"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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giovedì 19 aprile 2018

I candidati e il Lago - VIII - Domenico Romano

L'ottava risposta alla richiesta del Blog rivolta ai Candidati al Consiglio Regionale per conoscere l'opinione sulla situazione  del Lago e la disponibilità a contribuire alla soluzione delle diverse problematiche, viene da Domenico Romano, candidato alla carica di Consigliere per il Patto per l'Autonomia.
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Rispondo volentieri alla vostra richiesta a proposito della problematica del lago di Cavazzo, precisando che il mio pensiero parte da molto lontano e cioè dal giorno in cui, in seno al direttivo Bim Tagliamento, abbiamo trovato le risorse per finanziare lo studio realizzato nel 2010 dall’ing. Franco Garzon e del quale condivido il contenuto. Pertanto la problematica è da me molto sentita e mi auguro di potermene occupare più approfonditamente in Consiglio Regionale, qualora eletto, ponendo una forte attenzione all’iter previsto dal Piano regionale delle Acque e conseguentemente alla formulazione del bando per il concorso di idee per la valutazione di fattibilità del bypass. E’ interesse di tutti rinaturalizzare il lago di Cavazzo e riportarlo a com’era prima della costruzione degli impianti di derivazione.
Intendo inoltre approfondire la tematica relativa al rinnovo delle grandi concessioni di derivazione che già ho avuto modo di trattare in Giunta nazionale di Federbim, di cui sono membro. Va detto che la Regione Autonoma Friuli – Venezia Giulia dovrebbe occuparsi della gestione diretta della risorsa idrica, considerando l’opportunità di chiedere una modifica allo Statuto di Autonomia – vedi Legge 27 12 2017 n. 205, art. 1, comma 233 della Provincia Autonoma di Trento – al fine di giungere ad una gestione diretta, con l’istituzione di una società pubblica regionale, che possa occuparsi dei bandi per il rinnovo delle grandi concessioni. Pertanto addivenire ad un modello di sviluppo e di una nuova strategia di gestione dell’idroelettrico che tenga conto non solo delle ricadute economiche delle produzioni energetiche ma anche di un controllo diretto sull’ambiente, correggendo i noti difetti che tanto condizionano l’ecosistema montano, senza dimenticare il potenziale turistico di tutti i nostri bacini, che vanno valorizzati in forma più sostenibile e virtuosa a vantaggio delle popolazioni locali.


                                                                            arch. Domenico Romano


Come sempre, i lettori sono invitati a intervenire e commentare.

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