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giovedì 6 marzo 2014

Uno sfratto per le farfalle di Bordano? (II)

Casa delle farfalle, “sfratto” alla coop a Bordano


di Flavio Nanut

BORDANO. «Vi diffidiamo a lasciare l’immobile libero da cose, piante e animali da voi allocate nella Casa delle farfalle entro e non oltre giovedì 6 marzo». Il che significa, entro oggi. Ylenia Cristofoli, della Pavees coop, che gestisce la struttura, non si dà pace. Non riesce a capire i motivi alla base di una diffida che il Comune ha presentato nei confronti della cooperativa. Diffida che porta la data di ieri e che è firmata dal sindaco, Gianluigi Colomba.
E il Comune non scherza. «La vostra cooperativa - si legge nel documento - dovrà rispondere di tutti i danni di immagine che dovessero derivare all’amministrazione e alla Casa delle farfalle in caso di prenotazioni di visite a accordi stipulati con terzi per attività programmate nel mese di marzo, pur nella consapevolezza che il termine ultimo della concessione era fissato per giovedì 6».
«Ma come facciamo a trasportare via gli animali? Non possiamo mica trasferirli in un negozio. A parte il fatto - spiega la Cristofoli - che per legge siamo obbligati a garantire loro situazioni ottimali durante il trasporto e una sede alternativa degna di tal nome. Vale a dire, una struttura zoologica che, tuttavia, al momento non esiste. Ma mi spiega come ci comportiamo? Senza dimenticare che fra gli animali c’è anche un caimano. Che facciamo? Lo portiamo a spasso con il guinzaglio in attesa di trovare una sistemazione decorosa»?
La responsabile della Pavees ha convocato per stamane, alle 12, una conferenza stampa. E qui cercherà di spiegare il punto di vista della coop. Che sintetizza con poche parole: «È da mesi - sottolinea - che chiediamo al Comune un nuovo bando per la gestione della struttura. Ma i nostri appelli sono caduti nel vuoto. Avevamo bisogno di capire se e quali investimenti erano possibili anche per evitare di soffocarci con i debiti. Ma ancora oggi - precisa la Cristofoli - del bando non v’è traccia. Abbiamo più volte manifestato l’intenzione di continuare a gestire la Casa delle farfalle, ma proprio perchè non si tratta di lavorare in un chiosco di bibite è necessario avere certezze sul futuro.
Certezze che a tutt’oggi ci mancano e che il Comune non ha voluto assicurarci. Forse non siamo simpatici. O non sono piaciute le lettere che abbiamo scritto alla presidente Serracchiani e alla Provincia per chiedere un sostegno. Noi, però, e ci tengo a precisarlo, non abbiamo coccarde politiche sul petto».


1 commento:

  1. Ufficialmente che dire? Anche io seguo questa vicenda tramite la stampa e la T.v e penso che anche se ci sarà una chiusura temporanea di questa istituzione, l'immagine di Bordano ne uscirà molto male ..Riportandola agli inizi degli anni 70,quando questo piccolo paese era considerato un posto di "bestemmiatori ,ubriaconi ,emigranti e senza cultura", questo era lo stereotipo che la gente aveva di questo piccolo paese. Però dal 1972 hanno iniziato a nascere nuove iniziative ed idee ,posso tranquillamente dire di aver partecipato a tutte queste iniziative (Ad eccezione " della casa delle farfalle"), che hanno dato lustro al nome di Bordano ,,prima livello provinciale ,poi nazionale e ora con le farfalle a livello internazionale.. Concludo queste quattro righe ricordando il titolo di un lavoro di Pirandello " Così è se vi pare "
    Mandi da Emi ..un bordaneis

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