavori sono stati oggetto di confronto fra la popolazione e l'amministrazione comunale viste anche le diverse ipotesi che sono state valutate nel corso degli anni. Alla fine, si è riusciti a trovare una soluzione che venga incontro alle diverse necessità e ad evitare rischi per la popolazione: «Un futuro intervento in quel punto - spiega Picco - interesserà l'allargamento del punto in cui la corriera si ferma in modo da facilitare ancor di più il transito in quella che è un fermata molto importante per il paese». (p.c.)



venerdì 11 gennaio 2013

Bordano. La Casa delle Farfalle promossa a Giardino zoologico

La Direzione della Casa delle Farfalle di Bordano ha diffuso un comunicato dove si esprime soddisfazione per l'avvenuto riconoscimento a "Giardino zoologico" della struttura.



Cari amici, quale periodo migliore, quello della natalità, per celebrare una tanto sudata attesa? E' stato pubblicato ieri sulla gazzetta ufficiale: il ministero ci ha rilasciato la licenza di giardino zoologico! Vi ricordo che solo una decina di strutture in Italia sono ad oggi in possesso di tale licenza e, tra quelle, siamo l'unica casa delle farfalle. Dal 2005, anno in cui è cominciata la trafila per la richiesta di tale riconoscimento, fondamentale per la nostra attività, tanto lavoro è stato fatto. Circa due anni fa ci fu l'ispezione da parte dei tecnici esperti mandati dal Ministero che furono subito soddisfatti, tuttavia l'iter burocratico ci è sembrato veramente interminabile.
Questo documento certifica che siamo tra i pochi in Italia ad avere i requisiti che Europa e ministero giustamente pretendono da chi svolge attività educative con animali. Tale licenza rappresenta per noi un riconoscimento che viene rilasciato solo a chi ha dimostrato avere standard eccellenti. Lo abbiamo meritato perché partecipiamo attivamente a progetti di conservazione e a ricerche scientifiche, perché svolgiamo con efficacia e successo il ruolo di educatori per pubblico e scuole, perché ci premuriamo di riprodurre specie animali minacciate contribuendo alla loro salvaguardia, perché al primo posto mettiamo il benessere degli animali che garantiamo con i nostri veterinari, biologi e tecnici specializzati. Dietro un semplice battito di ali ci sono tante persone che ogni giorno lavorano sodo per garantire a piante e animali una vita dignitosa. Persone che hanno sempre chiesto poco perché già ricche, non di denaro, ma di passione e cuore, ciò che ritengo il motivo del nostro successo. E proprio per queste persone mi sono trovato a dover lottare perché venisse riconosciuto il valore del loro lavoro. A lottare perché anche a queste persone fosse permessa una vita dignitosa come noi la garantiamo ai nostri animali. Non è incredibile? Spero che questo nostro grande risultato, costato tanta fatica e tanti soldi privati, faccia riflettere le persone che in questi giorni hanno manifestato la loro contrarietà a ritenerci degni di essere supportati. Beh, siamo tra le dieci strutture in Italia che meglio svolgono questa nobile attività, un'attività che non è una semplice esposizione di animali, ma ha l'oneroso compito (e dovere) di insegnare ai vostri figli cos'è la vita, a rispettare sé stessi e gli altri, da dove vengono e dove stiamo andando. Può suonare un po' presuntuoso detto da un "farfallaro" ma credetemi, ho imparato più verità dalla natura che dai telegiornali. E sono queste verità che vogliamo condividere con il nostro pubblico che non solo merita di divertirsi facendo una gita a Bordano, ma merita di sapere.
Ci sono voluti più sette anni per raggiungere questo grande traguardo che conferma l'eccellenza della Casa delle Farfalle e del vostro lavoro, un traguardo che conquistiamo in giorni difficili e di cui avevamo forse tutti bisogno, perché ognuno di voi molte volte ha dato più del dovuto e a volte si è sentito dire che non era abbastanza. Colgo l'occasione per ringraziare tutti quelli che ci hanno permesso di arrivare fino a questa ambiziosa meta, i nostri keeper, i nostri tecnici, i nostri soci, gli amministratori passati, presenti e futuri e chi ha sognato e voluto che questo improbabile progetto si realizzasse. Adesso avete la certezza che le vostre fatiche sono state determinanti per realizzare qualcosa di un valore finalmente indelebile, qualcosa che vi meritate, qualcosa che oggi sono fiero di rappresentare di fronte al nostro paese, l'Europa e il mondo intero. Per me siete motivo di orgoglio e lo dovete essere per la comunità di Bordano, per l'Italia e per quell'oltre mezzo milione di persone che ha deciso con soddisfazione di condividere la ricchezza che ci è stata concessa.

