"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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mercoledì 26 settembre 2012

Somplago caput mundi, la Regione in cabina di regìa?


Elettrodotti, la Giunta potrà stabilirne la pubblica utilità   versione testuale
La denuncia di Legambiente: troppi lati oscuri nel ddl energia. Scelte a favore
dei poteri forti e
un articolo ad hoc per il Wurmlach-Somplago
UDINE (24 settembre, ore 15) - «Fumo negli occhi, per occultare l'assenza totale di azioni serie e concrete» e «mettere invece al sicuro le scelte a favore dei poteri forti». Così Legambiente Friuli-Venezia Giulia definisce le intenzioni concretizzate nel disegno di legge 210 in materia di «energia e distribuzione dei carburanti» in discussione questa settimana in Consiglio regionale.
 
Nessun piano energeticoDurissime le critiche dell'associazione sul provvedimento che «vorrebbe definire in maniera organica la pianificazione energetica e i provvedimenti autorizzativi di impianti di produzione e reti di trasporto». «Per quanto riguarda il tema della pianificazione energetica – spiega Legambiente in una nota – , il provvedimento ci pare, oltreché tardivo, sostanzialmente “un menare il can per l'aia”, rimandando a futuri atti decisioni che dovrebbero essere prese oggi: il Friuli-Venezia Giulia è da anni privo di una pur minima politica energetica, di un Piano energetico regionale nuovo non c'è traccia, né c’è un percorso esplicitato per arrivarci in tempi definiti, non esiste una pianificazione territoriale per l'insediamento degli impianti energetici (e da questo discende anche una infinita serie di conflittualità locali che riguarda anche gli impianti a fonte rinnovabile)». (...)
 
Elettrodotti, la Regione terrà per sé il «potere di veto»Ma c'è di peggio. «Con l'art.17 – scrive l'associazione – si introduce una fattispecie di “concussione per legge” che nulla ha a che vedere con una procedura aperta e precedente all’autorizzazione di inserimento delle opere in un contesto territoriale, sociale e ambientale. Per gli impianti di competenza statale o regionale (tanto per chiarire gassificatori, grandi linee elettriche, centrali elettriche di potenza al di sopra di 30 MW), nel provvedimento legislativo compare un inedito potere di veto che la Giunta si attribuisce, una volta espletata la procedura autorizzativa di legge, obbligando i proponenti di impianti e infrastrutture energetiche ad accordi per negoziare compensazioni socio-economico- territoriali e ambientali. Ci troviamo di fronte all'apertura di un terreno scivoloso e viscido che riteniamo non possa essere accettato da nessun serio imprenditore».
E, ancora: «C'è un altro terreno pericoloso: quello della possibilità della Giunta regionale di dichiarare la pubblica utilità di un intervento anche oltre quanto previsto dalla legislazione esistente, permettendo quindi l'espropriazione di aree e la dichiarazione di urgenza e indifferibilità delle opere. E, per non sbagliarsi, all'art.18 questa possibilità viene chiarita per gli elettrodotti transfrontalieri, di fatto fotografando la proposta del collegamento Wurmlach-Somplago, per la felicità dei proponenti di una merchant line che non nulla a che fare con l'interesse pubblico».
 
Legambiente Fvg, che ha presentato molte proposte modificative in sede di audizione da parte della Commissione consiliare competente lamenta anche di non vederne praticamente traccia nel testo approvato dalla Commissione e che verrà discusso dal Consiglio regionale. (...)

 



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