A pagare il prezzo più alto la montagna. La Cisl mobilita la politica
GEMONA - La Cisl dell’Alto Friuli, assieme alla Slp Cisl regionale, chiama a raccolta la politica con l’obiettivo di fare quadrato contro la razionalizzazione delle poste. L’iniziativa di sensibilizzazione – la prima di una serie al vaglio del sindacato – non poteva che partire dalla montagna, il territorio più penalizzato, se si considera che delle 21 chiusure ipotizzate per il Friuli-Venezia Giulia , 10 riguarderebbero la provincia di Udine e di queste ben 7 il comprensorio dell’Alto Friuli. Stesso discorso per le razionalizzazioni che, laddove fossero confermate, interesserebbero 11 uffici della Carnia, su 23 dell’intera regione. Numeri che allarmano la Cisl, che dopo la raccolta firme del 2010 (3.800 all’epoca consegnate nelle mani dei presidenti Tondo e Fontanini, oltre che ai vertici dell’Anci), punta dritto alla politica per salvare un servizio fondamentale per il territorio e per i cittadini, specialmente anziani per quanto riguarda la montagna. (...)
Una preoccupazione, quella del Sindacato, condivisa da tutti gli amministratori locali presenti al vertice cislino (Artegna, Montenars, Trasaghis, Chiusaforte, Dignano, Arta Terme, Verzegnis, Majano, San Daniele, Resia) ed incrementata dai numeri storici: prima delle chiusure, infatti, gli uffici in provincia di Udine erano 199, di cui 77 in Alto Friuli. Oggi, nel comprensorio montano, ne restano aperti 68, di cui 19 già razionalizzati e con le nuove ipotesi avanzate dall’Azienda potrebbero scendere a 57 di cui 30 razionalizzati.
Secondo quanto riportato da "Il Sole 24 ore" (nella tabella fornita dalla Cisl) tra gli uffici da "razionalizzare " figura anche quello di Alesso. "Razionalizzare", di solito, per l'utenza, significa ridurre i servizi. Chissà cosa si vuol razionalizzare di un ufficio che da sei giorni di funzionamento è già passato a tre e che spesso, "per esigenze di servizio", risulta chiuso anche in qualcuna delle giornate di apertura previste....
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