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venerdì 10 febbraio 2012

Centralina sull'Arzino e autostrada Cimpello-Gemona, il "no" di Arca

Arca alza le difese sul torrente Arzino

Comitato contro la realizzazione di centraline idroelettriche. Pronto un progetto per lo sviluppo turistico della valle

VITO D’ASIO
Non soltanto il raccordo autostradale Cimpello - Sequals - Gemona e la salvaguardia del fiume Tagliamento dalle casse di espansione e dalla traversa di sbarramento: il comitato popolare Arca sta monitorando anche la situazione del torrente Arzino, dove da tempo si parla di realizzare centrali idroelettriche per sfruttarne i salti per la produzione di energia. «Un’ipotesi – ha dichiarato il presidente del comitato Alberto Durì – che secondo noi toglierebbe possibilità di sviluppo successivo della zona del torrente». Per questo Arca presenterà all’amministrazione comunale di Vito d’Asio un proprio progetto di sviluppo turistico.
«Per correttezza – ha aggiunto Durì – non vogliamo anticiparlo prima di averlo presentato agli amministratori, ma possiamo già dire che per realizzarlo occorre avere il torrente integro, senza tratti privi d’acqua come potrebbe avvenire realizzando le centrali». La filosofia alla base della costruzione delle centrali non piace ad Arca. «Magari portano soldi immediati alle casse comunali – ha sottolineato il presidente –, ma poi a cosa servono quelle risorse se non ci sono più il territorio e la possibilità di svilupparlo permettendo così alle persone di rimanerci a vivere?». Con la proposta in fase di avanzamento al Comune della Val d’Arzino il comitato vuole ancora una volta ricordare di non essere a priori contro progetti di sviluppo della valle, i quali però devono essere rispettosi dell’ambiente. Una “bocciatura” all’impianto idroelettrico di più stretta attualità, previsto tra Vito d’Asio e Verzegnis e in fase di valutazione d’impatto ambientale, è arrivata in questi giorni anche da Legambiente del Friuli Venezia Giulia. «L’impianto – hanno dichiarato gli ambientalisti – sarebbe realizzato in un corpo idrico non interessato da derivazioni a scopo idroelettrico con ciò creando un pericoloso precedente in un contesto torrentizio, naturalistico, paesaggistico di pregio».
Davide Francescutti

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