"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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venerdì 3 febbraio 2012

Centralina sull'Arzino: Verzegnis favorevole, Vito d'Asio no

Anche tra Verzegnis e Vito d'Asio sembra nascere una differenza di vedute in merito all'utilizzo delle acque del territorio che, si sa, "a van da riva ju" e che quindi, come nel caso del Lago di Cavazzo (o dei Tre Comuni) , meriterebbero di essere esaminate e considerate con un'ottica comprensiva. Il numero de "La Vita Cattolica" appena uscito (il n. 5 del 2 febbraio) dedica al problema un ampio servizio a firma di Marco Tempo. 

Centralina anche sull’Arzino
Per Legambiente l’opera avrebbe un alto impatto ambientale in una delle zone più integre delle Prealpi

DISCUSSIONE APERTA in Val d’Arzino sulla realizzazione di una centralina idroelettrica su uno
dei pochi corsi d’acqua del Friuli ancora non toccato da opere di derivazione a scopo energetico. La concessione per la realizzazione dell’impianto risale al 1985, ma solo nel 2011, il progetto ha avuto un’accelerazione con la presentazione di una domanda da parte della Itv, Industria tessile del Vomano, azienda del Teramano.
«Che ci vengono a fare dall’Abruzzo in Val d’Arzino?», si è chiesto qualcuno. Il fatto è che la concessione originaria era della Filatura San Carlo di Pinzano al Tagliamento, che nel 2009 è stata ceduta all’Itv, Industria tessile del Vicentino che, pur mantenendo la sede centrale in Veneto, ha spostato il suo stabilimento principale in Abruzzo. Nel 2011 la Itv ha deciso di fare sul serio ed ha presentato un nuovo progetto per la centralina che ora è in fase di Via, Valutazione di impatto ambientale, da parte della Regione. Anche se non c’è ancora il via libera definitivo alla centrale è in corso una trattativa da parte del Cosint, il Consorzio per lo sviluppo industriale di Tolmezzo per rilevare la concessione. C’è, dunque, un grande interesse riguardo questo impianto da 891 Kw che in un anno dovrebbe produrre 6,5 milioni di Kwora l’anno, che può fatturare centinaia di migliaia di euro per lo meno.
Sull’impianto, però, i due Comuni interessati hanno opinioni diverse: Vito d’Asio ha espresso parere contrario nella procedura Via, mentre Verzegnis non ha presentato rilievi. «Già nel programma elettorale del 2009 avevamo chiarito le nostre idee: siamo favorevoli al raddoppio della centrale di Somplago e anche a questa nuova centrale, anzi, nel 2004, avevamo chiesto noi alla Filatura San Carlo di riprendere in mano il progetto in cui poi, noi con Vito d’Asio, saremmo entrati nella gestione – spiega il sindaco di Verzegnis, Luciano Sulli –; l’energia è una delle poche risorse che abbiamo in montagna e riteniamo che debba essere sfruttata ovviamente con le dovute precauzioni ambientali e con le giuste ricadute economiche per l’ente locale. Abbiamo già realizzato una centrale a biomasse con la nostra legna e abbiamo in corso una rilevazione anemometrica per realizzare una centrale eolica sul monte Verzegnis».
Il primo progetto di impianto idroelettrico sull’Arzino prevedeva una potenza di 2000 Kw con una condotta in galleria di 3 chilometri, ora invece si prevede una condotta all’aperto che corre a fianco della strada provinciale con un’opera di prelievo a quota 592 metri nella zona di Pozzis e l’impianto
principale a monte del paese di San Francesco. La portata media del fiume, secondo i dati di progetto è di 909 litri al secondo con un minimo di 572 rilevato nel mese di febbraio e di 643 nel mese di agosto.
Il Comune di Verzegnis ha chiesto che venga garantito un minimo deflusso vitale di 300 litri al secondo. Per l’amministrazione permetterebbero il mantenimento di pozzi e cascate nella parte più bella del fiume che nella parte sottostante, all’altezza della confluenza del rio Rugoni, finisce sotto le ghiaie. Legambiente ha, però, denunciato che i dati pluviometrici risalgono ai primi anni ’90 e sono stati scarsamente integrati rispetto ai mutamenti climatici e i dati di portata sono stati rilevati in soli 3 giorni dell’anno. Per l’associazione ambientalista l’opera avrebbe un alto impatto ambientale in una delle zone più integre delle Prealpi Carniche a fronte di scarsi vantaggi economici: le captazioni di acqua superficiale comportano effetti indotti di tipo fisico, chimico e biologico tali da modificare radicalmente l’ecosistema idrico. Un fatto questo che preoccupa non poco anche i pescatori. «C’è poi il problema della concessione – aggiunge Emilio Gottardo della segreteria regionale di Legambiente – che scade nel 2015 e la Regione se venisse realizzata la centrale sarebbe pressoché obbligata a rilasciare una proroga, fatto che noi contestiamo, perché pensiamo che un ente pubblico debba poter controllare le proprie autorizzazioni a mente serena».
Il sindaco di Verzegnis ammette che un impatto ambientale ci sarà, ma non disastroso: «Non succederà che l’Arzino rimarrà senz’acqua, soprattutto se la centralina verrà gestita dal Cosint e quindi da un ente pubblico; con le entrate della centralina pensiamo di abbattere i costi delle bollette
dell’energia, la formula che abbiamo pensato è quella di una convenzione con il privato con un trasferimento annuo che ci garantisca un’entrata fissa che supplisca ai tagli dei trasferimenti pubblici».
MARCO TEMPO
(La Vita Cattolica n. 5, 2 febbraio 2012, p. 19)

