Sia consentita una piccola considerazione: non è che si rischi di "dare addosso" a chi offre spunti di discussione evitando invece di porre l'accento su quelli che sono i veri problemi, e cioè non le parole "dette" bensì le parole "non dette"? Non sarebbe il caso di preoccuparsi di più per i silenzi che stanno accompagnando questo periodo seguito alla "rinuncia di Edipower", che dovrebbe essere caratterizzato invece da un ribollire di proposte e dibattiti sul futuro del Lago? In questa "calma piatta" la proposta della petizione, lanciata da Remo e sorretta tecnicamente dal Blog, è risultata una delle poche dissonanze positive. Ma c'è il rischio che, nonostante abbia superato le 600 adesioni, essa cominci ad annaspare. E non certo per i dubbi espressi da Anna.... (A&D)
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Arsenico
e vecchi merletti
Non volevo
entrare nel merito della nota inviata dalla Sig.a Anna a proposito
della raccolta di firme sulla petizione alla Regione per una legge a
salvaguardia del lago di Cavazzo, promossa in primis da Brunetti, dai
Comitati, oltre che dal Blog Alesso e Dintorni che ne sostiene il
lavoro derivante.
Leggendo poi la
risposta alla Sig.a Anna data da Barazzutti, ho ritenuto di inviare
un’ulteriore precisazione con questo articolo il cui titolo
racchiude in sé la sostanza del contenuto: e mi spiego.
In primis, pur
non volendo entrare nel merito delle capacità affabulatrici della
Sig.a Anna in fatto di politica, bisogna pur rilevare che, nelle sue
quattro righe, ha condensato un ragionamento alquanto sottile e ben
indirizzato proprio da un punto di vista politico: non saprei come
altrimenti valutarlo.
Orbene, al di
la delle innumerevoli riunioni pubbliche, degli articoli, delle tesi
dimostrate dalla studio dell’ing. FRANZIL sia sullo sfruttamento
attuale del lago che sulle modalità di un suo recupero ambientale,
bisogna sottolineare anche che, egli, varie volte ha quantificato la
spesa di massima relativa al costo delle opere necessarie ad un suo
eventuale salvataggio.
Non essendo
compito dei Comitati, tanto meno dei cittadini, ma della politica
quantificare questi costi che non sono solo materiali, rilevato che
comunque tecnicamente il lago può essere benissimo recuperato al suo
stato naturale, la palla per forza deve passare a loro.
Nel ricordare
inoltre che le “terre dei fuochi” nel casertano,
presentano ben più gravi e costosissime problematiche relative ai
lavori per il loro risanamento: (vagonate di miliardi su cui, statene
certi, la malavita saprà metterci le mani), tutti si sono espressi
per un loro recupero non ponendosi nemmeno il dubbio sulla
reversibilità di questa molto ben più grave situazione.
Non riesco
quindi a capire quale problema si ponga la Sig.a Anna tutta impegnata
a discettare sui costi, sui naturalisti che oggi definiscono il lago
un bacino più o meno artificiale e su cosa ne pensano i lettori su
questi dati.
La verità cara
Sig.a è una sola:
1 - Il recupero del
lago è perfettamente fattibile grazie alla tecnologia di cui oggi
disponiamo.
2 - I costi
conseguenti sono estremamente sostenibili: (soprattutto se posti,
anche in minima parte,
a carico di chi
ha prodotto il danno e continua a trarne vantaggio).
3 - Il ritorno
economico, per tutti, sarebbe assicurato.
Vede Sig.a
Anna, nelle premesse ho detto che il titolo di questo mio articolo,
che ci ricorda la commedia di Joseph Kesserling ove alcuni componenti
di una famiglia rispettabilissima uccidono gli altri offrendo liquore
di sambuco all’arsenico solo per farli morire dolcemente, racchiude
in sé la sua sostanza.
Questa sostanza
è frutto di un ragionamento dettato anche da un’età non più
giovanissima che mi permette di tornare indietro nel tempo,
allorquando “l’arsenico” sparso da un pensiero fatalista del
tipo: “ma tant a fasin ce che vulin” anziché, “guadagnin il
pui possibil domandant i dams” e tuttora largamente presente in
zona, nascondeva i “merletti” di quanti pur rispettabilissimi,
approfittando della bonarietà della gente, non spiegava loro che la
perdita del territorio, significava anche la loro rovina futura non
avendo più la base cui poggiare qualsiasi cosa: in primis la casa
svalutata se posta in un contesto, o “location” detta
all’inglese, depredato..
Recuperiamo
quindi la saggezza di un tempo non per dare la dolce morte ai nostri
paesi, bensì i mezzi affinché esso possa riaversi e vivere a lungo
per accogliere anche i nostri figli.
Detto ciò, a tutti
i miei migliori auguri di Buon Natale!!!!!!!!!!
Per
il Comitato a difesa e sviluppo del Lago
Dino
RABASSI (già Sindaco di Trasaghis)
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