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"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons
martedì 27 aprile 2021
Lago: per i Comitati "è tempo di passare finalmente alla proposta operativa del bypass"
Al Signor Presidente della Giunta Regionale
Ai Signori Assessori Regionali
Egregio Signor Presidente,
Egregio/a Signor/a Assessore,
Sul Bollettino Ufficiale della Regione del 6 agosto 2019 veniva
pubblicata la Legge Regionale n. 13/2019, che all’art. 4 comma 35 così
recita “Al fine di individuare le criticità del Lago dei Tre Comuni e
proporre le conseguenti soluzioni finalizzate a recuperare le
condizioni di naturalità del lago stesso e a garantirne la fruibilità,
anche ai fini turistici, in conformità al Piano regionale di tutela
delle acque, è istituito presso la Direzione centrale ambiente ed
energia, il tavolo tecnico denominato Laboratorio Lago dei Tre
Comuni”.
Oltre a tecnici e funzionari regionali fanno parte del Laboratorio
anche tre esperti nominati dalle tre Amministrazioni Comunali
rivierasche. A tutti i componenti va il nostro ringraziamento per aver
messo a disposizione le loro competenze ed impegno per la
rinaturalizzazione del lago e per quanto fatto finora.
Il Laboratorio Lago, si è riunito finora 4 volte, giustamente
confrontandosi in videoconferenza anche con tutti i portatori di
interesse. Ma a nostro avviso è necessario che il Laboratorio acceleri
i lavori per addivenire quanto prima a una concreta proposta
operativa che tramite un bypass porti direttamente le acque di
scarico della centrale di Somplago alla galleria di scarico del lago,
bypassandolo. Cio' permetterà sia il ripristino della naturalità e
della fruizione turistica del lago, come previsto in uno specifico
articolo del Piano Regionale Tutela Acque, sia di garantire
un’adeguata portata al Tagliamento, sia di fornire acqua
all’agricoltura del Friuli senza interferire con il lago.
Rispondendo recentemente ad una interrogazione sull’attività del
Laboratorio l’Assessore Scoccimarro ha dichiarato che si è ancora
nella fase in cui "si stanno confrontando i rilievi batimetrici
disponibili per valutare l'effettivo impatto dello scarico della
centrale sul fondale del lago ".
Questa dichiarazione dell'Assessore ci preoccupa, vista la
notevole quantità di dati già a disposizione sull’effettivo deleterio
impatto dello scarico della centrale sul lago ed il suo fondale, a
meno che non si dia credito alla interessata favola che sia lo scarico
della centrale a garantire la buona salute del lago! Salute ottima nel
corso di secoli e secoli, pessima dopo la costruzione della centrale
di Somplago!
Per limitarci ai più recenti ricordiamo gli studi sul lago dei
geologi Cella e Tosoni, dell'ing. Dino Franzil con il suo libro
"Lago Energia Ambiente ", la perizia dell'ing. Franco Garzon,
incaricato dai Comuni rivieraschi, dalle 2 Comunità Montane e dal
Consorzio BIM. Se cio' non bastasse ci sono anche gli studi
batimetrici effettuati negli anni scorsi dall’Istituto di Scienze
Marine (Ismar) di Bologna del Consiglio Nazionale delle Ricerche
(CNR), che tramite un drone ha rilevato tutto il fondale del lago,
evidenziando come questo sia coperto da uno spesso strato di fango,
proveniente dai corsi d'acqua della Carnia.
Inoltre alcuni subacquei hanno recentemente confermato che il
fondale del lago è completamente ricoperto dal limo che gli conferisce
un aspetto lunare, senza alcuna forma di vita vegetale e animale,
attraversato solo da qualche sperduto pesce, al contrario di un tempo
quando il lago era ricco di fauna ittica, che sfamo' nei secoli la
popolazione rivierasca e non solo.