3 commenti:

  1. Le cose diventano più chiare , adesso...C'è il comune di Verzegnis a insistere perchè la centralina sia fatta , ricadute economiche, bollette della luce meno care.... in questi periodi di magra non si va tanto per il sottile e non farei affidamento sulla Regione per uno stop al progetto .L'unica amara considerazione che mi sento di fare è questa: abbiamo quello che ci meritiamo. Il paesaggio è come l'opera d'arte...più prezioso ancora. Chi ha qualcosa di valore ma vuole continuare a vivere con lo stesso standard vende , è legittimo . Così ha fatto per es. Camillo Borghese che ha "svenduto " al famoso cognato Napoleone la collezione di immenso valore storico di statue greche che gli antenati avevano acquistato e conservato come segno della nobiltà della casata. Quelle opere al Louvre non dicono granchè. La Francia ce le ha prestate per quattro mesi e collocate nella sede originaria , cioè a villa Borghese, hanno un grande effetto. Ogni statua che ha riferimento alla mitologia ha sul soffitto un affresco come scenografia per l'opera. Possiamo dire " che ce ne importa " ,vero. Nel caso dell'Arzino se la centralina sarà fatta potremo dire con orgoglio che siamo arrivati dappertutto , che il territorio lo abbiamo " utilizzato " per il bene comune , che l'opera era necessaria, anzi , indispensabile. Caterina

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  2. Articolo molto interessante, quindi la Val d'Arzino si appresta a diventare colonia vicentina, bravo Sulli! Curioso che un'industria tessile si metta a costruire impianti idroelettrici e che vengano ripresi progetti vecchi di 25 anni...chissà perchè non la fecero al tempo, una simile opera d'importanza strategica nazionale. Purtroppo la situazione è grave, altrimenti ci sarebbe da ridere ad immaginarsi la scena: "Pronto? Itv? Sono il sindaco di Verzegnis, ricordatevi della centrale sull'Arzino!"

    A parte questo, vorrei sottolineare alcuni punti dell'articolo.
    L'affermazione di Legambiente che fa risalire i dati pluviometrici a vent'anni fa, sottolinea ancora una volta la noncuranza delle istituzioni nei confronti del patrimonio ambientale: nessun (o scarso) monitoraggio del territorio. Basta pensare alla perizia Garzon, è stata fatta solo perchè si parla di raddoppiare la centrale, mica per verificare (periodicamente) lo stato di salute del Lago (balneabile!) ed eventualmente (!) intervenire.
    Sulla riduzione dei costi delle bollette invocati da Sulli mi chiedo: ma quando cominceremo a parlare anche di risparmio energerico?
    Dei tagli ai trasferimenti pubblici, a me risultano questi dati, relativi al Comune di Verzegnis:
    2011 834.344 euro
    2010 744.596 euro
    Quindi pare ci siano stati addirittura degli aumenti nel 2011, magari sbaglio, dato che tutti i comuni si lamentano.
    Un dato interessante: percentuale votanti alle comunali del 2009 - Verzegnis 55%
    Ma la perla è questa:
    Sulli: (..) abbiamo in corso una rilevazione anemometrica per realizzare una centrale eolica sul monte Verzegnis. (..)
    Cari amici (e nemici) del Blog, mi sembra che questa sia pura follia...il tunnel Alesso-Bordano di Emi, a confronto, non era poi tanto male! Ryder si trasferirà a Verzegnis? (non prendertela A&D, non sono riuscito a trattenermi, scusa.)

    Caterina, ho visto alcune immagini della mostra di cui parli, spiace dirlo ma forse è meglio che simili opere siano nelle mani di chi ha la capacità e la volontà di prendersene cura. Oltre all'ambiente ed alle opere d'arte, ricordiamoci anche del notevole patrimonio immobiliare pubblico, gran parte del quale lasciato andare in rovina allo scopo di offrirlo poi, a prezzi stracciati, agli amici degli amici. Sono d'accordo con te: abbiamo quello che ci meritiamo.

    Mandi.
    OG Loc

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  3. ricordate: le centraline sono fine a se stesse servono solo a chi le fa. Sull'Arzino la concessione a derivare è stata rilasciata nell'85. Se fosse stato così remunerativa l'opera l'avrebbero costruita ben prima non credete?

    per OG LOc. i dati fermi al 1991 indicati da Legambiente si riferiscono alla sezione di Ponte dell'Armistizio, quasi alla confluenza dell'Arzino nel Tagliamento, un punto lontanissimo dalla sezione di presa.
    I dati vicini all'opera di presa, i soli utilizzabili per il dimensionamento della centralina, risalgono alla fine degli anni cinquanta, così come è riportato nel comunicato di WWF e Legambiente
    del 9 febbraio 2012

    Dario Tosoni
    Movimento Tutela Arzino.

    ps. Caterina e chiunque altro abbia la possibilità di raccogliere firme, mi contatti alla e-mail amici.arzino@libero.it.

    li vi spiegherò i dettagli dell'iniziativa.

    a presto.

    Dario

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