"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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sabato 13 settembre 2014

Un progetto coordinato per incentivare sport e turismo sul Lago

Chi ha più di cinquant'anni ricorda l'iniziativa imprenditoriale di Toni che, prima del terremoto, costruì e avviò un Hotel in riva al lago, intitolandolo alla moglie ("Hotel da Mara", si chiamava i primi tempi). Poi la struttura ha avuto alti e bassi e ultimamente, dopo la gestione della famiglia Finzi, è chiuso da parecchio tempo.
Il "Messaggero Veneto" di ieri ha dato la notizia della prossima riapertura della struttura, per opera di un imprenditore carnico, lasciando anche suggerire che dietro vi sia un progetto imprenditoriale, turistico e sportivo ad ampio raggio. Sono prospettive interessanti che andranno conosciute e capite meglio, così come quelle citate nell'articolo  riferite ai progetti di utilizzazione sportiva dell'area a ridosso dello stagno ecologico. Ovviamente, come sempre, il Blog è a disposizione per  ricevere approfondimenti e riflessioni su queste tematiche.
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Trasaghis: rinasce l’hotel Al Lago, c’è un progetto di rilancio

Messaggero Veneto, 12 settembre 2014

di Piero Cargnelutti.

L’ultima estate, con le sue continue precipitazioni, non ha risparmiato neppure la valle del Lago, che si è vista ridimensionare di molto i suoi visitatori estivi, a parte qualche buona presenza durante il periodo di Ferragosto. Tuttavia, si fa avanti una notizia positiva per il lago dei Tre Comuni: l’hotel Al Lago, situato sulla riva ovest e chiuso ormai da oltre una decina d’anni, è stato infatti acquistato in queste settimane da un imprenditore carnico attivo da decenni nel campo alberghiero e della ristorazione. Il nome dell’acquirente non è ancora ufficiale ma pare provenga da Ravascletto, dove è attivo da molti anni nella gestione di altre strutture alberghiere: dunque, per la val del Lago si fa avanti la possibilità, nel futuro, di avere una nuova attività ricettiva sulla riva ovest, a poca distanza dalla pista di atterraggio per il volo libero, il camping Tre Comuni, e la sede di Nautilago: l’hotel Al Lago è stato costruito nei primi anni ’70 e, pur passando negli anni sotto la gestione di diversi imprenditori, è rimasto operativo fino a circa una decina di anni fa quando era ancora in mano alla famiglia Finzi di provenienza triestina, che lo tenne aperto per un periodo prima di chiuderlo per diversi anni, e che ora lo ha venduto. Ancora non si hanno notizie a quando è fissata una futura possibile apertura, ma intanto Comune e Nautilago procedono con il progetto per lo sviluppo turistico del Lago dei Tre Comuni: grazie a un contributo europeo, sono state recentemente acquistate dal Comune due nuove barche a vela da mettere a disposizione dei visitatori, e un mezzo di soccorso.
Nel progetto è stata coinvolta anche Nautilago che si è impegnata ad acquistare sei canoe, che saranno pure messe a disposizione dei visitatori: «La pratica della canoa – ci ha spiegato Arnaldo Rossi di Nautilago – è sempre più richiesta dai visitatori del lago, che si presta in particolare per questo tipo di attività sportiva anche per le caratteristiche delle acque». Per lo sviluppo turistico del lago, Nautilago ha presentato al Comune le sue proposte relative al recupero di vecchi canali nella zona dello stagno, che potrebbero essere utilizzati per la canoa nella navigazione interna: «Abbiamo osservato – ha detto ancora Rossi – l’interesse dimostrato soprattutto dai più giovani nell’ambito dei centri estivi che sono stati organizzati sul lago. Abbiamo anche proposto di creare uno specchio d’acqua nella zona dello stagno in cui sia possibile avere acqua con una temperatura più alta di qualche grado pur mantenendo il ricambio naturale».

2 commenti:

  1. Un lago come il nostro, in Austria sarebbe una risorsa per le popolazioni rivierasche. Sul nostro finora hanno fatto grandi affari solo i forescj, con metodi alquanto discutibili per la sua "salute". Ben vengano dunque imprenditori locali, sperando in un rilancio e un minimo di indotto che giovi anche alla gente del luogo.

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  2. Già, l'albergo di mio zio Toni. Speriamo che stavolta sia la volta buona, mi piangeva il cuore a vederlo sempre chiuso.

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