Senza scomodare la scienza ed i subacquei è sufficiente immergere
i piedi nell’acqua, peraltro gelida, della spiaggia per sollevare una
nuvola di particelle più volatili del fango. Tale condizione del lago
ha compromesso la balneazione a tal punto che i bagnanti non
frequentano più il lago ma le acque limpide del vicino torrente Palar
ad Alesso affollando le sue rive.
E’ tempo di passare finalmente alla proposta operativa del bypass,
perchè nel frattempo altro fango continua a depositarsi sui fondali ed
è nostro dovere nei confronti delle generazioni future riportare il
lago alle condizioni di naturalità, fruilibilità turistica, di pesca,
di sport, di balneazione e di svago. Ulteriori rinvii sarebbero un
segnale della mancanza di volontà politica di risolvere le criticità
del lago e suonerebbero per la sua Valle, sconvolta anche
dall’autostrada con il mastodontico viadotto e dall’oleodotto Siot con
la stazione di pompaggio sita proprio sulla riva nord del lago, come
una beffa che si aggiunge al danno.
Il lago, il suo canale di scarico e il Tagliamento rappresentano
uno snodo idrico strategico per il Friuli sul quale occorre operare
non complicando la situazione, come è stato fatto rilasciando
concessioni di centraline sul canale di scarico, ma con una visione
d’insieme, con un progetto complessivo che, stante le ricadute
positive sull’ambiente, il turismo, l’agricoltura e l’economia possa,
beneficiare anche dei finanziamenti europei. Un’ottima occasione
poteva essere il Recovery Fund.
Un progetto complessivo che recuperi la naturalità e fruibilità
del lago mediante un bypass, fornisca acqua all’agricoltura friulana,
alimenti il Tagliamento restituendogli l’acqua che gli è stata
sottratta a monte e preveda il funzionamento della centrale di
Somplago con modalità funzionali alle esigenze del territorio e non
dei suoi attuali azionisti lombardi. Tanto più che la centrale passerà
in proprietà della Regione e che è il terminale del sistema
idroelettrico del Tagliamento, di un dinosauro di altri tempi
incompatibile con l’ambiente e il territorio, che va rivisto poiché
realizzato secondo il principio “tutta l’acqua nelle turbine” che ha
desertificato i corsi d’acqua della Carnia.
Dalla pubblicazione della legge costitutiva del Laboratorio Lago
dei Tre Comuni sono già trascorsi quasi due anni. Alla Regione
chiediamo di indicare soluzioni reali dei problemi del lago.
Chiediamo troppo?
Voglia gradire i nostri distinti saluti
Per il Comitato per la difesa e valorizzazione del Lago di Cavazzo
o dei Tre Comuni. Alesso di Trasaghis:
Annamaria Gisolfi
Per il Comitato Tutela Acque del Bacino Montano del Tagliamento. Tolmezzo:
Franceschino Barazzutti
sabato 10 aprile 2021
Scritte contro le tasse a Trasaghis: "imbrattare è reato"
Le scritte contro le tasse a Trasaghis.Hanno preso in mano la bomboletta spray per vergare un messaggio ben preciso: “Basta tasse”. È successo nella zona industriale di Trasaghis. Ignoti hanno imbrattato la passerella, la strada e alcuni muri. Sempre con il medesimo messaggio. Una volta scoperto lo “scempio”, scatta ora la caccia ai colpevoli. Duro il commento del sindaco di Trasaghis, Stefania Pisu. “Vorrei dire a queste persone, oltre che dovrebbero vergognarsi per questo grave gesto di inciviltà, che imbrattare muri e cose altrui è un reato penale – dice il primo cittadino -. Confidiamo di poter risalire agli autori, di modo che le tasse possano diventare per loro il problema minore“. (da friulioggi.it)