Francesco Barbieri
Presidente Pavees, Casa delle Farfalle di Bordano

Il link per visionare la gazzetta ufficiale è il seguente:
http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario;jsessionid=99Hm1xm2-MQiyq0Zc5-eeA__.ntc-as1-guri2b?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-01-09&atto.codiceRedazionale=13A00026 

Uffici postali. Trasaghis chiuso per tre settimane, Alesso "clopadiç"


Ufficio postale chiuso a Trasaghis

A Trasaghis lavori di ristrutturazione interesseranno l'edificio che non sarà accessibile al pubblico fino al 31 gennaio. La clientela potrà riferirsi all’ufficio di appoggio di Alesso


Una serie di lavori di adeguamento normativo predisposti da Poste Italiane intesserà l’ufficio postale di Trasaghis di via Petrignani che rimarrà chiuso sino al 31 gennaio. 
La clientela - informa in una nota Poste Italiane - durante questo breve periodo potrà riferirsi all’ufficio di “appoggio” di Alesso di via Redentore n. 1 in località Alesso di Trasaghis.



Forse un colpo di coda di vitalità per l'Ufficio Postale di Alesso, che ha visto negli ultimi tempi un inesorabile declino delle aperture, dall'intera settimana a tre giorni, a due, a uno.
Le proteste non sono mancate. Poi, forse, è subentrata la rassegnazione.


giovedì 10 gennaio 2013

Luci votive a Cavazzo. Un aumento ingiustificato?

Riceviamo e pubblichiamo:


COME SE NON BASTASSE TUTTO IL RESTO . . . . . 
OCCORRE OCCUPARSI E PREOCCUPARSI ANCHE DELLE LUCI CIMITERIALI    ! ! !

Sollevo l’argomento perché credo possa interessare più di qualcuno e magari, stimolare qualche verifica.
Lo scorso mese di ottobre ricevetti l’avviso di pagamento del canone annuale di mia pertinenza per l’illuminazione votiva nel Cimitero Comunale di Cavazzo. Premetto che la ditta concessionaria dell’appalto dell’illuminazione votiva per Cavazzo, lo è anche per Trasaghis, Amaro e probabilmente, per un certo numero di altri Comuni.
Avendo notato un discreto aumento rispetto al canone dell’anno precedente (circa il 6,5%), in occasione della visita ai miei defunti, mi recai presso il Municipio di Cavazzo, dove mi fu rilasciata copia della Determinazione Comunale che aveva autorizzato l’aumento e mi fu fatta prendere visione del contratto d’appalto in corso. Notai, quindi, che rispetto a quanto previsto nel contratto, erano state applicate modalità e criteri, a mio avviso, in aperta difformità dalle clausole contrattuali e che avevano fatto quasi raddoppiare l’importo dell’aumento.
Nei primi giorni di novembre scrissi al Sindaco, sollevando le mie obiezioni e chiedendo la revoca della Determinazione che aveva autorizzato l’aumento.
A distanza di una decina di giorni ricevetti risposta dal Funzionario responsabile del Servizio Opere Manutentive (ricordo che il Comune di Cavazzo fa parte dell’Associazione Intercomunale della Conca Tolmezzina, che gestisce in comune tale servizio), il quale mi confermò che l’aumento autorizzato era regolare, che gli stessi procedimenti da me contestati erano stati adottati anche in passato (quasi fosse una implicita autorizzazione a proseguire nell’errore), che il Servizio era comunque facoltativo e che, quindi ero libero di disdettarlo ove non fosse più di mio gradimento ed infine, che l’importo da me contestato era così irrisorio che, anche il solo parlarne, costava di più.
Qualche giorno fa ho nuovamente scritto al Sindaco di Cavazzo, reiterando la mia richiesta. Questa volta, però, l’ho inviata, per conoscenza, anche al Capogruppo di minoranza nel Consiglio Comunale, auspicando che un argomento che coinvolge, comunque, un numero notevole di cittadini, venga affrontato e discusso sia in Giunta che in Consiglio Comunale.
Spero che si colga la palla al balzo; così come mi auguro che qualche cittadino di Trasaghis e/o Amaro decida di approfondire l’argomento con la sua Amministrazione Comunale.
Un cordialissimo mandi.
                                                     Giacomo De Vita



