"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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lunedì 25 gennaio 2016

Anche a "Trasaghis vicino Peonis" si ricorda Ettore Scola (II)

Il Messaggero Veneto di ieri, nella rubrica "Place San Jacum" di Andrea Valcic, ha ospitato un affettuoso ricordo di Ettore Scola e, soprattutto, su quel che ha significato quella battuta "Trasaghis vicino Peonis" presa a emblema della condizione di tante friulane, a loro modo emigranti.
Ai lettori del Blog, l'invito a continuare a intervenire sull'interessante tema, con l'anticipazione che a breve ci saranno delle importanti novità al riguardo.
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Un monumento a Luciana Zanon e ai luoghi comuni

Risultati immagini per c'eravamo tanto amatiSulle note di «Io ero Sandokan», colonna sonora del film «C'eravamo tanto amati» di Ettore Scola, firmata da Armando Trovajoli, mi sono commosso. Rivedere poi alcuni frammenti della pellicola su youtube, mi ha fatto tornare indietro negli anni quando assistetti alla proiezione in una sala cinematografica di Milano. Era il 1974, la città percorsa da cortei di operai e studenti, le manifestazioni e gli scontri all'ordine del giorno. In quel clima il film veniva giudicato revisionista, troppo filo Pci insomma, per essere osannato. Sbagliavamo perché l'opera del regista, da poco scomparso, ci consegnava la fotografia nitida e precisa della disillusione partigiana assieme allo spaccato della società, e della sinistra italiana, di allora. Ricordo però anche la rabbia provata per quel dialogo tra Manfredi e la Sandrelli, quando quest'ultima, nelle vesti di Luciana Zanon, una ragazza friulana emigrata nella capitale con l'ambizione di divenire attrice, pronuncia una frase rimasta poi famosa: «Sono di Trasaghis, vicino a Peonis». Quante "esse" tutte in una volta, quasi a dimostrare l'esistenza di luoghi sperduti, dalle pronunce gutturali, tra le montagne, in un confine orientale dai toni e dai contorni oscuri. Ancora una volta, mi dicevo, l'immagine del Friuli è accostata a quella della servetta, della balia, della contadina o montanara, bella e ingenua, per non dire ignorante, scesa nella grande città in cerca di fortuna. 
Risultati immagini per c'eravamo tanto amatiDi fatto, aveva ragione il neorealismo di Scola: questo era quello che pensava di noi la maggioranza degli italiani che conoscevano queste terre solo attraverso stereotipi legati alla Grande Guerra o al servizio militare prestato nelle nostre caserme, forse al campionato di calcio. Leggo che l'università di Udine, persa l'occasione di celebrare il regista da vivo con il conferimento della laurea ad honorem, penserebbe di dedicargli un corso di storia contemporanea. Nulla in contrario, visto anche l'affetto con cui Scola si adoperò per aiutare la futura cineteca di Gemona, ma perché non innalzare prima un bel monumento nel cortile del rettorato, a tutte le Luciana Zanon di questa terra: iscritte sul basamento le frasi, i luoghi comuni che hanno accompagnato l'immagine del Friuli nel cinema, nella televisione, nella letteratura. A perenne memoria.


1 commento:

  1. - pronuncia una frase rimasta poi famosa: «Sono di Trasaghis, vicino a Peonis». Frase famosa? Per chi? Solamente per 100 o 200.000 friulani e nessun altro. Gli altri italiani (e sono milioni) nemmeno se ne sono accorti di questa frase, ancor oggi. Sicuramente ha e fa molto piacere averla sentita ma su; va bene l'orgoglio friulano che non guasta, ma ora non esageriamo. Sugli ultimi articoli della carta stampata ho visto tanta ipocrisia. Carmen

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