"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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martedì 27 gennaio 2015

Giornata della memoria. Quei partigiani di Bordano presi sul Tagliamento e deportati

Chi segue da tempo il Blog sa che, ogni "giornata della memoria" abbiamo proposto testimonianze di persone che, dalla Val del Lago, hanno subìto la drammatica esperienza dei campi di concentramento: così Celest di Alesso, Rino di Bordano, Tinut di Avasinis, e altri.

Aggiungiamo un nuovo tassello, riportando una testimonianza semisconosciuta del comandante partigiano Furore che, in una intervista del 1982, raccontò del tentativo di sganciamento dai rastrellamenti tedeschi dell'inverno 1944, citando espressamente la cattura, durante il transito sul Tagliamento e la  successiva deportazione di diversi partigiani di Bordano.

In Canal di Cuna, circa il 4 - 5 dicembre '44, della Brgt. "Picelli" eravamo ancora più di 200 uomini, forse 250. Compatti piegammo a est, attraversammo l'Arzino e salimmo sui monti della vallata del torrente Leale. Poi ci dividemmo in squadre: ogni squadra raccoglieva partigiani dello stesso paese, Bordano, Braulins, Avasinis, Alesso, Trasaghis, Peonis. Ogni squadra doveva raccogliersi attorno al proprio paese, rimettersi a posto possibilmente e poi attraversare il fiume [Tagliamento] nei luoghi ben conosciuti dalla maggior parte degli uomini. E così si fece. Ci perdemmo di vista. Ognuno nelle diverse squadre si comportò bene: chi prima, chi poi, squadra dopo squadra passò il Tagliamento. Ci furono perdite: per esempio, il gruppo di Bordano fu catturato al completo e i membri del gruppo inviati in Germania ai campi di concentramento; molti perirono travolti dalle acque del fiume; ma essendo del luogo, la maggior parte riuscì a guadare il Tagliamento.

(Testimonianza  di Luigi Grion "Furore" del 19.01.1982 -   Archivio IFSML, f. Testimonianze, b. 1 f 6)

Cussì, butìnle lì ... a chi vorrà approfondire i contorni dell'episodio precisando circostanze e protagonisti.
Sempre nell'estremo rispetto delle sofferenze patite.

5 commenti:

  1. Ho provato a leggere due o tre volte questo articolo, ma nella storiografia di Bordano non risulta che nessun partigiano sia garibaldino ,o osoppano o del Nonus corpus sia stato catturato e deportato in Germania.. Gli unici a venir deportanti a Buchenwald sono stati alcuni giovani bordanesi ,completamente estranei ai partigiani ,che lavoravano sul Monte S. Simeone alle dipendenze dei tedeschi(regolarmente retribuiti e alla sera liberi di tornare dalle loro famiglie a Bordano) A causa dei fatti del 19\7\1944 questi operai erano stati arrestati dai tedeschi ,con cui avevano un rapporto di" fiducia" ,(ma gli ordini sono ordini) e portati per rappresaglia prima a Venzone e poi in stazione a Udine ,da dove qualcuno era riuscito a scappare .. chi invece era rimasto s'era trovato su un di treno destinazione Buchenwald da dove tre di loro non sono tornati ..Consiglio di leggere le testimonianze in merito riportate sul libro uscito nel 2012 a cura di Anselmo Picco con il sostegno del comune di Bordano, pro loco di Bordano- Interneppo e la sezione ANA di Bordano dal titolo "CUANT CHE LAS CANELES A CRESSEVIN TAI BOSS DA CONSERVE">"Quando i geranei crescevano nei barattoli di conserva" Spero di aver contribuito a fare luce su questa novità ,mi auguro di non scatenare polemiche ,ma a Bordano la storia è questa ..

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  2. Sul Blog è stato citato più volte il libro "Cuant che las caneles...", riportandone anche brani di testimonianze. La testimonianza di "Furore" è stata inserita qui oggi proprio con l'augurio di suscitare nuovi approfondimenti. Se la deportazione seguente alla sparatoria del luglio 1944 è ormai accertata, vi sono sicuramente altri episodi da approfondire. Per esempio: a pag. 74 di "Bordan e Tarnep, doi nis di cjases.." viene riportato l'elenco di 6 internati in Germania (presumibilmente militari), di 4 deportati deceduti in Germania, di altri 7 deportati in Germania dei quali 4 vengono indicati con la qualifica di partigiano. I casi sono dunque anche altri.... Grazie a Emi e a quanti vorranno approfondire ulteriormente.

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  3. Grazie a te di avermi fatto riconsultare il vecchio libro "Bordan e Tarnep .." di cui s'è quasi persa la memoria ,proverò ad informarmi in merito.. perché a Bordano la deportazione per antonomasia riguarda "quelli che lavoravano sul S . Simeone"

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  4. Teribil rindisi cont di no savei in pratiche nue da nestre storie resint. Ancje jo i savevi la version di Emi, ma la rispueste di Alesso e Dintorni a à di fâ rifleti e sbultrâ a aprofondî e a clarî chescj fats. Linda

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  5. Ho provato ad informarmi in merito..ma i protagonisti sono morti ,e a quei tempi la gente di Bordano era "sfollata" in altri paesi ,pertanto erano vicende "a lei"
    estranee.. e alla fine della guerra(la gente) era ben felice di vedere il ritorno di questi giovani..ma il ricordo è ormai lontano ,infatti una vicenda dimenticata ,tornata alla luce solo grazie a questo "articolo" ..Di due di questi protagonisti è rimasto solo qualche aneddoto :uno era stato internato in un campo in Austri ed era riuscito a fuggire e camminando sempre lontano dalle strade principali era arrivato prima "della fine della guerra" a ricongiungersi con la famiglia a Fagagna ,mentre l'altro era stato costretto ,vestito da SS a contrastare i partigiani slavi ,che lo avevano catturato.ma era riuscito a fuggire dalla fucilazione grazie al provvidenziale intervento di una sua conoscente di Bordano,ma al suo ritorno pesava 30kg.. Ricordo che ogni primo maggio viene organizzato un'escursione ,una festa in Val di Cuna ..luoghi veramente ,per noi del 2000,invivibili ,ma una volta erano abitati da tante persone, con la chiesetta(restaurata negli anni 80) e forse c'erano anche le scuole Mandi

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