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lunedì 7 marzo 2016

Ospedale San Michele, una lettera ai Sindaci del Gemonese

I Comitati in difesa dell'Ospedale "San Michele di Gemona" hanno indetto per domenica prossima alle 14.30 una manifestazione nel piazzale dell'Ospedale, inviando a tutti i Sindaci del Gemonese la seguente lettera, invitandoli ad avere parte attiva nella difesa dell'Ospedale (la lettera ai Sindaci, per chiedere la loro presenza alla prevista manifestazione del 13 Marzo, è stata inviata non solo a quelli del Gemonese, ma anche a tutti quelli della AAS 3 ( 68 ) e a tutti i Consiglieri regionali. L’invito è stato esteso ai Parlamentari eletti in Regione.). Di seguito, il testo della lettera:

Visualizza foto nel messaggioPreg.mo Signor Sindaco,
a seguito del disastroso terremoto del 1976, noi cittadini del Gemonese - Canal del Ferro- Val Canale, ricordiamo con orgoglio la volontà dei nostri predecessori di ricostruire un modernissimo ospedale antisismico, per la difesa e la sicurezza delle future generazioni nella zona più sismica della Regione.
Purtroppo l'attuale Consiglio regionale, guidato dalla Presidente Serracchiani, sprezzante della nostra tragica storia, ha declassato il nostro Ospedale in un anonimo Presidio ospedaliero della Salute, in base alla L.R. n. 17 del 16 ottobre 2014, togliendo alla nostra Comunità servizi essenziali per la Salute pubblica.
Il Sindaco, in qualità di autorità sanitaria locale ha il dovere di tutelare la salute dei suoi cittadini.
Riteniamo importante la Sua presenza, come primo cittadino, alla manifestazione organizzata dai comitati, presso l’Ospedale San Michele di Gemona, in data 13 Marzo 2016 alle ore 14.30, in piazza Rodolone ove confluira' tutta la popolazione.
All'evento sono state invitate anche autorità locali, regionali e nazionali.
In questa occasione denunceremo la trasformazione dell’attuale Pronto Soccorso + Area di Emergenza (ADE) in un Punto di Primo Intervento (PPI). 
Tale struttura, in quanto definita "temporanea", in base al D.M. n. 70 del 2 aprile 2015, sarà poi trasformata in una postazione medicalizzata del 118 entro un arco temporale predefinito. 
Quindi diventerà un parcheggio per un solo mezzo di soccorso, che porterà il paziente in un altro Pronto Soccorso. 
Fonte: http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2015/06/04/15G00084/sg%20

Il medico di turno del PPI di Gemona potrà eventualmente uscire per emergenze, interrompendo il servizio, come già accaduto a Maniago.
Fonte: http://www.ilgazzettino.it/nordest/articolo-646350.html

Per quanto sopra esposto, il D.G. dell'AAS3 Dott. Pier Paolo Benetollo non ha mai dato nessuna comunicazione pubblica.

Con la chiusura del Pronto Soccorso di Gemona é fin troppo evidente che i tempi di risposta dei soccorsi si allungheranno inevitabilmente, con potenziali rischi e/o conseguenze alle persone. 
Senza contare che cio’ provocherà ulteriore intasamento ai rimanenti P.S. di riferimento.

 A questo depauperamento sanitario del territorio si aggiungerà nel Giugno 2016 la chiusura dell’attuale Reparto di Medicina con i suoi 50 posti letto. Lo stesso verrà sostituito da una nebulosa Struttura Intermedia Polifunzionale dove non sarà gestita l’urgenza e la degenza ordinaria, ma solo la riabilitazione e/o cronicità. 

E’ evidente che i nostri cittadini, tra cui molti anziani, saranno dirottati altrove, senza sapere preventivamente dove saranno ricoverati (a Tolmezzo, a San Daniele, a Udine o altrove?), con conseguenti problemi di trasporto, assistenza e conforto familiare.
Il San Michele da 750 anni è riferimento sanitario fondamentale per il territorio e non può diventerare un mero poliambulatorio/cronicario. 
Per il territorio, perdere questi fondamentali servizi, rappresenterà l'inizio di un declino che nel medio e lungo termine avrà pesanti ricadute negative.
Vista l'importanza dell'evento, confidiamo nella Sua presenza.
Cordiali saluti
I Comitati a difesa dell'ospedale di Gemona



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