Scuola Fvg: è emergenza presidi
Sul fronte della scuola, il Fvg ha conquistato una non invidiabile maglia nera. In regione, infatti, manca il 38 per cento dei presidi: sono 58 su 153 le scuole senza dirigente. Un record nazionale, perché il dato italiano si attesta al 18,3 per cento degli Istituti. Una situazione emergenziale denunciata da tempo dai sindacati. Nella nostra regione si sommano due criticità: il concorso regionale, che ha selezionato meno candidati rispetto alle esigenze, e l’assenza del bando nazionale, che latita da tre anni. Il risultato è che, in provincia di Udine, mancano 23 titolari; nel Pordenonese, sono 15 le situazioni nelle quali si profila una reggenza, 13 a Gorizia e sette a Trieste.
“Abbiamo chiesto all’ufficio scolastico regionale e alla Regione di fare pressioni sul Ministero perché si possano almeno concedere distaccamenti dall’insegnamento ai vice-presidi”, spiega Adriano Zonta, segretario regionale Flc-Cgil. “Ci sono, infatti, casi particolarmente critici, nei quali ad alcuni dirigenti sono state assegnate anche tre reggenze, con evidenti ricadute sulla qualità dell’organizzazione scolastica”.
Il punto, infatti, è che, per contratto, i dirigenti non possono rifiutare l’incarico. Accade, quindi, che il preside dell’istituto comprensivo di Trasaghis – che spazia da Peonis a Resiutta, attraverso Venzone, Osoppo e Alesso - debba seguire anche le scuole di Arta e Paularo. O che il dirigente di Gemona, residente a Udine, abbia ricevuto l’incarico anche per Comeglians. Nel Friuli occidentale, tra i casi limite c’è il plesso di Sacile, con oltre 1.600 studenti, al quale è stata ‘accorpata’ anche Caneva, o il colosso Leopardi, che prevede anche la reggenza sull’Istituto comprensivo cittadino.
“E’ il momento che anche i dirigenti aprano gli occhi – chiosa Massimo Gargiulo della Flc Cgil di Udine – perché, finora, in molti casi sono stati proprio loro a chiedere le reggenze. Spero, per lo meno, che questa volta attendano le nomine d’ufficio. E mi auguro che anche il nuovo direttore scolastico regionale mandi un segnale di discontinuità rispetto al passato nella gestione di questo vero e proprio disastro”, conclude Gargiulo.
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