Condanna anche dalla minoranza consiliare.La scritta “Basta tasse”, apparsa nei giorni scorsi su muri e strade di Trasaghis e denunciata dal sindaco Strefania Pisu (“Vorrei dire a queste persone, oltre che dovrebbero vergognarsi per questo grave gesto di inciviltà, che imbrattare muri e cose altrui è un reato penale. Confidiamo di poter risalire agli autori, di modo che le tasse possano diventare per loro il problema minore“, le sue dure parole), viene commentata anche dal Gruppo di Minoranza Nuova Trasaghis, che in una nota afferma: “Si tratta di un atto ostile e non giustificabile. Sostenendo e appoggiando le dichiarazioni fatte dal sindaco e ribadendo che tali comportamenti sono inaccettabili, ci sentiamo in dovere di precisare che il nostro gruppo di minoranza sta continuando a fare il possibile per aiutare cittadini ed esercenti a superare l’attuale situazione di difficoltà economica e sociale. Per l’intero anno appena concluso l’attuale amministrazione ha deciso di sospendere la tassa per l’occupazione del suolo pubblico. Proprio in merito a questo avevamo chiesto, attraverso un interrogazione, la proroga fino alla fine dell’anno 2021 di tale imposizione. Abbiamo inoltre suggerito la rimozione dell’obbligo del pagamento del pedaggio dei parcheggi nella zona del Lago per l’intero anno per i cittadini non residenti nel Comune di Trasaghis per incentivare le attività presenti sulle sponde del Lago e la sospensione della riscossione dell’imposta comunale sulla pubblicità delle insegne sia per l’anno 2020 che per l’anno in corso per commercianti e artigiani che operano sul nostro territorio”. “Non riusciamo a capire a quale istituzione sia rivolto il messaggio, ma confidiamo nelle indagini e speriamo che atti simili non si ripetano più”, conclude la nota della minoranza di Trasaghis. (da Rsn news)
domenica 4 aprile 2021
Lago, "ripensare e correggere scelte strategiche e produttive"
Moretuzzo: «Si acceleri l’iter di rinaturalizzazione del Lago di Cavazzo»
La rinaturalizzazione del Lago di Cavazzo deve essere riconosciuta come un obiettivo primario da parte dell’amministrazione regionale, ed è bene che il tavolo tecnico istituito per individuare le criticità del lago e proporre soluzioni finalizzate a recuperarne le condizioni di naturalità e a garantirne la fruibilità, anche a fini turistici, in conformità al Piano regionale di tutela delle acque, stia procedendo con il lavoro di analisi della situazione esistente – afferma il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo –. È fondamentale, però, che all’analisi segua in tempi rapidi una progettualità che permetta di mettere definitivamente in sicurezza il lago, che diversamente rischia di perdere ogni elemento di naturalità nell’arco di qualche decennio». Questione sollevata dal Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia nell’interrogazione trattata oggi nel corso della seduta della IV Commissione consiliare.
Il Lago di Cavazzo, o dei Tre Comuni, «è un caso paradigmatico di come sia necessario ripensare e correggere scelte strategiche e produttive del secondo dopoguerra e che hanno avuto un impatto importante sui territori e sul loro sviluppo. Rinaturalizzare il lago oggi significa non solo lavorare sul tema della qualità e della tutela dell’ambiente, ma anche immaginare un nuovo e diverso utilizzo dell’acqua per l’agricoltura, per la quale potrebbero essere recuperate le acque di scarico della centrale a beneficio del deflusso ecologico del Tagliamento, e un nuovo modello di sviluppo turistico, sostenibile e di qualità, oltre al recupero degli insediamenti abitativi che oggi vedono disabitata gran parte delle case presenti nei comuni rivieraschi – continua Moretuzzo –. Si tratta quindi di un caso emblematico per il ripensamento del modello di sviluppo regionale e in particolare dell’area montana. Per questo chiederemo alla presidente Piccin di audire in IV Commissione i partecipanti del “Laboratorio Lago dei Tre Comuni” costituito dall’assessore Scoccimarro».
(https://friulisera.it/moretuzzo-si-acceleri-liter-di-rinaturalizzazione-del-lago-di-cavazzo/)
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