Il pubblico in sala blocca la vendita della stalla
Il consiglio comunale di Trasaghis all’unanimità aveva votato per l’alienazione Il sindaco pensa a un incontro pubblico: «Serve un progetto che offra lavoro»
TRASAGHIS. Il consiglio comunale aveva votato compatto per la vendita della stalla sociale situata in località Gravatis, ma dal pubblico in aula è nato un dibattito che di fatto ha bloccato, per il momento, questa eventualità.
Il sindaco Augusto Picco aveva portato l’argomento lunedì fra i punti all’ordine del giorno in virtù del fatto che a novembre scadrà la gestione affidata alla società cooperativa agricola “Stalla sociale” che vede tra i suoi rappresentanti il mulino San Giovanni di Gemona ed è presieduta dall’imprenditore Giandomenico Padoin (padre del celebre calciatore gemonese), intento nei prossimi mesi a rilanciare il settore caseario in zona con l’apertura della storica latteria di Godo.
«Visto che siamo in scadenza – ha spiegato il sindaco Augusto Picco – e visto che è pervenuta in Comune una proposta di acquisto, ci sembrava corretto aprire la discussione in consiglio per decidere su quello che pensiamo sia il giusto futuro per quella struttura e gli ettari di terreno compresi nella proprietà: possiamo scegliere se continuare a darla in gestione, o se venderla ma lo possiamo fare solo adesso, altrimenti passeranno altri sei anni prima di prendere una decisione».Nella discussione è emerso che l’amministrazione comunale ha anche fatto fare una perizia: «La nostra preoccupazione – ha detto l’assessore Ivo Del Negro – è che il valore stimato è molto alto: certamente, è economicamente corretto ma con i tempi che corrono potrebbe essere difficile piazzarla sul mercato. Probabilmente, la via migliore è quella di avviare un’asta pubblica e, se questa risulta deserta, di procede come da norma ad abbassare il valore: la struttura necessita certamente di investimenti, per cui è chiaro che chi la compra deve essere nella possibilità di effettuarli».
Di fronte alla volontà della maggioranza di avviarsi verso una messa in vendita, l’opposizione si è posta subito sulla stessa linea d’onda: «Per noi la cosa è fattibile – ha detto il consigliere Gianni Rodaro – perché crediamo che in questa maniera sia possibile creare nuovi posti di lavoro. Riteniamo tuttavia importante fare in modo che l’asta pubblica non penalizzi l’attuale gestione che non deve subire impedimenti».
La discussione ha visto le due parti convergere verso una possibile vendita, anche alla luce del fatto che l’affitto per la struttura e i suoi circa 70 ettari di terreno, frutta la minima quota di 4 mila euro l’anno al Comune: alla fine, all’unanimità il consiglio ha votato un indirizzo a proseguire verso l’alienazione dello stabile.
Il colpo di scena si è avuto quando un gruppo di cittadini in aula è voluto intervenire chiedendo di valutare la possibilità che la stalla possa permettere la realizzazione di un progetto che veda coinvolti operatori e cittadini del luogo: tra loro, anche chi proponeva la possibilità di installare sul tetto pannelli fotovoltaici al posto dell’attuale eternit che potrebbe essere rimosso senza alcun costo facendo ricordo a particolari progetti.
Dopo la discussione, il consiglio si è detto disponibile a valutare quanto proposto: «Sono al corrente– ha detto il sindaco Picco – della presenza nella cittadina di tanti agricoltori e laureati in agraria che hanno fatto avanti proposte: ci riserviamo di ascoltarli prima, ma è chiaro che per il Comune l’importante è ci sia un progetto che favorisca l’occupazione e che possa essere motivo di stimolo anche per le scuole».
Piero Cargnelutti
(Messaggero Veneto, 26 settembre 2012)
....... «Sono al corrente – ha detto il sindaco Picco – della presenza nella cittadina di tanti agricoltori e laureati in agraria che hanno fatto avanti proposte: ci riserviamo di ascoltarli prima.....
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QUALCUNO MI DIA UNA RISPOSTA SE CI SONO TANTI ADDETTI PROFESSIONISTI ALL'AGRICOLTURA (agricoltori e laureati in agraria)
PERCHE' LA CAMPAGNA E' DA ANNI IN STATO DI ABBANDONO......
TANTE PERSONE CHE SI OCCUPAVANO SENZA AVERE UN TITOLO PROFESSIONALE NELL'AGRICOLTURA CHE SI DEDICAVANO ALLA COLTIVAZIONE DEI CAMPI E SFALCIO DEI PRATI PER USO FAMILIARE CHE IO MI RICORDI SI VEDEVANO SOLO PRIMA DEL 06/05/1976 POI IL NULLA
VALE PER TUTTI E PER TUTTI I COMMENTI: poiché gli argomenti in discussione sono parecchi e i commenti, anche decisi, indicano volontà di discussione, al fine di evitare ingorghi e incomprensioni, quando intervenite, siglatevi almeno con UN NOME o UNO PSEUDONIMO.
RispondiEliminaGrazie