A tutti i lettori ribadiamo che lo spazio che viene offerto dal Blog deve essere utilizzato per l'analisi dei fatti e la definizione di ipotesi di soluzione dei problemi, tralasciando qualsiasi offesa di carattere personale.
Con questo spirito, un rinnovato ringraziamento a quanti ci seguono. (A&D)
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Questione Palar :
Risposta a Picco -
Caro Augusto, debbo
dire che il tuo articolo su "Alesso e Dintorni" contenente una critica
ad un mio intervento precedentemente pubblicato sullo stesso blog,
mi ha lasciato perplesso.
Ricordo che il mio
scritto sulla “Questione?" Palar, nel citare sia l’art. 146
della Legge 490/1999 ove si elencano i beni tutelati per legge tra
cui i beni ambientali, sia il Testo Unico delle leggi sulla sicurezza
pubblica, testualmente di seguito poi afferma: “che le leggi a
difesa del territorio ci sono già e che vanno al di la e al di sopra
delle paturnie di Sindaci, Assessori e privati in materia di
patrimonio pubblico!”
Va da se che, se
avessi voluto riferirmi a te o alla tua Amministrazione, certamente
non avrei usato il plurale, ma il singolare o, come mio uso, avrei
citato direttamente te con nome e cognome.
Il mio intervento
invece era rivolto ai numerosi lettori del Blog e non solo locali,
che proponevano diverse soluzioni sulla questione “Palar” tra
cui: la costruzione di servizi, aree picnic, aree di deposito rifiuti
ecc., interventi da effettuare su un bene paesaggistico già tutelato
dalle citate leggi.
Grazie al mestiere che
svolgo in quel di Venzone: (Un Centro Storico Monumentale, due fiumi
e diversi torrenti sul suo territorio, oltre al Parco delle Prealpi
Giulie), quasi ogni giorno ho tra le mani simili problemi.
Il mio intento
quindi, era di chiarire ai lettori che non è semplice attuare
interventi compatibili in queste zone, dato che esistono varie quanto
specifiche norme in materia da rispettare e far rispettare.
Non è un problema di
immediata e facile soluzione quindi, ritengo però intollerabile un
uso indiscriminato del territorio come tante volte avviene sia da
parte di Amministrazioni pubbliche che da privati, i quali non
tengono affatto conto di queste norme o che, addirittura,
preferiscono ignorare aggirandole furbescamente: da qui le
“paturnie”.
Chiarito ciò
Augusto, vorrei assicurati che nessuno come gli ex Amministratori
sono in grado di comprendere quanto sacrificio comporta l’essere
un Amministratore pubblico sia nel sopportare le pressioni di parte,
che nel mediare legittimamente i diversi interessi, oltre alla sfera
privata che viene pesantemente coinvolta.
Ne consegue che, al
di la delle condivisioni o meno sulle soluzioni ai problemi che
quotidianamente un Amministratore deve provvedere, non mi permetterei
mai di accusarlo di scarsa volontà o negligenza nello svolgimento
del mandato, ritenendo che ognuno di noi, specialmente
i Sindaci e gli Amministratori di Trasaghis che personalmente
conosco, abbiano sempre onorato nella giusta,
ma spesso oltre, misura il loro impegno.
L’importante, come
sempre, è avere la coscienza tranquilla nella convinzione di aver
dato il meglio di noi stessi in quel mandato che la gente, di cui noi
facciamo parte, temporaneamente ci ha affidato.
Augurandomi di aver
chiarito: con amicizia,
Dino RABASSI
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