Si è già riferito che la legge Regionale 6 febbraio 2018 n.3 all’art. 11
(Disposizioni per il recupero della naturalità del lago dei tre Comuni)
prevede: “Al fine di recuperare le condizioni di naturalità del Lago dei Tre
Comuni e di garantirne la fruibilità, in conformità al Piano regionale di
tutela delle acque, l'Amministrazione regionale, anche mediante l'applicazione
dell' articolo 12 della legge regionale
11/2015 , è autorizzata, anche in delegazione
amministrativa alle UTI competenti per territorio o al Comune capofila, a
indire un concorso di idee, mediante le procedure previste dalla normativa di
settore, per la predisposizione di un documento che contenga una valutazione di
fattibilità di possibili azioni di mitigazione, anche finalizzato alla
rinaturalizzazione e valorizzazione ambientale e turistica, comprensiva di una
valutazione costi/benefici delle possibili alternative agli usi specifici
esistenti.
Per dare attuazione a tale concorso di idee, la cui elaborazione e
gestione è stata dai Comuni affidata all’UTI del Gemonese, il 5 c.m. presso la sede
udinese della Regione si è svolta una riunione su invito dell’assessore
all’ambiente ed energia Sara Vito esteso ai sindaci di Bordano, Cavazzo
Carnico, Trasaghis, al presidente dell’UTI, al consigliere regionale
Revelant ed a Franceschino Barazzutti.
In tale sede un parere negativo sulla stessa ipotesi di realizzazione di un by-pass è stata espressa dagli amministratori di Cavazzo.
La presa di posizione degli Amministratori comunali di Cavazzo è
stata immediatamente commentata tramite una nota diffusa dal Comitato per la
tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento, e dal Comitato per la difesa e la valorizzazione del
lago, Alesso di Trasaghis, e sottoscritta da Legambiente del Friuli Venezia
Giulia, Legambiente della Carnia, Canal
del Ferro, Valcanale / Legambiente Circolo di Gemona / Comitato Interregionale
PAS Dolomiti, Sezione Carnia, Val Tagliamento / Comitato Spontaneo NO
centralina Ponte Rop, Resia / Comitato Acqua Libera, Alto But, Paluzza /
Comitato Val Degano, Ovaro / Movimento Tutela Arzino, Val d’Arzino / Ce.V.I.
Centro di Volontariato Internazionale, Udine / Carnia in Movimento, Val But.
Lago di Cavazzo, allarme dei comitati: c’è sudditanza di certa politica verso chi sfrutta le nostre acque
Allarme del Comitato di Alesso per la difesa e valorizzazione del lago e del Comitato tutela acque del bacino montano del Tagliamento di Tolmezzo che in una nota evidenziano la situazione determinatasi a seguito della legge Regionale 6 febbraio 2018 n.3 all’art. 11 (Disposizioni per il recupero della naturalità del lago dei tre Comuni), spiegano i Comitati: "E’ arcinoto che quello di Cavazzo o dei Tre Comuni è un lago che nel lungo corso del tempo aveva assunto un carattere decisamente temperato, che ne favoriva la fruizione balneare, conferiva alla valle un clima mite favorevole all’agricoltura, mentre nelle sue acque limpide e ricchissime di pesci era sviluppata la pesca che forniva alimento e reddito alla popolazione rivierasca. E’ altrettanto arcinoto che la centrale idroelettrica di Somplago, entrata in funzione negli anni ’50, ha profondamente sconvolto il lago abbassandone il livello, riducendone la superficie, mutandone il contorno, scaricandovi le acque gelide e portatrici di fango derivate dai corsi d’acqua della Carnia. Le conseguenze ampiamente accertate sono: acque gelide inidonee alla balneazione, torbidità che si accentua in presenza della frequenti precipitazioni sulla Carnia, la scomparsa delle specie ittiche autoctone e della pesca di mestiere, il consistente deposito di fango che va via via accumulandosi sul fondale impedendovi ogni forma di vita, la variazione del livello del lago con conseguente azione negativa sulla stabilità delle rive, la mutazione del clima nella valle. Tutto questo sconvolgimento è ben presente nella popolazione rivierasca (e non solo) e constatabile sul posto, ma è anche documentato nelle numerose pubblicazioni sul lago e la sua valle e dai recenti studi. Infatti, l’ing. Franco Garzon, incaricato