«Il Leale ora è una “acquastrada”»
Attacco alla Regione dell’Ente tutela pesca per il taglio degli alberi
Messaggero Veneto, 15 febbraio 2015
TRASAGHIS. Le sponde del canale Leale diventano una “acquastrada”, dopo il taglio degli alberi realizzato dalla Direzione centrale ambiente ed energia della Regione Fvg. A definirla così è l’Ente tutela pesca, rappresentato dal consigliere Claudio Polano, secondo il quale quell’intervento andrà a colpire la fauna ittica. «È un intervento inutile e dannoso - sottolinea Polano - poiché in quel tratto di circa 2,5 chilometri, non ci sono case, strade, attività umane o infrastrutture. Quel pezzo dell’ex torrente era stato ricalibrato con grossi massi nel dopo terremoto e ora si stava faticosamente rinaturando a livello spondale con una rigogliosa vegetazione di pioppi e salici, che oltre al piacevole aspetto estetico, creavano zone di riposo per la fauna ittica, la nascondeva ai numerosi uccelli ittiofagi e forniva habitat a molte specie di insetti, a loro volta prede dei pesci. Oggi è diventata invece un’“acquastrada” dove le condizioni di vita sono nettamente peggiorate nonostante l’elevata qualità delle sue acque, provenienti in prevalenza dal lago di Cavazzo. Unica, magra consolazione, ora sarà facilitata la fruizione come campo di gara per manifestazioni alieutiche».
In quelle acque sono presenti temoli e trote marmorate, una specie tipica a livello locale che i pescatori seguono con una certa attenzione: la vegetazione, di fatto, era utile perché metteva a disposizione di queste specie l’ombra dove potere riposare. Sul fronte ittico, i pescatori ricordano anche il recente incontro avuto con i rappresentanti di Edipower, gestore del canale: «Abbiamo sottolineato - dice Polano - l’importanza di mantenere il livello del lago non sotto una certa soglia, in particolare nei mesi estivi, quando i ciprinidi vanno in frega nel canneto di Alesso. A Edipower è stato anche chiesto il ripristino dell’ultima briglia del canale, parzialmente franata dopo una piena. Il suo ripristino permetterebbe di alzare notevolmente il battente d’acqua nel tratto a monte, recuperando un tratto importante del corso d’acqua».(p.c.)
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