In questo periodo stiamo cercando di organizzare, assieme ai Comuni, degli incontri con la popolazione per spiegare la situazione nel dettaglio, visto il recente clamore mediatico che penso abbia ulteriormente ingarbugliato la comprensione della problematica da parte degli utenti. Premetto che rispondo da tecnico, sulle questioni politiche spero entreranno i politici.
Innanzitutto (in estrema sintesi) il metodo tariffario attuale prevede che le bollette coprano i costi ordinari (la cui congruità è verificata dall'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas ed i Servizi Idrici di Milano in relazione a parametri standard) e gli investimenti (anche questi con un finanziamento bancario o di mercato finanziario a tassi standardizzati): di conseguenza i cittadini non subiranno aumenti di bolletta per una gestione inefficiente, ma l'azienda si vedrà riconoscere minori introiti negli anni successivi (così sarà tenuta a risparmiare). Ovviamente è un'impostazione prettamente industriale che va un po' modificata per la particolarità delle aree montane (pochi utenti, territorio vasto, non solo nel nostro caso infrastrutture malmesse), ma credo sia un buon metodo.
Gli aumenti tariffari per l'Alto Friuli, previsti nel Piano predisposto dalla Consulta d'Ambito e votato a maggio dalle Amministrazioni Comunali nell'assemblea della Consulta, sono necessari per garantire la finanziabilità degli interventi di manutenzione straordinaria dei prossimi 30 anni ma sono anche stati contenuti (per volontà politica) nel 6,5%/anno fino al 2022, dopodichè ci sarà una stabilizzazione. Questo porterà tra l'altro ad avere tariffe simili a livello dell'intero territorio provinciale, con una spesa di circa 250€/anno per una famiglia di due persone (dal 2022 in poi).
In seconda battuta va tenuto presente che il debito di Carniacque non è dovuto a eccessivi costi di gestione (ordinaria), come i bilanci degli ultimi anni certificano. E' dovuto al fatto che, stante la non accessibilità a finanziamenti bancari (per la situazione contingente, le particolarità del settore e le dimensioni aziendali) gli investimenti per le manutenzioni straordinarie di questi anni (quasi sempre improrogabili e giustamente sollecitati dai Comuni, per quasi 5 milioni di euro IVA esclusa complessivi) sono stati finanziati principalmente con la cassa aziendale, dilazionando il pagamento delle spettanze ai Comuni soci mentre i fornitori sono stati regolarmente saldati. Sulla liquidità incide parecchio anche il milione e mezzo complessivo di bollette emesse ma non pagate.
Ora in questo periodo il principale lavoro del CDA di cui faccio parte consiste nel verificare quanto e quando si possano restituire questi crediti ai Comuni, coerentemente con la gestione ordinaria e la realizzazione degli investimenti assolutamente improrogabili. Al contempo si sta cercando di ottenere finanziamenti (bancari e/o di mercato) per il Piano d'Ambito assieme agli altri Gestori della Provincia (Carniacque è troppo piccola), con la supervisione della CATO e l'interessamento della Regione. Penso sia chiaro che non è cosa semplice, e che la soluzione non dipende esclusivamente da Carniacque.
Unico altro punto sul quale entro è la domanda "Se Carniacque ci costa tanto, non è preferibile tornare alla "vecchia" gestione?". I miei commenti al volantino volevano segnalare che Carniacque costa quanto la gestione in Trentino, che è comunale solo formalmente mentre il lavoro spiccio lo fanno comunque delle aziende. Quindi anche nel caso di un ritorno alle gestioni comunali anche da noi (per legge attualmente limitata ai Comuni con meno di 1000 abitanti, se gli altri sono d'accordo) i costi sarebbero gli stessi, anzi verosimilmente superiori poichè si annullerebbero le economie di scala, in quanto non si possono più pagare i costi del servizio con la fiscalità generale. Per cambiare ciò occorre cambiare le leggi, come ho sempre detto anche negli anni scorsi. Quindi capisco (e potrei anche condividere, con certi paletti) la posizione di Barazzutti, a patto che convinca lo Stato (e il resto del Friuli Venezia Giulia) che l'Alto Friuli è talmente disagiato da rendere giusto che la fiscalità generale continui a pagargli tout court anche il servizio e le infrastrutture idrici.
Paolo Martinis, membro del CDA di Carniacque SpA ed ex dipendente della stessa (spero basti... ;-) )
Mi chiedo Paolo: Ma perché quando Honsell e Marino disobbediscono e trascrivono gli atti di matrimonio tutti siamo convinti che fanno bene a infischiarsene delle leggi mentre quando si tratta del business dell' acqua la norma diventa un ostacolo insormontabile che viene opposto a qualunque decisione di buon senso?
RispondiEliminaSi, tanto per capire.
