Messaggero Veneto, 28 febbraio 2014
TRASAGHIS Se entrate comunali e trasferimenti sono in calo, l’investimento sul territorio può aiutare a migliorare i conti. Hanno probabilmente pensato a questo gli amministratori comunali del capoluogo della Val del lago, zona ricca di acqua, quando più o meno due anni fa hanno avviato l’iter per la realizzazione di una centralina idroelettrica di proprietà comunale, il cui progetto è ora pronto a diventare esecutivo per generare entrate pari a 65-70 mila euro l’anno. L’impianto sarà realizzato ad Avasinis, più precisamente sull’adduttrice all’acquedotto comunale e dunque senza alcun impatto ambientale, poiché non andrà a modificare il corso del fiume Leale. L’investimento è di circa 300 mila euro, 60 dei quali a carico del Comune, mentre i restanti 240 messi a disposizione dal Consorzio imbrifero montano. Di questi, 120 mila euro sono a fondo perso, gli altri 120 da restituire, e dunque, facendo tutti i conti, sarebbero più o meno 180 mila gli euro da ammortizzare, una cifra ripianabile in due-tre anni se, come abbiamo detto, il futuro impianto genererà entrate per 60-70 mila euro all’anno. «E’ un iter - ci ha spiegato il sindaco Augusto Picco - che abbiamo avviato intorno al 2012, e con lo scorso dicembre abbiamo ricevuto tutti i via libera necessari, per cui adesso stiamo lavorando per approvare il progetto esecutivo e, appena sarà possibile approvare il bilancio di previsione, provvederemo ad avviare i lavori». Insomma, entro l’anno si partirà e nel giro di dieci mesi Trasaghis avrà un’entrata diretta sfruttando una sua ricchezza naturale senza particolari impatti ambientali, il primo Comune del Gemonese a prendere questo sentiero, riuscendo a portare a termine i lunghi e complessi iter burocratici.
Già, perché sempre a Trasaghis, al momento ci sono già tre domande per realizzare centraline sullo scarico del canale Sade da parte di Cosint, Elpo Srl di Brunico ed Energia Diffusa di Melzo, una riguardante l’acquedotto comunale ad Avasinis da parte di Renowa Srl di Brugnera, altre tre domande riguardanti il Leale da Cosint, Acqualux Srl pure di Brugnera e Dolomiti Srl di Ospitale di Cadore, mentre un’ulteriore richiesta arriva da Eisackwerk srl (Bolzano), ma in questo caso si fa riferimento al torrente Palâr. Gli iter per le autorizzazioni di tutte queste richieste sono ancora in corso e solo quella comunale ha tutti i via libera. «Molte sono le domande - dichiara il sindaco Picco - che la Regione dovrà vagliare attentamente e decidere nel merito se e quante autorizzarne. Certo è che, come auspicato da più parti, si rende necessaria e urgente una normativa che stabilisca il fabbisogno regionale di energia, i siti di interesse da tutelare e le zone in cui è possibile realizzare impianti».
Piero Cargnelutti
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