73 anni fa, in
queste giornate, si verificava il dramma di Bordano dato alle fiamme dai
nazifascisti e la conseguente fuga degli abitanti, che si riversarono nei paesi
vicini in cerca di ospitalità e sostegno.
Alcune
testimonianze di quelle drammatiche ore:
AD ALESSO
Lunghe pietose file di profughi di Bordano e Interneppo, dai vestiti
laceri, molti anche scalzi, livida la faccia, arruffati i capelli: uomini che
di tratto in tratto si fermavano a maledire; madri stringenti i piccoli al
collo e aventi per mano i più grandicelli; due, tre ragazze ferite da schegge
ai piedi, che domandavano un pezzo di tela per legarsi; una donna ferita grave
al petto portata da quattro (il marito era rimasto ucciso), da ultimo dei
vecchietti curvi sul bastone che si trascinavano a malapena tutti preoccupati
di fuggire, di fuggire lontano dal pericolo, ci passavano davanti come
impressionante fantasmagoria cinematografica. Noi li trattenevamo un poco per
dir loro qualche parola di conforto, per dar loro tutto quello che si poteva;
ad onor del vero quei di Alesso si sono dimostrati generosi.
D. NOACCO, Memorie di Alesso.. fino a Novocerkassk! , Bollettino Parrocchiale di Alesso,
s.d. (pres. 1945)
A si jodeva la int che a era scjampada, e tancj a erin rivâts fint a
Dalés. Pôra int, sot i puartis a parâsi da ploia (chê a na mancja mai, cuant
che a na si à dibisugna di jê), fruts che a vaivin e vieilis in pòza, che a
fasevin tant dûl… Intuna magnera o in chê âta, a ogni mût, ducj àn cjatât di lâ
a sotet.
(Z. Cucchiaro, 1944,
il sfolament dai Dalessàns,
Comune di Trasaghis, 2014)
A SOMPLAGO E MENA
Allora avevo 8 anni. Ricordo gli sfollati di Bordano a Mena e Somplago
ed i colpi di mortaio su Interneppo…. (Franceschino Barazzutti)
AD AVASINIS
Quella popolazione dovette fuggire e trovare alloggio nei paesi vicini.
Molti per qualche giorno furono ricoverati anche nelle nostre scuole ove furono
visitati dall'Arcivescovo, Mons. Nogara."
(Francesco ZOSSI, Parroco di
Avasinis, Diario)
La rappresaglia tedesca non si fece
attendere e i paesi di Interneppo e Bordano vennero incendiati. Si temette anche
per Avasinis, ma siccome ciò non accadde, fu possibile accogliere qualche
famiglia costretta a sfollare; una famiglia amica venne accolta anche a casa
mia.
(Modesto Di Gianantonio, 2011)
Mia madre ricorda la fuga verso Interneppo, i colpi di mortaio tedeschi
ed infine la canonica di Avasinis, dove alcune donne del posto cercavano di
rifocillare ed aiutare i profughi di Bordano. (Emi Picco)
A VENZONE
Arrivati in piazza a Venzone andammo ospiti da una signora che aveva un
negozio di merceria accanto ad un panificio, mentre le famiglie di Sefite e di
Bon Bon andarono oltre le mura perché, questi ultimi, avevano una figlia andata
a marito qui (…).
Per le strade di Venzone c'erano tanti soldati tedeschi mimetizzati,
autoblinde, carri armati che “scurivano l'aria da tanti che erano!”.
Sempre il 21 luglio, di venerdì, i tedeschi portarono a Venzone i
prigionieri del San Simeone lasciandoli liberi di andare a cercare da mangiare
presso qualche famiglia del paese, con la clausola che se non fossero rientrati
sarebbero stati ritenuti responsabili di ciò che sarebbe potuto accadere alla
popolazione del luogo.
(Rinalda Picco, testimonianza
pubblicata in “Cuant che las caneles…”)
Sono testimonianze
diverse che, messe assieme, possono fornire un quadro complessivo di quelle
dolorose giornate. Vi sono ancora alcune persone che possono raccontare quello
che è loro successo in quei momenti: sarebbe opportuno che tali testimonianze
non andassero perse. E' importante raccogliere le ultime testimonianze dirette
disponibili, per ricomporre un mosaico estremamente complesso e chiarire i
punti ancora in dubbio. (Pieri Stefanutti)
Alcuni commenti sulla ricostruzione dei fatti di Bordano del ’44 arrivati alla pagina facebook del Blog:
RispondiEliminaTaty Picco: Grazie.
Luciana Picco: Purtroppo sono poche le persone che possono ricordare quei momenti. La maggior parte allora erano bambini. Io però ricordo quello che mi raccontava mia mamma e, se serve, sono disponibile a dare la mia testimonianza.
Emi Picco: (…) ribadisco che i fatti che hanno preceduto e seguito "l'incendio di Bordano " sono molto sentiti dalla popolazione di una certa età e possono ancora provocare polemiche ..Però "Bisogna divulgare e far conoscere la storia " Mandi
Angela Turisini: Io quando leggo queste testimonianze dirette, crude, disperate faccio il confronto con la nostra vita attuale e mi sento così fortunata e libera e tutto diventa più leggero e sopportabile davanti a persone che hanno subito veramente l'insopportabile!
Carla Picco: Anche io potrei portare la testimonianza di quanto mi ha raccontato mia mamma ma, concordo con Emi, è probabilmente ancora troppo presto per poter parlarne.