Centrale Edipower, alternativa al raddoppio
Trasaghis, un piano dei comitati per utilizzare solamente gli attuali impianti. «Le tre turbine soddisferebbero pure le esigenze del Cosint e il lago si salverà»
di Maura Delle Case
TRASAGHIS. Contro il progetto di potenziamento tramite pompaggio della centrale idroelettrica di Somplago i comitati sorti in val del Lago rilanciano oggi la propria azione sfoderando a sorpresa un progetto alternativo. Capace, con le tre turbine esistenti, di accontentare non uno, ma ben tre diversi attori, tanti sono quelli che mirano all’utilizzo dello specchio d’acqua, vale a dire Edipower, Cosint e Consorzio Ledra-Tagliamento.
Il progetto è stato presentato ieri in conferenza stampa da Franceschino Barazzutti, carismatico leader dei movimenti di opposizione allo sfruttamento del lago che ha riassunto l’idea elaborata dall’ingegner Dino Franzil allo scopo di usare «in maniera logica e complessiva» le acque della Carnia e del lago per produrre energia, prodotti agricoli e turismo. Secondo i comitati è possibile, vediamo come. «Le tre turbine della centrale oggi funzionano circa 8 ore l’una per totali 24 ore. La nostra proposta – spiega Barazzutti – è quella di utilizzarne due, 24 ore su 24, complessivamente per 48 ore al giorno. Così Edipower vedrebbe soddisfatta la sua necessità di produrre maggiore energia. Con altri due accorgimenti riusciremmo poi a soddisfare anche le richieste di Cosint e Consorzio Ledra-Tagliamento, interessati rispettivamente il primo a costruire nei pressi dello scarico del lago una centrale con due turbine (utilizzerebbe 12,5 m3/s), il secondo a derivare 10 m3/s da convogliare nel canale Ledra tra Gemona e Osoppo per ovviare a eventuali problemi di siccità». Il comitato propone di sostituire la terza turbina con una reversibile pompante, che peschi 22 m3/s d’acqua (tanti ne produce ogni singola turbina) non dal lago, ma dal pozzo di scarico delle altre due, inviandoli poi al bacino di Verzegnis.
I 22 ulteriori m3/c prodotti potrebbero invece essere intubati e portati allo scarico del lago, al bivio di Avasinis, per essere “divisi” tra Cosint e Consorzio Ledra Tagliamento. «Il bacino di Verzegnis riceverebbe acqua dalla terza turbina e altrettanta dalla Carnia e sarebbe così in grado di mantenere un livello costante. Il lago di Cavazzo, non ricevendo più lo scarico della centrale, potrebbe stabilizzarsi». Da questa soluzione, secondo i Comitati, potrebbero trarre guadagno tutti gli attori e in particolare lo specchio d’acqua. I Comuni? Barazzutti ne censura l’azione: «Opponendosi alla derivazione dell’acqua da parte del consorzio Ledra-Tagliamento si sono schierati dalla parte di Edipower dimostrando per l’ennesima volta il loro servilismo nella speranza di poter ottenere chissà quali compensazioni dalla società elettrica».
Messaggero Veneto, 22 maggio 2012
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