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Gestione delle acque: servono informazioni
e scelte chiare, rapide e trasparenti
Se si fanno considerazioni di tipo generale, si possono enunciare concetti omnicomprensivi che si adattano a qualsiasi realtà. Se invece, si analizzano i singoli progetti, allora vengono fuori le differenze, con la conseguente esigenza di dire dei “no” oppure dei “si”.
Tutto questo, forse, vale in altre nazioni ma non in Italia, dove accade che un’azienda (Edipower) presenti un progetto (giusto o sbagliato che sia) e dopo oltre quattro anni non sa ancora se potrà realizzarlo o meno. E così, magari, ci si stupisce se quella od altre aziende decidono “improvvisamente” di emigrare all’estero.
Una considerazione generale, non certamente l’unica, porta ad affermare che l’acqua è un bene prezioso, che fa gola a molti e che, proprio perché preziosa, se se ne vuole attuare lo sfruttamento, deve essere adeguatamente pagata. E’ bene ricordare, però, che essa non è un bene privato, ma pubblico; appartiene a tutti. Ed è anche utile sapere che le competenze sulle acque coinvolgono solo parzialmente gli enti territoriali.
La considerazione che nessuno dei tanti progetti presentati veda protagonista le realtà locali è significativa, ma non mi pare sposti i termini del problema.
Un’altra considerazione generale è che esistono progetti di così ampia dimensione da poter pesantemente condizionare ed interagire con il territorio ed altri, invece, di portata molto più limitata che, ferme restando tutte le verifiche del caso, potrebbero aspirare a delle risposte molto più celeri. Allo stesso modo, occorrerebbe distinguere tra centraline che prelevano acqua per far funzionare delle turbine e la reimmettono nello stesso alveo poche decine di metri più a valle e prese che destinano l’acqua all’irrigazione e quindi non la restituiscono. Insomma, non si può fare di tutta l’erba un fascio.
Di sicuro c’è solo un fatto; l’acqua proveniente dal Lago e dal Leale interessa a molti e necessita di informazioni e scelte chiare, rapide e trasparenti. Anche da parte dei Comitati.
Giacomo De Vita
Juste, le aghe a è preziôse.Ma cuant che si dîs che a è di ducj, in italie al è come dî che no è di nissun e che si pos fâ di jei ce che si vûl.
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