"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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giovedì 10 marzo 2016

Somplago caput mundi. Anche gli industriali accettano l'elettrodotto interrato

Risultati immagini per Somplago + elettrodottoDopo che il Commissario Europeo per l'energia e il clima ha ribadito che l'elettrodotto Wurmlach-Somplago rientra tra le 195 opere ritenute "strategiche" per l'economia europea e, analogamente, ha più volte espresso un parere favorevole all'ipotesi dell'elettrodotto interrato, anche gli industriali riuniti nella Società"Alpe Adria Energia" si orientano ora in questa direzione, dopo aver sostenuto per anni l'antieconomicità della soluzione rispetto a quello aereo (vedi http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2016/03/09/news/via-libera-della-ue-imprenditori-pronti-a-interrare-la-linea-1.13095143).

E in Carnia, da Timau a Somplago, si riaccende la discussione:

L'appello dei Comuni: "Ascoltateci"

L’opera toccherebbe Paluzza, Cercivento, Sutrio, Arta, Zuglio, Tolmezzo e Cavazzo
UDINE. Quando sentono la parola “interrato” si rilassano. Il tono di voce cambia e quell’iniziale atteggiamento sulla difensiva, divenuto negli anni una reazione epidermica dinanzi al suono Wurmlach-Somplago, sembra attenuarsi. Una nuova ipotesi progettuale per l’elettrodotto? Sindaci e comitati della Carnia paiono disposti ad approfondirla, se quella vecchia diventi carta straccia e finisca nel cestino.
Contro l’elettrodotto aereo i sindaci della montagna friulana con loro i comitati si battono da anni. Stessa determinazione. Da Tolmezzo fino a Paluzza, al valico di Monte Croce, dove il tricolore cede il passo alla bandiera austriaca.
Insindacabile il “no” che nel tempo è dilagato tra la gente, ha animato più d’una manifestazione e la cui eco è arrivata fino al Capo dello Stato, al quale nel 2014 i sindaci della Valle del But si sono rivolti per chiedere l’annullamento del decreto interministeriale relativo alla valutazione d’impatto ambientale dell’opera.
Alla loro contrarietà si è aggiunto il “niet” austriaco, che ha cassato il progetto ritenendolo paesaggisticamente impattante, e pure la posizione della Regione che non lo ha inserito tra le infrastrutture del suo piano energetico. A meno della disponibilità a valutane l’interramento da parte della società proponente.
Oggi i tempi sembrano maturi. Ma dopo tanti anni è difficile azzerare le perplessità e nella voce di chi ha combattuto questa battaglia in prima linea è difficile non leggere un filo di amara ironia. (...)
Margini di trattativa non ce n’è. L’infrastruttura aerea che dovrebbe portare energia da Wurmlach a Somplago, correndo lungo 45 chilometri, di cui 11 in territorio austriaco, passerebbe stando all’ultimo progetto attraverso Paluzza, Cercivento, Sutrio, marginalmente toccherebbe Arta Terme, quindi Zuglio, Tolmezzo e infine Cavazzo Carnico. (...)
 Dai tre progetti iniziali - di Pittini, Fantoni e Burgo - si è arrivati ad un’unica proposta, da rivedere, ma con uno “sponsor” niente affatto trascurabile, di stanza a Bruxelles. (m.d.c.)
(Messaggero Veneto, 9 marzo 2016)

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