Nella sala consiliare di Bordano è allestita in questi giorni la mostra fotografica "Memorie di un esodo" a ricordare i 70 anni dal forzato sfollamento della popolazione dei Comuni di Bordano e di Trasaghis nel corso dell'ultima guerra.
La mostra, già allestita nello scorso ottobre a cura del Centro di Documentazione di Trasaghis ad Alesso, presenta una serie di immagini, recuperate dallo storico Stefano Di Giusto nel Museo di Storia moderna di Lubiana, scattate da un "fotografo di guerra" tedesco durante l'occupazione dei paesi nel 1944, sino ad offrire una documentazione "in presa diretta" delle fasi dell'arrivo dei cosacchi e del conseguente sfollamento della popolazione attraverso il passaggio del Tagliamento. All'inaugurazione, l'altra sera, vi sono stati gli interventi del vicesindaco di Bordano Flavio Piazza, che ha ricordato quanto i fatti della guerra siano rimasti impressi nella memoria storica del Comune, e quella del responsabile del Centro di Documentazione di Trasaghis Pieri Stefanutti (che con una presentazione powerpoint ha intrecciato le vicende della guerra nel Litorale Adriatico con gli eventi di microstoria locale, soffermandosi sulla base tedesca del San Simeone e sull'incendio di Bordano del 21 luglio 1944). C'è stata infine l'illustrazione della mostra che, oltre alla documentazione fotografica sullo sfollamento, presenta anche materiali sulla occupazione cosacca, come la divisa di un ufficiale della Roa raccolta da Maurizio Colomba. La mostra (proposta dal Comune di Bordano con la collaborazione della Pro Loco di Bordano-Interneppo ed il Centro di Documentazione sul Territorio del Comune di Trasaghis), rimane aperta tutto il mese di gennaio dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 ed i sabati e le domeniche dalle 15 alle 18.
Io ho avuto la fortuna di ricevere, qualche anno fa in regalo " il libro della mostra", che descrive il come s'è arrivati a recuperare per puro caso le fotografie di questa mostra e spiega le vicende storiche che hanno portato allo sfollamento dei nostri paesi e successiva loro occupazione da parte dei cosacchi..(praticamente la presentazione che ha fatto l'amico Pieri Stefanut)..Anche se conoscevo le immagini e le vicende legate a questi fatti ,domenica 18 sono stata a visitarla e consiglio ,come ho già detto in un altro intervento ,ai giovani di visitarla e di provare per un momento ad immaginare cosa voglia dire essere costretti con la forza ad abbandonare casa propria e "Sfola ".. Per la cronaca nel 1900,la popolazione dell'Alto Friuli ha dovuto lasciare casa propria e scappare in altre zone tre volte ,nel 1917,nel 1944 e nel 1976.. Strano ma vero. Giovani provate a nutrirvi oltre che di pane ,anche di storia ,e nella nostra "piccola zona" ci si puo' abbuffare
RispondiEliminaDa fb, Gerri P. comunica: "appena posso vengo a vederla, grazie da parte degli amici della baita alpini di Bordano"
RispondiEliminaGiorgio D. aggiunge: " biele! i nostri padri ci hanno raccontato parecchio su di loro".