Dibattito in corso, dunque, in cui si inserisce un articolo del MV che dà ampio risalto al problema, ma in toni, proprio, da "ultima spiaggia", dove sembra che l'educazione e la convivenza civile scompaiano, oltre la rosta. Esagerazione? Descrizione ancora troppo tenera?
Ai lettori l'invito a valutare se il quadro prospettato è realistico. (A&D)
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Palàr affollato, è protesta: siamo una terra di nessuno
di Piero Cargnelutti
Messaggero Veneto, 20 agosto 2013
TRASAGHIS. Benvenuti fra la natura del Palâr, ma con un po' di educazione e rispetto tanto per i residenti che per l'ambiente. A farsi sentire sono i cittadini di Alesso, la frazione che ospita il corso del torrente Palâr, da anni ormai meta di molti visitatori desiderosi di trascorrere alcune ore nella ridente natura e nel fresco delle acque di quel suggestivo angolo di Val del lago.
Visitatori che con l'andare del tempo sono diventati centinaia, tanto da rappresentare un impatto non da poco per la piccola località, e ora la gente di Alesso comincia a farsi sentire soprattutto per i rifiuti che sempre più spesso compaiono lungo il corso del torrente.
«Non abbiamo certamente niente contro questi visitatori - dice Valerio Cucchiaro, uno di loro e membro della locale Protezione Civile e gruppo forestale - ma non ci piace trovare a casa nostra immondizie come pannolini, bottiglie, lattine, borse di nylon, resti di griglie che di persona abbiamo più volte provveduto a raccogliere e portare via: chi viene dovrebbe rispettare il nostro ambiente, che arrivi dai dintorni o da Treviso, Venezia, Caorle o Bibione come ne vediamo sempre di più».
La gente di Alesso sembra ora intenzionata a mettere in piedi un comitato il cui obiettivo è quello di affrontare la situazione, prima che il malcontento locale si trasformi in rabbia. Se il problema dei rifiuti pare essere quello più preoccupante, non è tuttavia il solo: «Anche il problema dei parcheggi non è da sottovalutare - dice ancora Cucchiaro -: se quello a pagamento controllato da un ausiliario dà buoni risultati, molti continuano a parcheggiare di fronte alle nostre case e quando li avvisiamo che non si può, a volte ci rispondono anche male. Riteniamo sia giusto cercare di risolvere questa situazione perché la nostra frazione sta diventando una “terra di nessuno”: la gente qua arriva alle 6 del mattino e lascia l'auto nelle piazze della cittadina fino alle 18, creando non pochi problemi per gli stessi esercenti».
Altri problemi sono collegati alla presenza di cani, per i quali bisognerebbe istituire una zona apposita per il bagno, proprio per una questione sanitaria, e poi a volte si fa avanti anche la problematica della sicurezza: «Recentemente - racconta Cucchiaro - ci è pure capitato di dover andare a spegnere un fuoco originato dalle braci di chi ha fatto griglia sugli argini del fiume. Visto quanto accaduto in Val Raccolana recentemente, non ci sembra ci sia molto da scherzare con queste cose. Inoltre, c'è anche chi si ferma con la tenda ma il torrente Palâr non è un camping dove poter fermarsi a dormire senza incorrere in possibili rischi».
Senza conoscere l'esistenza di questo articolo, Paola D'Agaro ha pubblicato su facebook alcune sue foto scattate sul Palar con la citazione di una frase di Umberto Saba: "Il mio regno è quella terra di nessuno". Ecco, una frase così può forse riassumere il senso di tutte le discussioni di questa estate.
RispondiEliminaP.S.: dopo aver letto tutti i commenti, Paola ha poi aggiunto: "Ce ne fossero, in Italia, di posti così puliti!"