La Regione dice sì allo studio per il by-pass del lago di Cavazzo
Un canale per convogliare le acque di scarico della centrale di Somplago. Barazzutti: «È un passo avanti per tutelare l’ambiente mantenendo la produzione idroelettica»di Piero Cargnelutti
Messaggero Veneto, 7 gennaio 2015
Messaggero Veneto, 7 gennaio 2015
TRASAGHIS. Via libera dalla Regione allo studio di fattibilità per il by-pass sul lago dei Tre Comuni e dai comitati arrivano le prime approvazioni. Nei scorsi giorni la giunta regionale ha approvato il piano di tutela delle acque i cui indirizzi sono stati integrati «con la previsione che, nell’ambito della progettazione della condotta di collegamento tra il lago di Cavazzo e il sistema derivatorio Ledra-Tagliamento, dovrà essere valutata la fattibilità tecnico-economica di realizzazione di un canale di by-pass che convogli direttamente le acque della centrale di Somplago all’emissario del lago di Cavazzo con lo scopo di recuperare le condizioni di naturalità del lago».
Tale indirizzo era stato indicato dalla Quarta Commissione del consiglio regionale, i cui membri si erano proprio confrontati con i comitati che da tempo seguono le sorti del grande bacino friulano: «È un passo avanti - ha detto Franceschino Barazzutti dei comitati - perché si pensa a quello che lasceremo alle future generazioni. Del resto, sia lo studio Garzon, commissionato a suo tempo dai Comuni, sia quello realizzato da Franzil per conto dei comitati, prevedono che, in mancanza di un intervento adeguato, nel giro di 100 anni, il lago diventerà una pozza di fango».
In pratica, la proposta era quella di realizzare un collegamento tra lo scarico della centrale Edipower a Somplago e il canale di scarico del lago che viene raccolto ad Alesso e condotto ad Avasinis dove viene liberato. Secondo i comitati, le turbine della centrale provocano da decenni il deposito dei fanghi sul fondo del lago: se, invece, quell’acqua fosse condotta con un apposito by-pass direttamente allo scarico, il grande bacino potrebbe tornare alle sue condizioni naturali e non essere, dunque, più soggetto ai movimenti idrici determinati dalla centrale Edipower per la produzione di energia. In questo modo, sarebbe possibile tutelare l’ambiente mantenendo la produzione idroelettrica e venire incontro alle esigenze del mondo agricolo.
«È una richiesta - dice Barazzutti - che risale agli anni ’60: l’importante, e su questo vigileremo, è che una volta effettuato lo studio non si dica che il canale è troppo costoso, ma la derivazione per il consorzio Ledra-Tagliamento e il by-pass siano realizzati in contemporanea. Questo lago ha già pagato in servitù di Edipower, Oleodotto Siot, Autostrade, tutte realtà che noi riteniamo dovranno contribuire alla sua rinaturalizzazione».
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