La Casa delle farfalle a un passo dalla chiusura
di Antonio Simeoli
Messaggero Veneto, 20 gennaio 2014
BORDANO. Nemmeno ottocento abitanti, un paese distrutto dal terremoto del 1976 e rinato. A fatica. Anche grazie a un’idea: costruire in quel borgo alle pendici del monte San Simeone la casa delle farfalle, un parco unico in Friuli capace di attrarre dal 2003 oltre 600 mila visitatori. Un miracolo, specie di questi tempi. «La casa delle farballe è diventata il simbolo della comunità, Bordano ormai è il paese delle Farfalle», aveva detto il sindaco, Gianluigi Colomba nel 2008 all’inaugurazione della stagione.
Eppure il 16 marzo, giorno programmato per l’apertura di quello che da un anno può vantare la denominazione di giardino ecologico, la Casa potrebbe non riaprire. Il suo futuro è appeso a un filo. Sottile.
Il Comune, proprietario della struttura, infatti, al momento non ha stipulato alcuna convenzione per la gestione. E la copertiva Pavees, fondata undici anni fa anche dall’ex primo cittadino, Enore Picco, che da anni però si è defilato dal sodalizio, ha lanciato l’allarme con una lettera-appello inviata, oltre che al Comune, tra gli altri, alla presidente della Regione, Deborah Serracchiani, a quello della Provincia Pietro Fontanini, nonchè ai responsabili di Anci, TurismoFvg e Camera di Commercio.
Una missiva che fotografa una situazione quasi compromessa. Per la nuova stagione di visite alla Casa delle farfalle, dove i protagonisti sono anche i rettili, le scimmie e non solo gli splendidi lepidotteri, al centro informazioni del parco sono arrivate già duemila richieste di visite da parte delle scuole. Duemila, un numero elevatissimo che spiega tutto delle capacità di attrazione della struttura, capace di autofinanziarsi grazie agli incassi da botteghino e ai proventi non trascuravili del negozio che vende gadget. I numeri del 2013 parlano chiaro: visite aumentate del 12%, 310 mila euro di biglietti venduti, cento mila di gadget: oltre 400 mila euro, che sono stati in grado di coprire le spese e pagare il personale. Ma non di sostenere gli investimenti per migliorare la struttura. Quelli sono stati possibili negli ultimi anni grazie a una serie di contributi pubblici, molti dei quali arrivati a Bordano grazie alla figura di Enore Picco, il leghista prima assessore provinciale, poi consigliere regionale, uscito di scena un anno fa dopo l’autogool delle spese pazze in Consiglio. Ventimila un anno, 30 un altro, un maxi contributo pluriennale da 140 mila eiro per progetti precisi, e altri.
Nella lettere la presidente della cooperativa, Ylenia Cristofoli, chiede garbatamente ai destinatari di intervenire, di fare presto per non buttare all’aria il “miracolo Bordano”. La cooperativa, che un anno fa si è vista confermare la gestione solo per un anno dal Comune, non fa polemiche, rileva di aver investito 40 mila euro “al buio” in questi mesi per mantenere la struttura, che d’inverno ha due dipendenti fissi e d’estate fino a sette, e chiede aiuto. Del resto, siamo franchi: se non ci fosse stata la casa delle farfalle perchè nell’ultimo decennio i turisti, le scolaresche, i friulani, ma anche la tanta gente arrivata da fuori regione, avrebbe dovuto visitare Bordano, il piccolo Borgo martoriato dal sisma quasi 38 anni fa? La Casa delle farfalle è un piccolo miracolo turistico, con la cooperativa che si arrabatta con gli zoo amici per acquistare i coccodrilli a mille euro l’uno, o cerca a destra e a manca le più belle farfalle sul mercato per stupire il visitatore, spesso un bimbo.
Tutto questo rischia di andare a rotoli. E il sospetto è che accada per questioni politiche. La giunta di Bordano è di centro-sinistra, Enore Picco il fondatore della cooperativa è della Lega Nord. Se alla fine ci rimettessero le farfalle ci rimetterebbe anche il paese delle farfalle. E sarebbe un guaio.
Immediate le reazioni sul sito del giornale, di cui si propone una selezione.
