Centrale potenziata ora protestano anche gli esercenti
Alesso, titolari di pizzeria e discoteca sul piede di guerra: «Se il livello dell’acqua salirà, addio attività e balneazione»
TRASAGHIS. Non ci sono più solo i comitati a levare la voce in difesa del lago di Cavazzo, contro il potenziamento della centrale idroelettrica di Somplago progettato da Edipower spa. La preoccupazione per l’impatto che l’intervento potrebbe avere sulla vita della valle è arrivata a investire anche gli esercenti della zona che oggi chiedono di sapere, una volta per tutte, quali rischi potrebbero esserci per la zona a seguito del progettato potenziamento.
A firmare la richiesta, invita al Comune di Trasaghis, alla Regione, ai ministeri dell’ambiente e dei beni e le attività culturali e ancora alla Comunità europea, sono Marisa Gamberini, proprietaria della discoteca “Al Lago”, e Sandra Stefanutti, titolare della pizzeria “Alla Darsena”, locali siti entrambi in via Lago ad Alesso, in comune di Trasaghis. Le due imprenditrici si dicono preoccupate per le possibili conseguenze dell’intervento esposte nella relazione dei geologi Roberto Cella e Dario Tosoni.
Criticità che, secondo Gamberini e Stefanutti, non hanno ancora trovato risposte ufficiali e tanto meno esaustive da parte degli enti cui la relazione è stata consegnata, in primis i Comuni rivieraschi.
Le problematiche messe in luce dai geologi ricalcano sostanzialmente quelle più volte denunciate dagli stessi comitati sorti in opposizione al potenziamento della centrale, vale a dire la pericolosa oscillazione dei livelli dello specchio d’acqua e del serbatoio dell’Ambiesta, specie in relazione alla tenuta delle sponde, le condizioni di stabilità dell’area di stoccaggio del materiale di risulta della nuova galleria in progetto, la possibile intercettazione delle sorgenti che alimentano l’acquedotto dei Comuni di Cavazzo Carnico e Bordano infine l’incremento della velocità d’interrimento del lago e l’ulteriore abbassamento della temperatura delle acque, «con conseguenze nefaste – puntualizzano le due signore – per la balneazione e la fauna ittica e potenzialmente negative anche per le nostre attività economiche».
Forti di due esercizi pubblici che vantano rispettivamente 60 anni di attività la discoteca e 6 la pizzeria, Gamberini e Stefanutti ribadiscono la propria amarezza per il fatto di non esser mai state interpellate a nessuno degli organi preposti. «Nessuno – dicono – ci ha mai chiesto se tale progetto potesse creare disagi alle nostre attività e tanto meno siamo state citate nelle relative procedure burocratiche».
Dal punto di vista delle due signore, l’intervento sulla centrale è una spada di Damocle sospesa sulla valle: «Una modifica delle condizioni ambientali del lago di Cavazzo in senso peggiorativo rappresenterebbe la sicura e inesorabile morte economica e sociale dell’intera vallata».
Maura Delle Case
(dal sito del Messaggero Veneto:
Laudât Idiu, su pe Val dal Lâc al scomence a soflâ il Spiritu Sant!
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