"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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mercoledì 18 dicembre 2013

Centralina sul Palar: un grido d'allarme anche da Gemona

L'ultimo numero della rivista gemonese "Pense e Maravee" dedica una pagina intera alla  discussione in atto sulla richiesta di realizzazione di una centralina sul Palar. E' un argomento su cui, nelle scorse settimane, si è discusso parecchio, proprio a partire da questo Blog.
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Una centralina idroelettrica rischia di “asciugare” il tratto  balneabile del torrente. Appena conclusa positivamente la vicenda  Edipower, nella Val del Lago si apre un altro fronte sulle acque. 

Addio Palâr Beach?

Recentemente il BUR (Bollettino Ufficiale della Regione) ha pubblicato la richiesta di derivazione del Palâr per uso idroelettrico da parte della Eisackerk srl, una Società di Bolzano! La stessa prevede di derivare l’acqua del torrente in sponda sinistra, alla quota m. 330, nella misura di massimi 1.200 l/s (litri al secondo), minimi 50 l/s e medi 400 l/s, atti a produrre, con un salto indicato in m. 125, una potenza nominale media di kw. 490,19, con restituzione dell’acqua derivata, alla quota di m. 204 s.l.m. in sponda sinistra del corso d’acqua. 
Per capirci, la captazione verrebbe effettuata appena a valle della confluenza del Rio Sivil (quello della cascata) col Palâr (Poz di Sgarfos) e il rilascio delle acque avverrebbe circa all’altezza del “ Gorc di Spiron “, cioè l’ultima buca a monte del ponte. Poi il Palâr sprofonda nelle ghiaie e va ad alimentare la falda freatica. E’ una richiesta inaccettabile, ambientalmente ma anche turisticamente parlando, da rispedire al mittente, in quanto è un’opera invasiva, che rischia di cancellare l’ultimo tratto del torrente, quello fra le tre briglie, ormai frequentatissimo nel periodo estivo. 
Un torrente che fra l’altro, da molti anni viene ripopolato con materiale salmonicolo di pregio (trota fario e marmorata) proveniente dagli impianti dell’Ente Tutela Pesca del FVG,  grazie anche all’azione volontaria e appassionata di un gruppo di pescatori locali della A.P.S. “Val del Lago “. 
Un corso d’acqua inoltre che ospita ancora una interessante  popolazione astacicola, recentemente rimpolpata da immissioni, nell’ambito del Progetto Europeo Life Rarity. Si tratta di un progetto finalizzato alla eradicazione del Gambero Rosso della Luisiana (qui per fortuna non presente) nonchè alla conservazione, reintroduzione e tutela del Gambero autoctono (Austropotamobius Pallipes Italicus). La centralina quindi, se realizzata, renderebbe inutili questi sforzi di conservazione e tutela, poiché nei periodi siccitosi, come si desume dai dati progettuali, ridurrebbe al lumicino la portata del torrente a valle della sua captazione. 
Già in occasione della vittoriosa contestazione del Progetto Edipower, che prevedeva il potenziamento della centrale di Somplago e il pompaggio dell’acqua nel bacino a monte con conseguenti notevoli oscillazioni del livello del Lago di  Cavazzo, i Comitati dissero a chiare lettere che la nostra Regione era diventata terra di conquista per Ditte esterne. 
A noi i danni e a loro gli utili! D’altronde in mancanza di un Piano regionale che individui chiaramente dove sia possibile ubicare ulteriori impianti idroelettrici, saremo sempre in emergenza, costretti a rincorrere e contrastare continuamente la predazione del nostro territorio. Anche la vicenda legata all’approvazione del nuovo calcolo del Minimo Deflusso Vitale (MDV) è eclatante. Il MDV è la quantità minima di acqua che deve essere lasciata nei
fiumi da chi effettua prelievi, in quanto indispensabile alla vita dell’ittiofauna e dell’intero ecosistema fluviale. 
Una innovativa modalità di calcolo del MDV, introdotta dal recente Piano di Tutela delle Acque elaborato dalla Regione FVG, è stata sospesa dalla precedente Amministrazione regionale che ha scelto la meno efficace formula del passato. E’ buona notizia di questi giorni che il Consiglio regionale, anche alla luce di recenti studi e esperienze, ha ripreso in esame la materia del MDV, ripristinando l’innovativa norma sospesa.
In ogni caso, però, non siamo ancora arrivati a coniugare finalmente un uso sostenibile e plurimo della  risorsa acqua con le necessità economiche. 
Infine, in attesa che gli Amministratori locali esprimano posizioni chiare in merito, si registra la presa di posizione del Sindaco di Trasaghis, Augusto Picco, che si è dichiarato fermamente contrario all’opera sul rio Palâr, in nome della valenza ambientale del torrente. Vigileremo comunque attentamente sul prosieguo dell’iter burocratico, tenendo informata l’opinione pubblica.

Claudio Polano

foto Angelo Stefanutti di Dales
Pense e Maravee  n. 92, dicembre 2013
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1 commento:

  1. Commenti pubblicati su facebook:
    Brau Dal Friûl : Speriamo che questa volta il comune si schieri contro!
    ED ANCHE I MOLTI ABITANTI DI ALESSO E DELLA VALLE CHE DAVANO PER PERSO IL LAGO ANCORA PRIMA DI CERCARE DI SALVARLO!!!!
    8 ore fa · Mi piace

    Marchetti Fausto: Lo zoccolo e' duro!...Ho visto benissimo il comportamento remissivo e sconfitto di molti locali, solo chiacchiere e lacrime d'osteria...Le cose son andata diversamente!....E la lotta continua!

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