Anche "La Vita cattolica", dopo il sito della Diocesi, dà risalto alla petizione on line promossa da Remo Brunetti e sostenuta dal Blog "Alesso e Dintorni". In un ampio articolo firmato da Monika Pascolo, sul numero appena uscito del 12 dicembre, si sottolinea la singolarità di "Una petizione on line indirizzata alla presidente della Regione, Debora Serracchiani, affinché il Lago di Cavazzo sia riportato alle sue originarie condizioni naturalistiche che ha già «collezionato» circa 400 adesioni". L'articolista, dopo aver sottolineato il ruolo assunto dal blog «Alesso e dintorni», riporta dichiarazioni esplicative di Remo Brunetti: «Il mio obiettivo è quello di far conoscere, attraverso un nuovo mezzo, quanto ormai da anni stanno facendo i Comitati che tanto si sono spesi per bloccare il progetto di raddoppio della centrale idroelettrica di Somplago».
L'articolo prosegue: "E tramite la petizione, adesso, si chiede espressamente un atto concreto da parte delle istituzioni. Ovvero che il Consiglio regionale si faccia promotore di una legge speciale che riporti quello che è lo specchio d'acqua naturale più grande del Friuli-Venezia Giulia (è conosciuto anche come Lago dei tre Comuni, riferito ai territori di Bordano, Cavazzo Carnico e Trasaghis) alla condizione di 50 anni fa, prima dell'entrata in funzione della centrale. Quando - come ricorda chi sulle rive del lago ci è cresciuto -, addirittura 5 famiglie vivevano con il ricavato dell'abbondante pesce che si pescava e poi si andava a vendere in ogni parte della regione. E quando erano tanti i turisti che lo frequentavano d'estate perché nelle sue acque calde si poteva fare il bagno da maggio a tutto settembre.
Oggi, invece, il volto del lago è mutato; le acque sono fredde, il pesce scarseggia e se le sue condizioni restano quelle attuali - lo dicono gli esperti: sia Franco Garzon, ingegnere che ha curato uno studio per conto dei Comuni di Bordano e Trasaghis sul presente e futuro del lago, sia Dino Franzil, «tecnico» dei due Comitati - nel giro di 100 anni è destinato a riempirsi di fango. Una palude, insomma.
«Il lago è patrimonio di tutti ed è uno degli angoli più belli della nostra regione - commenta Brunetti -; merita di essere difeso e che si faccia molto più di quello che ho fatto io lanciando la petizione. Non ho fatto altro che riprendere ciò che i Comitati, di cui faccio parte, stanno dicendo da mesi»".
In chiusura dell'articolo si ricorda che attraverso il link http://chn.ge/1902Tqh si può accedere alla sottoscrizione on line.
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