Ci sono degli argomenti, in Val del Lago, che hanno la ventura di ripresentarsi periodicamente e ogni volta sono capaci di suscitare discussione e dibattito. Uno di questi, a pieno titolo, è il pesce rosso sulla rupe di Somplago. Il Blog ne ha parlato ancora nel 2012, quando è comparso come segnale di benvenuto al paese (
http://cjalcor.blogspot.it/2012/09/quel-che-si-muove-somplat-un-colorato.html), nel 2013 quando si è discusso sul "valore estetico" del pesce rosso (
http://cjalcor.blogspot.it/2013/09/quel-pesce-rosso-sulla-rupe-di-somplago.html), nel 2014 quando è stato fatto rimuovere (
http://cjalcor.blogspot.it/2014/01/quel-pesce-rimosso-sulla-rupe-di.html) e pochi mesi dopo quando "a furor di popolo" è ritornato al suo posto (
http://cjalcor.blogspot.it/2014/06/quel-pesce-riposto-sulla-rupe-di.html).
Mercoledì il Messaggero Veneto ha dedicato un nuovo, rilevante spazio al pesce di Somplago. Nuova linfa alle discussioni o ormai siamo di fronte a una presenza consolidata?
Ce pensàiso?
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Che ci fa il pesce rosso sulla rupe di Somplago? Pubblicizza una sagra
Cavazzo Carnico: in molti si interrogano sul suo significato. La sagoma, visibile dall’A23, da temporanea è diventata fissa
di Piero Cargnelutti
CAVAZZO CARNICO. In attesa che l’artista Christo accetti l’invito e venga a portare luce con una sua opera nella val del Lago, a Cavazzo la promozione del territorio è affidata a un grande pesce appeso sulle rocce. Non sarà certo così sensazionale come la proposta mandata dalla Pro Avasinis al celebre artista della landart, ma è comunque un modo per far conoscere una festività locale e anche una vecchia tradizione.
Sulla rupe che si erge sopra la chiesa di San Candido a Cesclans è da tempo appeso un grosso pesce rosso e nero ben visibile non solo dal paese, ma anche da chi viaggia in autostrada sul viadotto.
«Era stato messo due anni fa – spiega il vicesindaco Dario Iuri – ed era finalizzato a promuovere la Festa del pesce che si organizza a Somplago. Certo, l’accordo era quello di toglierlo e rimetterlo ogni anno, ma capisco anche le difficoltà nel compiere l’operazione».
Sembra un’idea nata in seno alla Pro Somplago e di fatto si tratta di un pesce colorato realizzato dalla gente del paese con materiale plastico ma sorretto da un telaio che è stato legato direttamente alla parete rocciosa con delle catene collegate a paletti di acciaio conficcati sulla pietra. Per appenderlo lassù era intervenuto appositamente un gruppo di rocciatori gemonesi che hanno provveduto a fissarlo perfettamente, salendo di persona.
La sagoma vuole ricordare la nota Festa del pesce che si svolge ogni anno verso la fine di giugno a Somplago, iniziativa collegata alle antiche tradizioni della località dove un tempo diverse famiglie vivevano proprio con la pesca sul lago. Stiamo parlando di un secolo fa, visto che oggi la pesca con rete è vietata sul grande bacino friulano: «Di fatto – continua ancora il vice sindaco Iuri – il pesce che viene preparato nel corso della festa è acquistato qualche mese prima e tenuto nella vasche che un tempo erano utilizzate per la pesca a Somplago.
È un modo per riutilizzare quelle strutture, ma anche per offrire pesce fresco che comunque per qualche periodo ha nuotato nelle acque del lago». La pesca oggi nel lago di Cavazzo è ancora praticata da numerosi appassionati della lenza, tanto che l’Ente tutela pesca ha realizzato una sua riserva proprio a Somplago. In quell’acqua è allevato il pesce che in seguito viene distribuito nei corsi d’acqua per la stagione ittica. A Somplago si producono oltre 10 mila esemplari l’anno.
(Messaggero Veneto, 27 luglio 2016)