Sul Messaggero Veneto di ieri, accanto a uno sfogo del consigliere regionale Enore Picco che si chiedeva che fine ha fatto l'Unione dei Comuni e il progetto dei "Comuni di Vallata" (vedi http://ricerca.gelocal.it/messaggeroveneto/archivio/messaggeroveneto/2012/10/19/NZ_11_03.html?ref=search ), compariva un articolo dove si illustrava il progetto in corso relativamente all'Unione dei Comuni del Gemonese, che si sta costituendo con l'adesione di 9 Comuni e interessa una popolazione di quasi 25mila abitanti .
Altro passo verso l’Unione
C’è il via libera allo statuto
Nove comuni del Gemonese hanno dato l’ok al maxi-ente da 25 mila abitanti. Il commissario Urbani: i sindaci avranno stessi pesi e responsabilità in giunta
Approvato in via definitiva lo statuto della futura Unione del Gemonese che individua le linee guida della programmazione del nuovo ente e i criteri di riparto della ex Comunità Montana del Gemonese Canal del Ferro e Val Canale.
Ulteriore passo avanti quindi nella complessa fase di transizione prevista dalla legge 14 del 2011, che prevede l’istituzione delle Unioni dei Comuni Montani in un’ottica di semplificazione dell’ordinamento locale in territorio montano. Nello specifico, la Comunità montana sarà suddivisa nelle due Unioni del Gemonese e del Tarvisiano-Canal del Ferro e Valcanale con sedi rispettivamente a Gemona e a Pontebba. (…)
Si tratta di una svolta epocale, che andrà a costituire un ente considerevole (comprendente Gemona, Artegna, Trasaghis, Bordano, Forgaria, Venzone, Moggio, Montenars e Resiutta), che rappresenterà una popolazione di quasi 25 mila abitanti.
(per leggere tutto l'articolo: http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2012/10/19/news/altro-passo-verso-l-unione-c-e-il-via-libera-allo-statuto-1.5887108 )
E per la Val del Lago? Non si tratta certamente del progetto del 1928 elaborato dal Podestà Coidessa di unire i tre Comuni del Lago (vedi http://cjalcor.blogspot.it/2011/01/nel-1928-il-progetto-per-un-unico.html ) e nemmeno uno sviluppo delle idee avanzate dagli amministratori dei primi anni '90 di un "super Comune per contare" con una Val del Lago allargata a Venzone ed Amaro.
Si ha la sensazione, dunque, di andare verso una struttura eminentemente burocratica, nata solo ed esclusivamente per il contenimento delle spese, sempre più lontana dalla gente, sempre meno preoccupata di garantire un "welfare a misura di persona" e costruita solo con esigenze ragionieristiche.
Quello che fa pensare, inoltre, è il fatto che queste dinamiche (come altre, di cui si è discusso spesso sul Blog) avvengano nella sostanziale indifferenza, senza suscitare una riflessione, un dibattito, una discussione. Tocca forse dar ragione al preoccupato sfogo di Dino Rabassi che qualche giorno fa si chiedeva sul Blog "Dov’è la gente che seppe rinascere da due guerre mondiali? Dov’è il popolo che combatté unito contro tanti soprusi? Dove sono quei giovani che seppero rimboccarsi le maniche e, insieme all’esperienza dei vecchi, rinascere dalla polvere del 6 maggio?"... (A&D)
Condivido pienamente sia lo sfogo di Dino Rabassi sia le riflessioni del blogger .... la gente conterà sempre meno, diventeremo una frazione nelle frazioni di Gemona che si avvarrà della sua posizione di comune più numeroso e quindi politicamente più influente. torneremo ad essere " Spagnûi" e quindi cittadini inferiori ed ignoranti per i borghesi bancari di Gemona
RispondiEliminaNon è tanto il discorso di diventare vassalli gemonesi a preoccupare (in fondo la scelta di stabilire l'equazione dovrebbe impedirlo) quanto la consapevolezza che una mega struttura, lontana per definizione, difficilmente avrà, o riuscirà ad avere, una particolare attenzione per i problemi del singolo abitante di Oncedis e di tutte le piccole realtà del territorio....
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