"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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sabato 15 marzo 2014

Lago, un paradiso perduto?

I lettori forse ricordano che l'articolo di F. Barazzutti pubblicato recentemente su "Tiere furlane" (e proposto anche dal Blog, vedi http://cjalcor.blogspot.it/2013/12/lago-comera-come-come-potra-essere-i.html) iniziava proprio con un "Paradise lost", a sottolineare i profondi cambiamenti cui è stato sottoposto il Lago nell'arco di pochi decenni.
Concetti similari emergono in una lettera di Sergio Lupieri pubblicata ieri dal MV, con una analisi di quella che era la situazione ante centrale di Somplago, l'impatto delle opere della Sade-Enel, le incerte prospettive sul futuro.
Nel riproporre la lettera del sig. Lupieri,  si rinnova l'invito ai lettori a contribuire con osservazioni e commenti su questo argomento "evergreen".
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LAGO DI CAVAZZO Paradiso perduto 

Messaggero Veneto, 14 marzo 2013

(Foto Alessandro Forgiarini)
Lago di Cavazzo, un paradiso che si sta perdendo. Non si sa come mai l’uomo abbia sempre fatto di tutto per rovinare le meraviglie che madre natura ci ha regalato. Una di queste è, o meglio era, la splendida conca del lago di Cavazzo che da quando la Sade ha costruito la centrale elettrica di Somplago ha perso, nel frattempo, tutte quelle caratteristiche di lago montano. Allo stato pre-centrale il particolare microclima favoriva la produzione di molte e svariate specie di frutta che gli abitanti della zona sfruttavano sotto l’aspetto commerciale e la pescosità del lago era abbondante per la presenza di svariate specie di pesce. Il declino cominciò negli anni 1950 quando la Sade iniziò a costruire tutto un sistema di captazione delle acque e per il quale i nostri politici sono sempre stati alla finestra senza mai mettersi di traverso per impedire lo sfacelo del territorio e la rovina del paesaggio. La promessa della Sade di mantenere in loco la corrente prodotta a prezzi ridotti per l’agognato sviluppo del territorio montano svanì perché tutta la produzione di energia elettrica è stata, come avviene tuttora, trasferita altrove con lauti guadagni. Il futuro certo non è dei più rosei.
L’enorme volume di acqua piena di fanghi proveniente dai fiumi e torrenti montani, dopo il passaggio nelle turbine, viene scaricata nel lago che ne abbassa la temperatura e riempie il fondo di fanghi. Questo stato di cose ha stravolto l’ambiente e modificato il microclima, ma il peggio è che con il passare degli anni i fanghi si sostituiranno all’acqua e del bellissimo lago non resterà altro che una pozzanghera fangosa. L’esperienza dello svuotamento del lago di Sauris ci deve insegnare qualcosa. Tutte quelle opere in galleria per l’intercettazione ed il convogliamento delle acque hanno messo nel “sacco” l’ormai famoso “minimo vitale” che darebbe dignità ai nostri fiumi. I prelievi smisurati effettuati in questi ultimi decenni hanno creato la desertificazione dei letti dei fiumi facendo scomparire ogni forma di vita e rovinando, sotto l’aspetto paesaggistico ed ambientale, quelle oasi naturali e incomparabili. Ahimé, nessuno, ormai ne parla, siamo entrati così nel totale oblio. Però la burocrazia persiste ed è sempre più pesante per il normale cittadino che deve aprire magari solo una finestra nella propria casa mentre tutto è permesso alle grandi società, anche quello di rovinare l’ecosistema creato dalla natura. Con il trascorrere degli anni la situazione invece di migliorare continua a peggiorare e l’ambiente a degradare. I nostri politici dove sono? Non ho mai sentito qualcuno che abbia affrontato questo problema, rimangono indifferenti di fronte a questi disastri che interessano soprattutto le future generazioni. Spero, prima o poi, di vedere rigenerato il sistema delle acque in generale e restituite nei loro corsi naturali per ridare voglia e serenità alla popolazione di continuare a vivere in montagna.
Sergio Lupieri, Preone


1 commento:

  1. Siôr Lupieri, mi somèe che Lui al è restât un tic indaûr. In Cjargne, tante int come Lui a sta passant des lamentazions a lis propuestis e fintremai cun progjets fats di pueste par rinaturalizâ chel mont che Lui al a cussì ben descrit. Che si meti in contat cui comitâts o ancje cun chest blog. Lu spietin, a 'nd'è lavôr ancje par Lui. Remo Brunetti

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