mercoledì 9 gennaio 2013

Coscritti. Ci sono anche quelli di Trasaghis ...

Mirko Cecchini, su facebook, si inserisce nel dibattito in corso sui coscritti da una angolazione diversa: non solo ad Alesso, non solo ad Avasinis, ma anche aTrasaghis c'è (o c'era) la tradizione.
Egli ammette che "per capirlo, celebrarlo come cristo comanda ... bisogna andare ad Alesso", ma comunque il testo può rappresentare un'ulteriore occasione per vedere i problemi da angolazioni diverse e magari complementari. Pubblichiamo (col consenso dell'autore) il contributo:


Scusate se m'intrometto (ma da "fi di chel das bandieras" i ai un fil di plasè a di la me idea, al di la da rivalitat tra cusins) 

Di bandiere (e di coscritti) a casa mia ne ho visti fin da quando ero piccolo, la cosa triste è che col passare del t
empo, mi vergogno ad ammetterlo, a Trasaghis la "coscrizione" è una tradizione che è andata via via a perdersi col tempo. Gli ultimi a farla convinti (senza offesa per l'ultimo) siamo stati noi dell'84. "ultimi" convinti non perchè "fasinlu parçè tu ses il fi di Corado", ma perchè eravamo impazienti, ERO impaziente! Pagherei oro per vedere i miei compaesani dell' (ho perso il conto) 93? 94? a casa mia, magari con un taglietto offerto da Coradin che, come sempre, li manda a casa storti o quasi  

Campanilismi e rivalità a parte... "cal seti Trasagas Dales o Vasinas simpri rispiet par chei da clase e di chei pui vecjos" ma allo stesso tempo tanto rispetto (senza invadere gli spazi) per le tradizioni locali a prescindere...dando l'onere a chi di dovere, e non "tanto per". E' vero che è un piacere, un GRANDE piacere (almeno secondo me) celebrare la coscrizione, passare per le vie dei paesi con le bandiere fuori, per non parlare delle verze, il carro... ma per capirlo, celebrarlo come cristo comanda senza offesa per qualche "cugino" (se c'è) bisogna andare ad Alesso. E non lo dico perchè siete in maggioranza (e pui di un al sa dulà chi soi a sta), ma proprio per lo spirito di per se. Coscrizione non è solo una bandiera e girare per i bar col carro il giorno seguente, è l'ARIA che respiri in quel determinato momento. Nella vostra frazione, ad essere precisi.
Quel momento dove ti accorgi che finalmente "è arrivato il tuo turno" e sei pronto a portare avanti una tradizione. 

Spero solo di non aver aver offeso nessuno di voi, non era nel mio intento, metto subito le mani avanti.

Mirko Cecchini