Allacciamento alla rete Media Tensione
L'impianto idroelettrico produrrà energia elettrica che verrà totalmente immessa in rete, a meno dei consumi propri dell'impianto.
L'energia prodotta uscirà dall'impianto in media tensione e sarà introdotta nella rete Enel che transita ai margini dell'abitato di Avasinis.
(...)
Il percorso è studiato per non arrecare danni alle proprietà e che a ogni buon modo si prevede un accordo di indennizzo.
Parametri di concessione
I parametri di concessione sono:
Il salto è calcolato per differenza tra il pelo morto superiore e il pelo morto inferiore, e risulta: 607.60 – 191.80 = 415,80 m.
La portata media annua è stata definita in 348 l/s.
Quindi, la potenza nominale media di concessione risulta:
P nom. = 415,80 m. * 348 l/s. / 102 = 1.418,61 kW = arrotondato a 1.419 kW
Deflusso Minimo Vitale e salvaguardia dell’integrità biologica del corso d’acqua
Il criterio con il quale è stata affrontata la problematica attinente il deflusso minimo vitale è stato condotto non solo in direzione degli aspetti meramente quantitativi della risorsa idrica superficiale, secondo la legislazione, ma anche e soprattutto verso una tutela dei requisiti di qualità ambientale del sistema fluviale.
Si è cercato infatti di risolvere contemporaneamente sia i problemi della discontinuità idraulica che di quella biologica, armonizzando i prelievi ed i rilasci previsti dalla normativa vigente con la ricerca di adeguate soluzioni costruttive dei manufatti.
Obiettivo è stato pertanto quello di garantire sempre la continuità idraulica e biologica del corso d'acqua.
Le scelta della tipologia di opera di presa, dell'ubicazione della griglia di presa e del dispositivo di rilascio del D.M.V. è stata preceduta da una approfondita analisi delle caratteristiche morfologiche del corso d'acqua.
L’opera di presa nella soluzione progettuale presentata, è stata individuata nella porzione a valle della presa acquedottistica del Comune di Trasaghis dalla sorgente Fontanuzas; da un punto di vista tecnico ed ambientale l’ubicazione ben si presta alla realizzazione delle strutture derivatorie sia per la conformazione morfologica del terreno, sia per la presenza di una strada esistente, con un impatto estremamente contenuto.
Il manufatto proposto sarà costituito da uno sbarramento in calcestruzzo armato di altezza minima ammorsato al fondo ed alle spalle direttamente sulla roccia affiorante.
L’opera in progetto prevede la costruzione di una scala di risalita per l’ ittiofauna che, pur tecnicamente corretta nella sua progettazione, considerata la natura dei luoghi e la presenza a valle di molteplici ostacoli naturali insormontabili per questa componente acquatica animale, si ritiene inutile ai fini ambientali; a tal proposito questa soluzione verrà presa di comune accordo con l’E.T.P.
Per quanto concerne la quantità idrica prevista per legge per il rilascio (D.M.V.), il criterio adottato ha tenuto conto sia della risorsa idrica superficiale, sia e soprattutto della tutela dei requisiti di qualità ambientale del sistema lotico a valle.
Il progettista ha cercato armonizzare i prelievi ed i rilasci previsti dalla vigente normativa attraverso la ricerca di adeguate soluzioni costruttive dei manufatti e studiando in modo esaustivo le caratteristiche morfologiche del corso d’acqua sotteso, cercando inoltre di risolvere unitamente sia i problemi della discontinuità idraulica, sia di quella biologica, in modo da garantire sempre la continuità idraulica e biologica del corso d’acqua.
Particolare attenzione è stata posta nello studio di tutte i possibili cause di disturbo al dispositivo atto al rilascio del D.M.V. e sono stati adottati tutti gli accorgimenti possibili per evitare ogni possibile interferenza (paratoia sghiaiatrice, protezioni, sensori di livello, controllo remoto, ecc…).
Valutato attentamente il tratto sotteso del torrente Leale, caratterizzato in gran parte da un alveo
marcatamente incassato in una forra di difficile accesso con un substrato di roccia affiorante, in cui sono presenti diverse manifestazioni sorgentizie perenni, si ritiene che il D.M.V. stabilito in via transitoria dalla Legge regionale 27.11.2001 n. 28, pari a 44,16 l/s (4 l/s*kmq x 11.04 kmq di bacino imbrifero sotteso) sia sufficiente a mantenere lo stato ecologico attuale del corso d’acqua.
Data la naturalità del corso d’acqua e per recepire le richieste avanzate dall’ARPA in sede di conferenza di servizi preliminare, avvenuta in data 30.10.2008 presso il Comune di Trasaghis, in accordo con il progettista si è ritenuto di attuare un rilascio minimo ben superiore a quanto indicato dalla Legge regionale 28/2001.
Subito a valle della traversa di derivazione è localizzata un’importante sorgente che garantisce una portata media costantemente di circa 25 l/s, che è stata volutamente non intercettata per garantire un ulteriore rilascio costante al corso d’acqua, libero da possibili turbative, che già di per se garantirebbe una quantità pari a circa la metà della portata di rispetto imposta dalla L.R. 28/2001. (...)
In definitiva la quantità e variabilità dei rilasci proposti la portata di 67 l/sec in condizione di portata minima derivabile è da ritenersi ottimale ed in grado di sostenere una biomassa animale di gran lunga superiore a quella attuale stimata, assicurando innegabilmente un benessere ambientale duraturo per l’intera idrofauna presente a valle dell’opera di presa, di cui beneficia anche degli apporti laterali e sorgentizi.
Per quanto riguarda gli impatti della derivazione sull’ecosistema acquatico a seguito della diminuzione della portata, con possibile frammentazione della continuità ecologica del torrente medesimo, si ricorda che la situazione attuale già di per sé presenta una marcata frammentazione della continuità fluviale senza modificare sostanzialmente la presenza delle relative componenti acquatiche biologiche.
Quando la centralina idroelettrica sarà a regime il contesto ambientale relativo non subirà sostanziali modifiche, assicurando lo svolgimento della vita acquatica; si può assicurare fin d’ora che la situazione ambientale post operam escluderà l’instaurarsi di elementi tali da alterare l’omeostasi del sistema produttivo e la biodiversità animale e vegetale attualmente ospitata nel tratto a valle dell’opera di presa.
In un’ottica di costi-benefici, il D.M.V. di 67 l/sec oltre ad essere più che buono al mantenimento a valle della vita acquatica, rappresenta il valore per il quale è possibile raggiungere il migliore compromesso tra le esigenze di tutela ambientale e quelle di natura economica.
Valutata infine l’opera di restituzione, visto anche lo stato ambientale dei luoghi dove sorgerà, peraltro già di per sé inospitali per l’ittiofauna a causa del sito alterato da lavori di regimentazione idraulica, e la quasi costante interruzione idrica rilevata alla confluenza con il Palar, l’impatto nei confronti della fauna acquatica è da considerarsi nullo.
Non va infine dimenticato che il presente progetto redatto in forma preliminare nel giugno 2007 e presentato alla Direzione Provinciale Lavori Pubblici ha ottenuto il parere favorevole vincolante dell’Autorità di Bacino sulla compatibilità della utilizzazione con le previsioni del Piano di tutela, ai fini del controllo sull'equilibrio del bilancio idrico o idrologico.
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