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martedì 3 aprile 2018

Festa del Friuli, perché? Prè Checo lo spiegava così

Il 3 di Aprile 1077 rappresenta una ricorrenza importante per il popolo friulano, poiché decreta la nascita della Patria del Friuli, uno Stato controllato dal Patriarca di Aquileia che riunirà fino al XV secolo il Friuli e molti altri territori in un unico organismo, che per l'epoca ha raggiunto forme di organizzazione civile molto avanzate.Per fornire un quadro del momento storico in cui si colloca tale avvenimento, riproponiamo di seguito un testo tratto dal libro "La nestre storie" (ed. Ass. Storie dai Longobarts, 1990) che raccoglie le conferenze sulla storia del Friuli tenute da Pre Checo Placerean nell'inverno del 1978.  

"Nel 1077, durante l'impero di Enrico IV, (...)  il Friuli è ritornato a nascere con il nome di "Patria del Friuli". E chi era il conte? Il Patriarca. Ma questo fatto non si è verificato improvvisamente. Era necessario che qualcuno l'avesse già preparato, l'avesse sostenuto.

Prima del 1077 i conti non avevano nessuna forza; abbiamo avuto la fortuna di avere gente di prima categoria tra i patriarchi, tutti di origine tedesca. Provenivano dalla Baviera o dalla Carinzia e c'è stato uno – che dobbiamo nominare: si chiamava Poppo o Popone – che nel 1031 ha fatto costruire la basilica di Aquileia, che gli è poi stata dedicata e al centro della quale è stato sepolto. È stato lui a risollevare le sorti del Friuli. Era carinziano, fratello del conte di Carinzia, Popone e proveniva da Treffen, un paesino vicino a Villaco.
Dacché il patriarca Sigeardo nel 1077 non era solo vescovo ma anche conte, ha inizio la storia dello Stato indipendente friulano, durante il Medio Evo.

Dal 1077 in poi il Friuli è uno Stato talmente indipendente da possedere addirittura un parlamento. Noi, per esempio, abbiamo dei documenti risalenti ad una riunione del parlamento friulano che anticipano di 20 anni quelli riguardanti il parlamento inglese. Inoltre questi ultimi avevano una sola funzione: controllare che il re non imponesse una tassa, senza che i signori si mettessero d'accordo su chi dovesse pagarla. Null'altro. 

Da noi no; per prima cosa il patriarca non era come il re d'Inghilterra che comandava sul parlamento; il patriarca era solo il presidente ed era obbligato ad ubbidire a ciò che decideva il parlamento. Seconda cosa: nel nostro parlamento non c'erano solo dei signori, ma erano presenti anche le libere comunità – i comuni – come Udine, come Gemona, come Cividale, che ne facevano parte come i signori. Terza cosa: nessuno poteva disporre di un esercito senza il permesso del parlamento; inoltre il patriarca non poteva decidere di dichiarare una guerra senza il permesso dello stesso. Una cosa seria! Assomigliava molto ad un monarchia costituzionale dei nostri giorni!

Ad ogni modo, il Parlamento friulano ha avuto inizio in quell'epoca ed è durato fino al 1420 (all'interno dello Stato indipendente, poi fino agli inizi dell'800, N.d.R.). Ma dal 1077 al 1420 sono usciti anche altri personaggi importanti. Uno è Bertrando. È arrivato nel 1334, a 74 anni; è morto, ammazzato dai signori friulani e dai canonici di Cividale, nella piana di Richinvelda, nel 1350. Il patriarca Bertrando è colui che ha dedicato la chiesa sul San Simeone ed è quello che ha sopportato uno dei peggiori terremoti mai avvenuti nella nostra storia. (...) Abbiamo avuto ancora qualche altro patriarca di spicco. Marquardo, per esempio. Uomo intelligente e uomo di cultura, uno tra i più grandi avvocati del suo secolo, proveniva da Ausburg; ci ha lasciato le "Constitutiones Patriae Fori Iulii". Sapete cosa significa? Il codice del Friuli. Con questo codice siamo arrivati fino al 1797".


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