Sono l'unico a non riuscire a capire come sia possibile come redditizie attività quali la festa della zucca di Venzone, la casa delle farfalle di Bordano ecc non riescano a tenersi in piedi se non con i contributi pubblici?? (Kevin M.)
se la matematica non è un'opinione, e...... un'attivita così florida non riesce a sostenersi e a rendere profitti significa che qualcuno sottrae, o no? (Marisa D.F.)
Facile c'è gente amministratori che prendono più del dovuto (Edi T.)
A' di sei dome une "cjase des paveis" in regjon: il "giardino delle farfalle" di Miramar...comun di Triest clâr!!! (Luche B.)
lungi da me sospettare degli operatori. ringrazio per la chiarezza, tanto che non pensavo fossero necessari dei volontari: pensavo appunto, che ci lavorassero solo stipendiati e che ci fossere degli utili da reinvestire. il mio sospetto si riferiva ai vari politici o correnti politiche, più o meno sostenitrici (Marisa D.F.)
attività come la Casa delle Farfalle e altre nascono e crescono non fini a se stesse ma per promuovere il turismo sul territorio. Al di là delle cifre c'è un incessante lavoro, anche di volontariato, per mantenere vive e attive queste strutture le quali, non dimentichiamolo, hanno degli alti costi di gestione. Ogni anno vengono fatte nuove iniziative che hanno un costo, di solito se si vuole avere un riscontro si fa così.. Nessuno alla Casa delle Farfalle mette soldi in tasca per arricchirsi (io non ci lavoro ma li conosco da tanti anni). Prima di giudicare provate a capire e a conoscere.
Tante Associazioni mantengono aperte strutture per il bene del territorio, anche a costo di grossi sacrifici. Ma di solito chi non ha mai provato a esserci in mezzo non può capire. (Lucia B.)
Ho letto e riletto l'articolo in questione e mi meraviglia moltissimo il suo contenuto ricco di diversi errori, tra cui quello relativo all'ex sindaco di Bordano, Enore Picco, colui che in pratica ha ideato, coi suoi tanti collaboratori, realizzato e portato sempre in prima pagina Bordano, i suoi Murales, le sue tantissime attività culturali e in ultimo la Casa delle Farfalle, che speriamo non solo non abbia a chiudere, ma che possa migliorare la propria esperienza culturale. Enore Picco non s'è mai defilato dalla Casa delle Farfalle, anzi! E qui si potrebbe realizzare un libro, tutto in suo favore, di quanto l'ex esponente regionale ha prodotto per Bordano e per la Casa delle Farfalle. Non solo coi Murales, la Casa delle Farfalle, ecc. come non ricordare le fabbriche da lui portate a Bordano e poi fatte chiudere quando lui aveva lasciato il comune… (...) (Antonio R.)
Per leggere tutti i commenti:
http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2014/01/20/news/la-casa-delle-farfalle-a-un-passo-dalla-chiusura-1.8498993
Lo staff della Casa delle Farfalle ha ritenuto opportuno precisare sulla propria pagina facebook:
In merito ad alcuni commenti all'odierno articolo sulla situazione della Casa delle Farfalle che abbiamo letto nella versione online del Messaggero Veneto ci tenevamo a chiarire alcuni punti:
1) il problema della Casa delle Farfalle di Bordano non è legato a chi finanzia o quanti soldi produce, bensì ad una situazione che rischia di compromettere il futuro di una struttura importante come la nostra.
2) La Casa delle Farfalle - in quanto centro di divulgazione scientifica con programmi e laboratori studiati ad hoc per le scuole e i gruppi - produce conoscenza e cultura, ma trattandosi di un museo vivente i costi da sostenere sono quantomeno come gli altri "produttori di conoscenza", se non addirittura più elevati (gli animali tropicali necessitano tutto l'anno di temperature e condizioni climatiche specifiche che il clima friulano non offre, hanno bisogno di cibo e controlli veterinari regolari, solo per citarne alcuni).
Continuiamo a non capire perché solo taluni enti o strutture debbano essere aiutati e sostenuti e altri invece si debbono "arrangiare" con le proprie forze.
Non meritiamo forse lo stesso sostegno di teatri, festival cinematografici, mostre tematiche itineranti, stadi, ...?
Agli affezionati lettori del Blog l'invito a intervenire anche qui esprimendo la propria valutazione sull'argomento.
Silenzio nei commenti postati da parte dei bordanesi!!! Neanche da quelli che compaiono sulle foto perché così di fa... come le canne al vento si segue la corrente. forse sono già sicuri per il loro futuro. ma a Bordano si sa.... non ci di può lamentare....
