Non tutto è deciso, poichè si avvertono riserve e divergenze; è pressoché certo, comunque, che quei pochi che hanno ipotizzato una unione dei Comuni della Val del Lago dovranno mettersi il cuore in pace.
Ce pensaiso?
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E’ caos sui confini delle Unioni: molti sindaci sul piede di guerra
(...) Una sola delle nove Unioni ipotizzate è “scontata”. Si tratta di quella carnica, che ricalcherà i confini della Comunità montana. Idem la prospettiva per Gemonese, Val Canale e Canal del Ferro, la cui mutazione però è tutt’altro che benvenuta. Tarvisiano e “valli” rivendicano infatti la propria identità e autonomia rispetto al Gemonese e si dicono pronti ad impugnare la legge che tacciano d’incostituzionalità. Gemona, a sua volta, mira a un progetto ben diverso da quello dell’Alto Friuli Orientale. Assieme ad Artegna, Montenars, Venzone, Bordano, Trasaghis e Osoppo ha indirizzato una richiesta “choc” all’assessore Panontin: dar vita a un’Uti di 100 mila abitanti, contraltare rispetto alla “grande Udine”, che metta insieme Gemonese, Collinare e Tarcentino.
Ma la proposta pare incompatibile con le ambizioni della Comunità collinare di trasformarsi così com’è in Uti. Il passaggio non è del tutto scontato, vista la posizione d’indecisione che interessa Flaibano (fortemente orientato verso il codroipese), ma è fondamentale per gestire il personale e mantenere il patrimonio dell’ente evitando i pesantissimi costi – si stimano oltre 2 milioni di euro – che viceversa deriverebbero dalla sua messa in liquidazione. L’Unione del Torre rischia dal canto suo diverse defezioni: da Magnano in Riviera, che oggi è in associazione intercomunale con Artegna, a Tricesimo, che storicamente è orientato più verso Udine che verso Tarcento. (...)
(Messaggero Veneto, 4 febbraio 2014)
La porposta di rirganizzazione territoriale è stata approvata oggi dalla Giunta regionale. "Si tratta - ha dichiarato l'assessore Panontin - di una proposta assolutamente 'aperta', indirizzata agli enti locali ed ai suoi amministratori, che saranno i veri protagonisti di questa importante e impegnativa riforma".
Starìn a viodi.
MI pare che i comuni di Bordano e Trasaghis abbiano detto NO alla provincia carnica quindi non vedo dove sia il problema...
RispondiEliminaDiversi commenti anche sulla pagina facebook del Blog. Linda P. si sofferma su costi e benefici della proposta: "No crôt che a sparagnaran alc. Anzit. E ce complessitât aministrâ teritoris cun esigjencis e situazions sociâls e ambientâls tant diviersis tra di lôr!!!"
RispondiEliminaMariolina P. non è convinta che tutto sia già deciso: "S'indi vedarà ancjemò di bielis!!!"
Vittorio F. commenta le nuove geografie: "Osôf e Glemone stacâs, mah".
In tempi non sospetti in tanti avevamo bollato la riforma Panontin degli enti locali come una riforma raffazzonata e fatta perché - come Matteo Renzi insegna - l'importante è fare.... non fare bene!
RispondiEliminaE ora i nodi iniziano a venire al pettine. E siamo solo agli inizi.....