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venerdì 7 settembre 2012

Trasaghis e Comuni limitrofi: sinergìe anti-cinghiali


Friuli: agricoltori e cacciatori alleati



Stop ai danni dei cinghiali: agricoltori e cacciatori alleati
Un piano comune per la prevenzione dei danni provocati alle colture e alla circolazione stradale dagli ungulati
UDINE. Agricoltori e cacciatori alleati nella prevenzione dei danni provocati alle colture e alla circolazione stradale dai cinghiali: è soltanto così che, secondo gli “addetti ai lavori”, si riuscirà a porre fine all’annoso problema che, da sempre, vede invece i primi contrapposti ai secondi.
La proposta è stata illustrata qualche sera fa, in un convegno organizzato a Forgaria nel Friuli proprio per cercare una soluzione condivisa e in grado di superare la restrittività dei regolamenti imposti ai cacciatori.
L’idea è di adottare pratiche di gestione venatoria che consentano di ottimizzare prelievi e il posizionamento nelle aree agricole e prative di opportuni dissuasori, per contenere le incursioni dei cinghiali. Obiettivi realizzabili soltanto previa la modifica o l’integrazione dei regolamenti venatori.
E per la precisione, aumentando le possibilità di prelievo dell’ungulato. A presentare la proposta, che si punta a far diventare un vero e proprio progetto “pilota” per la provincia di Udine, è stato Edi Garlatti, direttore della locale riserva di caccia. Al suo fianco, il coordinatore Andrea Bottecchia, forte dell’esperienza maturata nella Destra Tagliamento, dove le azioni mirate a limitare le scorribande dei cinghiali hanno dato negli ultimi anni ottimi risultati. Mutuato dall’esempio di altre province, per essere realizzato il progetto necessita di sinergie con i comuni limitrofi di Trasaghis, Vito d’Asio e Pinzano.
Tra il pubblico, non soltanto cacciatori e agricoltori, ma anche “semplici” cittadini interessati al problema, per averne già pagato in proprio le conseguenze. Ed è anche a questi ultimi che si è rivolto Sandro Levan, neopresidente regionale della Pro segugio, proponendo di utilizzare oltre ai “dissuasori artificiali” indicati da Garlatti a beneficio degli agricoltori, anche “dissuasori naturali” per la riduzione dei danni arrecati agli abitanti. «Il deterrente più immediato – ha suggerito Levan – potrebbero essere i cani: si potrebbero portare ai margini dei centri abitati in forma addestrativa». Eventualità, questa, che richiederebbe a sua volta un’adeguata normativa.
Tra i relatori, anche il sindaco Pierluigi Molinaro, che ha sollecitato uno «sforzo congiunto» ad agricoltori e cacciatori, l’assessore provinciale alla Caccia, Luca Marcuzzo, che ha giudicato l’incontro «positivo e stimolante» e il consigliere regionale Ennio Agnola, che ha sottolineato «il prezzo enorme pagato dal territorio per una totale impreparazione sul problema dei cinghiali».

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