dai Comuni rivieraschi di Bordano, Cavazzo Carnico, Trasaghis, dal Consorzio BIM e dalle Comunità Montane della Carnia e del Gemonese Canal del Ferro Valcanale a pagina 32 della sua “Perizia di valutazione del progetto Edipower” datata 28 gennaio 2011 a conclusione dei suoi calcoli sull’apporto di fango dallo scarico della centrale così scriveva: “considerando la situazione attuale con gli impianti esistenti, si avrà che il Lago di Cavazzo presumibilmente tra 110 anni sarà riempito”. L’ing. Dino Franzil nel suo studio “Lago, Energia, Ambiente” del marzo 2012 a pagina 27 così scriveva: “sulla base delle valutazioni precedenti con l’apporto di fango dell’attuale centrale gli anni tecnici di esistenza del Lago sono: 105,4 anni”. Le ricerche condotte recentemente dall’Istituto di Scienze Marine (ISMAR) del CNR confermano che il fondale è ridotto a una lunare distesa di fango accumulato con notevoli spessori variabili a seconda delle correnti. Più chiaro di così! A seguito dell’intensa attività dei Comitati per la difesa e valorizzazione del lago, la Regione, grazie all’interessamento dei Consiglieri regionali di tutti gli schieramenti, si è fatta carico del recupero della naturalità e fruibilità del lago. Infatti: In sede di esame della bozza del Piano Regionale di Tutela delle Acque (PRTA) la IV Commissione regionale (Ambiente ed energia) nel gennaio 2014 votava all’unanimità il seguente parere sul lago di Cavazzo: “Al fine di mitigare il progressivo snaturamento dell’ambiente lacustre, viene contestualmente chiesto che sia presa in considerazione la possibilità di realizzare un canale di by-pass che convogli le acque della centrale direttamente all’emissario del lago per recuperarlo ad una condizione di naturalità... Pertanto, ritiene opportuno che negli indirizzi del PRTA sia presa in considerazione tale possibilità, mediante gli studi e le valutazioni necessarie”. • Il PRTA approvato al punto 3.2.3. recita: “Contestualmente dovrà anche essere valutata la fattibilità tecnico - economica di realizzazione di un canale di by – pass, o di altra soluzione progettuale che mitighi l’impatto dello scarico della centrale di Somplago sul lago di Cavazzo con lo scopo di recuperare le condizioni di naturalità del lago stesso e di garantirne la fruibilità”. • La Legge Regionale 6 febbraio 2018 n.3 all’art. 11 (Disposizioni per il recupero della naturalità del lago dei tre Comuni) prevede: “Al fine di recuperare le condizioni di naturalità del Lago dei Tre Comuni e di garantirne la fruibilità, in conformità al Piano regionale di tutela delle acque, l’Amministrazione regionale, anche mediante l’applicazione dell’ articolo 12 della legge regionale 11/2015 , è autorizzata, anche in delegazione amministrativa alle UTI competenti per territorio o al Comune capofila, a indire un concorso di idee, mediante le procedure previste dalla normativa di settore, per la predisposizione di un documento che contenga una valutazione di fattibilità di possibili azioni di mitigazione, anche finalizzato alla rinaturalizzazione e valorizzazione ambientale e turistica, comprensiva di una valutazione costi/ benefici delle possibili alternative agli usi specifici esistenti. Per dare attuazione a tale concorso di idee, la cui elaborazione e gestione è stata dai Comuni affidata all’UTI Gemonese, il 5 c.m. presso la sede udinese della Regione si è svolta una riunione su invito dell’assessore all’ambiente ed energia Sara Vito esteso ai sindaci di Bordano, Cavazzo Carnico, Trasaghis, al presidente dell’UTI Gemonese Aldo Daici, al consigliere regionale Roberto Revelant ed a Franceschino Barazzutti. In tale sede il Comune di Cavazzo Carnico, rappresentato dal sindaco Gianni Borghi e dal vicesindaco Dario Iuri, si è espresso, in particolare per bocca di Iuri, con stupore dell’assessore, dei funzionari regionali e dei presenti, contro il by-pass, sostenendo che di esso non si deve neanche parlare, poichè lo stesso turberebbe il presente equilibrio raggiunto dal lago e che lo scarico della centrale nel lago è fondamentale per mantenerlo in vita.