RispondiEliminaOrmai sono trent'anni che vivo "fuori" da Bordano però l'orgoglio di sentirsi dire ogni volta che qualcuno chiede il mio paese d'origine "Ah.. tu sei di Bordano' il paese delle farfalle'", non ha prezzo! Siccome ho partecipato a quasi tutte le iniziative culturali di questo "piccolo" paese (ad eccezione della casa delle farfalle) degli ultimi quarant'anni.. mi auguro di non assistere ad un "anonimo" ritorno al passato ..Mandi
RispondiEliminaSul sito del Messaggero sono comparsi altri articoli sull'argomento. Il più divertente è quello in cui il sindaco attuale dice queste cosucce: il bando è scaduto più di un anno fa; l'incarico è stato prorogato per un solo anno alla cooperativa; ora si attende il 7 marzo per predisporre un nuovo bando; la struttura aprirà in ritardo... Faccio solo una domanda, semplice semplice: ma in comune dormono? Gli è rimasto solo quello in paese oramai! Vabbè dai, tanto poi le cose si sistemano! Forse!
RispondiEliminaDon Chisciotte, quanto mi piacerebbe per una volta vederti scendere dal tuo ronzino e guardare il mondo dalla prospettiva realistica e tangibile di Sancho, e sentirti dire "credo solo in quel che vedo e la realtà per me rimane/ il solo metro che possiedo, com'è vero che ora...ho fame!" A Bordano, ogni cosa che si fa, da molti anni, è fortemente politicizzata. Sei sempre sotto gli occhi dell'una o dell'altra fazione, ed è un costante stress dover sempe sottostare e barcamenarsi in questo sistema balordo ed estenuante. Nella vita dei tanti Sancho Panza che fanno i conti con le difficoltà quotidiane, ci sono talora eventi tanto importanti e prioritari da far scivolare politica e perfino il lavoro all'ultimo posto tra i motivi di preoccupazione. E le persone che hanno grandi ideali come te, sanno bene quanto sia importante pesare bene le parole nei confronti del prossimo, in quanto una volta espresse non si cancellano più...La prossima volta che vuoi buttare fango su qualcuno, abbi almeno la decenza di chiederti che fine ha fatto, come stà e cosa gli è successo. Poi capirai anche tu quanto trascurabili siano queste questioni, in certi momenti della vita in cui le proprità sono ben altre! Buona salute, di tutto cuore!
RispondiEliminaP.S.: se passavi a bere un caffè da me, stavi meno tempo che a mettere giù le tue osservazioni, ma evedentemente l'anonimato ha un suo fascino e garantisce sempre un salvacondotto. A me che invece questa modalità non piace, corre l'obbligo di segnalare a chi legge questo post che non sono Vittorio Sgarbi, non sono Daniela Guerra e nemmeno Enore Picco. Sono dunque, semplicemente, la persona della foto che è stata chiamata in causa.
A Taty sincere espressioni di partecipazione da parte del Blogger.
EliminaIn più di quattro anni, da quando è attivo il Blog, non era mai successo che si prendesse a pretesto una foto posta a corredo di un articolo per formulare attacchi personali. Singolare approccio, quello di Don Chisciotte, che comunque conferma la particolarità (la specificità, l'eccezionalità?) della situazione bordanese. Sulla quale è giusto confrontarsi. Ma, come più volte ribadito, "cun creance e sintiment".
@Taty - Probabilmente a Bordano non ci sono solo stressanti (teorie politiche) ma ciò che preoccupa di più è il degrado sociale in cui la comunità coesiste - con falsità, pregiudizi e poca voglia di fare. Qualcuno comunque si barcamena molto bene. Ci sono pure gli opportunisti, questi non mancano mai. Costoro approfittano del momento per privilegiare il proprio tornaconto. Come è strano il destino, ora il lavoro è importante e prioritario, anche se prima si sputava sopra. Sono d’accordo: teniamoci stretta la salute che è l’unica cosa prioritaria in tutta questa grande confusione. Un abbraccio di cuore e tanta salute anche a te.
EliminaP.S.: arrivederci al prossimo caffè, anticipandoti una domanda. Ma non era Alessandra la Daniela?
E’ positivo anche l’anonimato basta portare rispetto. Sono stato chiamato in causa ma non ho visto fango e “credo solo in quel che vedo.. la realtà..“ Sancho Panza