Quell'estate in cui il sogno cominciò a volare
Messaggero Veneto, 22 gennaio 2014
Mettete insieme questi ingredienti, come in un cocktail, e salta fuori il paradiso dei lepidotteri. Cosa che austriaci e tedeschi avevano scoperto, visto che le loro avanguardie militaresche erano passate di qui sia nella prima sia nella seconda guerra mondiale. Anzi, in quest’ultima tragica occasione, avevano mandato a Bordano le carovane con i cosacchi mentre sulla vetta del San Simeone, abbastanza piatta, avevano creato una sorta di aeroporto. E nel far tutte queste manovre belliche avevano appunto notato il mare di colori sulle ali di migliaia e migliaia di farfalle, appartenenti a un numero sterminato di specie.
Aspetti invece trascurati dai residenti, circa ottocento, presi dai gravi problemi contingenti visto che in 60 anni, dal conflitto del ’15-18 al sisma del ’76, avevano dovuto fare e rifare le case ben tre volte mentre la necessità di un lavoro spingeva tanti all’emigrazione. Così, nei paesi popolati dai Picco e dai Colomba (controllare sull’elenco telefonico quanti sono), la gente non aveva avuto il tempo e la voglia di correre dietro ai graziosi insetti, finché un giorno tutto cambiò. E a determinare la svolta, proprio epocale per questa zona appartata e marginale di Friuli, fu un libretto, intitolato “Pavees”, splendido e necessario come di rado accade nel mare di pubblicazioni stampate ovunque.
E tutto ciò aveva per protagonisti i paesi, luoghi nascosti che fino ad allora mai erano apparsi sulla scena e che ora svelavano vicende preziose con intelligenza e capacità.
A Bordano fu subito farfalla-mania. Già l’estate successiva le farfalle del San Simeone divennero autentiche e leggiadre “star”, sorrette da manifestazioni di impatto popolare. Un gruppo di amministratori e artisti, riuniti da Enore Picco, mescolando bordanesi e non, con in prima fila Jan Franzil e Giuseppe Brombin, avviò progetti fondamentali anche in senso economico perché richiamavano fiumi di visitatori. Nel 1996 si partì con i murales, dipinti su case e aziende, vista la disponibilità dei proprietari, che avevano deciso di dare un tocco di vivacità a strutture ricostruite dopo il terremoto. Il concorso, che radunò pittori e anime inquiete, andò avanti fino al 2000 lasciando come testimonianza oltre 300 murales, che si possono ancora vedere, nonostante gli effetti del tempo e della pioggia.
Ma non fu l’unica idea: Bordano divenne un laboratorio costante e un punto di riferimento. Prese molto piede il concorso delle fiabe illustrate sotto la guida di Livio Sossi, capace di convogliare qui centinaia di ragazzi e insegnanti. Con tanti tocchi magici, le farfalle del San Simeone avevano messo le ali ai piedi a una valle che, partendo dalla sua storia e dal suo impegno, aveva potuto fare doni inattesi a tutti. Non mancavano nemmeno gli eventi un po’ mondani, come la visita di Vittorio Sgarbi, che una sera apparve con al fianco la conturbante Eleonoire Casalegno, al debutto in tale ruolo, per parlare di arte e farfalle avendo come motivo ispiratore le poesie di Gozzano (pensa un po’). E poi tutti a Gemona a bere moijto e aspettare l’alba.
Questi dunque gli inizi di una fiaba continuata poi concretamente quando, fondata la cooperativa Pavees, nel 2003 si aprì la Casa delle farfalle, visitatissima da migliaia di persone di ogni età e gemellata con importanti strutture straniere, ma sulla quale, come racconta ora la cronaca, cala l’ombra della crisi. Forse, per saltarci fuori, si dovrebbe recuperare lo spirito pionieristico, generoso e compatto di allora, quando la suggestione sincera per le farfalle metteva alla fine tutti d'accordo.
Paolo Medeossi
Quanti hanno promosso, partecipato, o comunque seguito l'evoluzione del progetto probabilmente si riconosceranno nell'auspicio finale. (A&D)
Il piccolo e dimenticato paese (comune) di Bordano è sempre stato un'officina di idee e d'iniziative ,..ma a Bordano , purtroppo, esiste un detto " Se a Bordano si 'costruisce ' una fabbrica di cappelli o di berretti ..la gente nasce senza testa "..Così va la vita..ma stavolta speriamo di no! Mandi
RispondiElimina