Paolo Querini - Ovaro
Balas! I citadins dai trei comuns che a son stâts fin cumò fûr di Carniacque, a pain unevore di mancul di chei citadins che a cause ancje di sindics codârs, si son cjatâts a jessi sot di Carniacque.. La veretat a è che in tancj agns sei "tecnics " che politics a àn falît massedant bêz publics. Alore par plasei sierait chel costôs baracon che 'o veis metut in pîs e tornait ai comuns lis clâfs dai lôr implants
RispondiElimina@ paolo:
RispondiEliminasecondo me sovrastimi parecchio la percentuale di chi la pensa come noi sulla disobbedienza di marino e honsell... comunque preferirei risolvessero la cosa in parlamento, anche se molti (a ragione, forse) contestano che al momento non sia questa la priorità dell'italia.
nel caso del servizio idrico dubito che lo stato reagirebbe con una nota del prefetto, credo si limiterebbe a tagliare i trasferimenti... e il resto della regione a occhio sarebbe d'accordo.
sul tuo altro commento ne parliamo davanti al solito caffe ad ovaro, che ti prometto verro' a bere a breve, perche' hai centrato una delle questioni e anche perche' altrimenti qui faremmo notte. ti invito solo a considerare che il nostro consulente finanziario giustamente ragiona in modo finanziario, e necessariamente non può proporci solo le soluzioni che passerebbero indenni ogni possibile teoria del complotto ;-) in ogni caso non sono le uniche proposte, ne' del documento ne' del CDA.
@remo:
quant che tu as timp i si cjatin a bevi un tai e i viodin insiema il rendicont dai comuns che cumo' no son in carniacque. tu ti rindaras cont che las boletas no pain dut il servizi, come che a era prima encja tai altris comuns e a e' incjamo' in trentin. nomo che in teoria no si po plui fa cusi'... in cas paolo querini a l'ha i miei riferimens.
L' articolo uscito oggi mi pare spieghi molto. C'è tutto un "mondo in attesa" dietro a questo manovrare ed è un mondo che ha in totale dispregio i cittadini. Non vedo la grande differenza rispetto alle società che portano via la terra agli indios in sudamerica http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=14189
RispondiEliminaRisposta a Paolo Martinis.
RispondiEliminaRispondendo al titolo del “contributo”: sì e se mio nonno avesse le ruote sarebbe una carriola!
La scelta della gestione SPA per l’acqua da bere è stata sostenuta da politici e tecnici prezzolati con l’argomento principe che tutto sarebbe migliorato: bollette e servizio, con annessa la balla che il controllo sarebbe rimasto saldamente in mano alle istituzioni pubbliche (vedi Comuni). Per quanto riguarda il servizio, stendiamo un velo pietoso sull’efficienza di Carniacque; è sufficiente chiedere un po’ in giro per farsene un’idea chiara! Le bollette: è un'evidente presa per i fondelli dire “hanno votato i sindaci” quando sappiamo benissimo che essi NON HANNO PIU’ NESSUN POTERE DECISIONALE; chi lo ha deciso?? Lasci perdere i tecnicismi egregio signor Paolo Martinis, lei non è certo un interlocutore neutrale. Oggi ormai pare più che ovvio, a meno di non avere il prosciutto sugli occhi o la pasta sulle mani, che aveva ragione chi aveva torto; chi cioè, per spiegarsi meglio, diceva che sarebbe finita così quando quasi tutti si sperticavano in lodi al nuovo “corso” della nostra acqua da bere.
Cari amministratori di Carniacque, se ora non pagate i debiti ai comuni, COSA CAVOLO CI ABBIAMO GUADAGNATO NOI CITTADINI IN TUTTA QUESTA STORIA? Perché ABBIAMO PAGATO PER I VOSTRI STIPENDI? E LA VOSTRA LUSSUOSA SEDE? Ed il potere che avete avuto di assumere operai e di gestire i nostri soldi e i contributi pubblici, che frutti ha dato per la collettività? Cosa avete fatto voi che non avremmo potuto fare noi nei piccoli Comuni consorziandoci e usufruendo delle tasse da noi comunque pagate?? Cosa ci voleva per capire che una gestione tipo “carrozzone per politici trombati” non poteva reggere a lungo in Carnia, luogo impervio, di orsi e lupi e da umani ormai poco abitato? Colpa della vastità del territorio? Dei pochi utenti? Degli influssi astrali? A voi la scelta; certo è che lo avevamo previsto parecchi anni fa, pur non essendo sibille cumane.
E ora chi dovrebbe pagare? Ci fa venire l’orticaria egregio Martinis quando concede un pizzico di ragione al nostro Barazzutti riguardo alle leggi da cambiare; le leggi non cambierebbero mai se ciò dipendesse da persone che aspirano alle briciole che cadono dal tavolo del sontuoso banchetto. Noi non vogliamo le briciole e non vogliamo nemmeno partecipare a nessun truculento banchetto; noi vogliamo ciò che è nostro per diritto naturale, per il fatto che siamo vivi e che la vita dipende da acqua, aria e cibo. Sappia che moltissima gente, la SUA gente, non apprezza le arzigogolate spiegazioni che tenta di dare; non sia uno che cerca di convincerci a rinunciare a ciò che è irrinunciabile per qualsiasi essere umano. Si ricordi che anche lei lo è.
Ira Conti - Comitato interregionale per la salvaguardia della montagna P.A.S. Dolomiti www.peraltrestade.it