Cent'anni fa, nel 1913, nell'anniversario dell'Editto di Costantino, l'Arcivescovo di Udine mons. Anastasio Rossi, a dorso di un mulo, percorreva la erta salita per raggiungere la cima del monte San Simeone per riconsacrare la millenaria chiesetta e cresimare uno stuolo di ragazzini di Bordano e Interneppo. A ricordo dell'avvenimento venne fatta murare all'interno della chiesetta una lapide con una scritta in latino dove si citavano anche la consacrazione della stessa chiesa, ai tempi del patriarca Marquardo, da parte dell' Arcivescovo di Parenzo, Agilberto. Altre testimonianze archivistiche precedenti parlano addirittura di una prima consacrazione avvenuta da parte dell'Arcivescovo Sordello nel 1338, ai tempi del Patriarca Bertrando. Una serie di riconoscimenti importanti, dunque, per una chiesetta a 1200 metri di altezza, le cui origini si perdono nella leggenda. C'è infatti chi ha parlato della antica presenza di una sorta di santuario celtico, chi ha visto la montagna come rifugio degli ultimi pagani dopo la vittoria costantiniana o anche - dopo la diffusione del cristianesimo - della presenza di un romitorio che avrebbe ospitato dei pii "eremiti del bosco"… di sicuro c'è che da secoli essa è oggetto della devozione popolare da parte delle popolazioni di Bordano e Interneppo, che rinnovano ogni anno, nella prima domenica di settembre,
l'avôt, il pellegrinaggio votivo. Nella prima salita è tradizione preparare una croce di legno che poi verrà deposta in chiesa o in alcuni sacelli dedicati a San Simeone a invocare la protezione del Santo che, in tutte le rappresentazioni, viene costantemente ritratto, secondo il riferimento evangelico di Luca 2, 25-32, nell'atto di tenere in braccio il Bambin Gesù.
Si rinnoverà anche quest'anno, dunque, il tradizionale appuntamento per la Festa sul Monte San Simeone in programma per domenica 1° settembre. Sin dalle 7 del mattino a fondo valle (in "Vieres" per Bordano, all'imbocco della strada militare, per Interneppo) si raduneranno i fedeli, pronti a iniziare la salita per raggiungere il pianoro che ospita il luogo di culto. Per coloro i quali non riuscissero a percorrere a piedi il tratto di strada, è stata autorizzata la risalita al monte con gli automezzi sino alle 13 per poter ridiscendere dalle 14 in poi. Quest'anno la Messa sarà celebrata alle 11 da mons. Valentino Costante, Parroco di Gemona; nel pomeriggio, dopo il pranzo, saranno in programma giochi popolari proposti dalla Pro Loco di Bordano e Interneppo.
Chi arriva da lontano sul San Simeone è attratto in primo luogo dal panorama: dalla sommità del monte infatti si domina un ampio tratto di pianura e fascia pedemontana con spettacolari vedute sulle Prealpi Giulie, sulle vette carniche, sul vasto greto del fiume Tagliamento, talvolta sino sulla laguna veneta.
Per i locali, il riferimento obbligato è invece rivolto alle tante espressioni della devozione popolare: alle manifestazioni secolari (il culto del Santo, le croci votive, la tradizione delle anime vaganti nella notte dei defunti) si è aggiunta, negli ultimi decenni, la credenza che San Simeone abbia salvato la popolazione dal tremendo terremoto del ’76 poiché, pur essendo stato individuato l’epicentro del sisma nella zona del San Simeone, Bordano e Interneppo, in quel 1976, non hanno avuto vittime. E un cartello, posto sulla sommità del monte, attesta proprio, a imperitura memoria: "
San Simion nol à tradît la so int".
Pieri Stefanutti
Grazie. È un bell'affresco della festa più cara a bordaneis e tarnebans.
RispondiEliminaLinda
Oltre a questo.. voglio ricordare e far conoscere a chi non è mai salito almeno una volta sul Monte S.Simeone che" Chi non c'è 'salito' da vivo ..ci sale da morto "..ma questa è un altra storia e riguarda la processione dei morti del 1° novembre .Storie e leggende Bordanesi..Mandi
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