Bordano: le 'farfalle' chiedono una proroga al Comune
La richiesta arriva da Ylenia Cristofoli della cooperativa Pavees, che ha gestito la struttura fino a questo momento
"La maggior parte degli insetti sono stati portati via, in una struttura riparata e riscaldata, dove possono attendere la loro sorte, ma è una soluzione temporanea".
Così Ylenia Cristofoli, della cooperativa Pavees, ha aggiornato la situazione relativa alla fauna presente nella Casa delle farfalle di Bordano, in una lunga conferenza stampa tenutasi giovedì. Quale il futuro per un'iniziativa originale, fra le poche di questo tipo in Italia? Per adesso non è dato saperlo.
L'incontro aveva come obiettivo di fare chiarezza sull'iter che ha portato alla fine del rapporto tra la cooperativa e il Comune di Bordano. Pavees, per voce della Cristofoli, sostiene di aver chiesto la disponibilità per chiarire le incomprensioni sorte con l'amministrazione, suggerendo una proroga per consentire la regolare attività, ma la concessione non è arrivata.
La struttura offriva attività didattiche particolari, che ora non saranno più realizzabili. Ci sono anche tante prenotazioni e richieste pendenti, soprattutto da parte di scuole, che non saranno esauribili.
Povera Bordano ..così ricca di idee e di innovazioni costretta a regredire fino ai primi anni 70,quando per opera dei giovani ,era riuscita a far diventare questo "paese dimenticato e sconosciuto da tutti , in un centro culturale per tutta la gioventù della zona" ..E' veramente brutto constatare che le radici che hai contribuito a fare crescere vengono estirpate .. e che piano piano ritorni a ridiventare "Un Spagnul "con cui non uscire , dare confidenza e dare rispetto.. Sfogo di un bordanese quasi sessantenne ,che ha conosciuto e partecipato a tutte le buone iniziative (ad eccezione delle Farfalle) di questo piccolo paese destra Tagliamento Mandi
RispondiEliminaFacil al è fa cui bês che vegnin di rive iù.
RispondiEliminaDificil al è dopo mantigni les robis cui propis bês e fates cui bês di chei altris.
Questi sono i peccati capitali degli amministratori pubblici che hanno "strassât" negli anni i soldi dei contribuenti persino indebitandoli per il futuro.
Tutti gli amministratori ed i politici ad ogni livello hanno dato prova di delinquenza politica e pure di criminalità economica come ho riportato nel seguente documento affisso per quattro mesi a Buja, oltretutto su una vetrina accanto alla stazione dei carabinieri di Buja, col timbro agiap e riportato al seguente collegamento:
http://renzoslabar.blogspot.it/2013/07/blog-post_23.html
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Ovviamente con la complicità dell'intero corpo elettorale che continuava a votare le dissennatezze dei candidati che si proponevano: oggi invece siamo alla lista unica e senza scelte preferenziali di due schieramenti; a quando ad una sola lista unica e senza preferenze di sovietica memoria?
Tempi duri e grami ci aspettano.