"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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domenica 28 ottobre 2018

"Il Leale non si tocca!": ferma presa di posizione del Comitato

Riceviamo e pubblichiamo:

La Regione esprima parere negativo alla richiesta di una centralina sul t. Leale e approvi senza indugio il biotopo “Forra del t. Leale“, richiesto dall’Amministrazione comunale di Trasaghis, su suggerimento della Società Herpetologica Italiana, dall’omonimo Comitato e gia’approvato dalla competente Direzione regionale“! 
Si riaccendono i riflettori su questo suggestivo corso d’acqua prealpino, tuttora integro e con un ambiente primordiale, ricchissimo di biodiversità, oggetto di una datata richiesta di installazione di una centralina idroelettrica, di cui in ogni caso dovrebbe essere ripresentata la Valutazione di Impatto Ambientale.  
In questa zona inforrata vivono almeno 17 specie animali e vegetali di interesse unionale, alcune incluse nell’Allegato 2, altre nell’Allegato 4 e altre nel quinto della Direttiva europea 92/43/CEE “ Habitat “, in particolare il Gambero d’acqua dolce, l’Ululone dal ventre giallo, lo Scazzone, il Vairone, la Trota Marmorata, la Vipera dal Corno, la Natrice Tassellata, altri rettili, anfibi e vegetali. Abbiamo segnalato da tempo a chi di dovere, quali potrebbero essere gli impatti negativi della centralina, sia in fase di costruzione che di esercizio. Infatti la pregiata fauna che vive nel tratto a valle potrebbe essere pesantemente danneggiata in primis per i lavori di realizzazione del manufatto, con intorbidimenti delle acque o temporanee asciutte. Ma cio’ che a nostro parere darebbe il colpo di grazia all’ecosistema del torrente , sarebbe la penuria d’acqua nel tratto sotteso, lungo circa tre kilometri. Un impatto che la Direttiva “ Habitat “ chiede di evitare, non alterando i siti riproduttivi delle specie incluse nell’Allegato 2. Popolazioni che al contrario devono essere tutelate, istituendo specifiche zone di protezione, cosa che avverrebbe con l‘attuazione del richiesto biotopo “ Forra del torrente Leale”. Con questa seppur blanda forma di protezione in ogni caso, non sarebbero piu’ permessi interventi come quello previsto, salvaguardando altre attività umane come la caccia, la pesca sportiva o la raccolta del legname. La creazione del biotopo  permetterebbe infine di creare un interessante sentiero naturalistico nel tratto compreso  tra le sorgenti e la briglia di Avasinis. Un percorso ricco di suggestioni, in una natura selvaggia, oggi apprezzato solamente da chi vi pratica un avventuroso canyoning".

                    Claudio Polano, portavoce del Comitato "Forra del torrente Leale"


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