Con questa presa di posizione gli amministratori comunali di Cavazzo Carnico fingono di non sapere che il lago è esistito (bene!) prima della centrale, che oltre all’immissario è alimentato da polle sul fondale, riattivabili se indebolite, che i dati pluviometrici superano notevolmente quelli dell’evaporazione. Fingono di non sapere che nella costruzione di qualsiasi by-pass viene sempre previsto un dispositivo di rilascio in caso di necessità o emergenza per volumi limitati ben diversi degli attuali 66 mc/sec scaricati nel lago.
Evidentemente per gli amministratori comunali di Cavazzo Carnico il lago migliore ed “in equilibrio” è quello con l’acqua gelida ed il fango sospeso (vedi foto) e quello depositato sul fondale! Che sia il lago che va bene anche alla padrona della centrale? Lasciamo all’intelligenza dei cittadini disvelare quali siano i reconditi moventi di una così assurda presa di posizione degli amministratori comunali di Cavazzo Carnico. Confidiamo che nella comunità cavazzina - e non solo – ci siano persone ragionevoli che comprendano l’opportunità offerta dalla Regione e che non è dignitosa una simile posizione di sudditanza – se non di servilismo - verso chi sfrutta le nostre acque per produrre kilowatt e profitti che porta altrove. Da parte nostra va un vivo ringraziamento a tutti gli esponenti regionali che si sono fatti carico d’iniziare un percorso risolutivo delle criticità del più grande lago della regione, bene comune tanto più prezioso rispetto ai futuri cambiamenti climatici, invitandoli a continuare a fianco della gente del comprensorio del lago sino al raggiungimento della sua naturalità e fruibilità, valutando anche la possibilità di accesso ad apposito progetto della Comunità Europea. Riteniamo che, sull’esempio delle Regioni Autonome Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta, anche la nostra Regione Autonoma debba costituire una propria società energetica, come prevista nella Proposta di Legge n.193 a firma di consiglieri di tutti i gruppi consiliari, che acquisisca le concessioni e le centrali idroelettriche. Ciò faciliterebbe la risoluzione delle criticità del lago e – più in generale - permetterebbe un utilizzo corretto delle nostre acque a vantaggio del territorio e dei suoi abitanti: acque nostre, centrali nostre, kilowatt nostri, ricavi nostri! E lago restituito alla sua naturalità e fruibilità con tutto ciò di positivo che ne consegue sul piano ambientale, turistico e della pesca! Ben altro dalla carità di qualche sponsorizzazione rincorsa dagli amministratori comunali di Cavazzo Carnico o dal pur apprezzabile, passeggero evento ricreativo annuale presso la centrale”.
FONTI: Comunicato comitati del 16.04.2018 e http://friulisera.it/lago-di-cavazzo-allarme-dei-comitati-ce-sudditanza-di-certa-politica-verso-chi-sfrutta-le-nostre-acque/ )
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Come sempre, i lettori sono invitati a intervenire e commentare. Sarebbe altresì auspicabile poter conoscere anche una presa di posizione ufficiale da parte del Comune di Cavazzo sull'argomento.
(A&D)
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