"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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venerdì 25 ottobre 2013

Dopo il Leale, il Palar: c'è chi vuol farci una centralina (VIII)

Riceviamo e pubblichiamo un contributo di Claudio Polano in merito alla ipotesi di costruzione di una centralina sul Palar, dove vengono analizzate soprattutto  le possibili conseguenze per la popolazione ittica.

Appena conclusa la vicenda Edipower, nella Val del Lago si apre un altro fronte sulle acque. In questi giorni il BUR ha pubblicato la richiesta di derivazione del Palar per uso idroelettrrico da parte di una Ditta di Bolzano. E’ una richiesta inaccettabile, ambientalmente parlando, da rispedire al mittente, dichiara Claudio Polano, Consigliere dell’Ente Tutela Pesca del FVG, in quanto è un’opera invasiva, che rischia di cancellare l’ultimo tratto del torrente, quello fra le tre briglie, ormai frequentatissimo nel periodo estivo. Un torrente che fra l’altro da molti anni viene ripopolato con materiale ittico di pregio, proveniente dagli impianti dell’ETP e grazie anche all’azione volontaria e appassionata di un gruppo di pescatori locali della A.P.S. “ Val del Lago “. Un corso d’acqua inoltre che ospita ancora una interessante  popolazione astacicola, recentemente rimpolpata da immissioni, nell’ambito di un Progetto Europeo, finalizzato alla conservazione e tutela del Gambero autoctono. La centralina quindi, se realizzata, renderebbe inutili questi sforzi di conservazione, poiché nei periodi siccitosi, ridurrebbe  al lumicino la portata del torrente a valle della sua captazione. 
Già in occasione della vittoriosa contestazione del Progetto Edipower, continua Polano, dicemmo a chiare lettere che la nostra Regione era diventata terra di conquista per Ditte esterne. A noi i danni e a loro gli utili! D’altronde in mancanza di un Piano regionale, (perché non utilizzare il Piano di tutela delle acque ?) che individui chiaramente dove sia  possibile ubicare impianti idroelettrici, saremo sempre in emergenza, costretti a rincorrere e contrastare continuamente la predazione del nostro territorio. Anche le recenti vicende del Piano Regionale di tutela delle Acque, licenziato nel 2012, sono eclatanti. A fronte di una formula di  calcolo del Deflusso Minimo Vitale, composta da  diversi parametri, in sede di approvazione della Legge, gli articoli riguardanti il MDF sono stati sospesi e quindi si è tornati al passato. E’ ormai quindi improrogabile la revisione della materia, in discussione proprio in questi giorni in Consiglio regionale, anche alla luce di recenti studi e esperienze, per coniugare finalmente un uso sostenibile e plurimo  della  risorsa acqua con le necessità economiche. Infine sarebbe necessario, conclude Polano, anche alla luce della vicenda Edipower, che il Consiglio comunale di Trasaghis, in seduta straordinaria e aperta ai contributi del pubblico, esaminasse il progetto e si esprimesse in merito.
Claudio Polano, Consigliere ETP/FVG del Collegio n° 10 – Gemona/San Daniele


(Le foto a corredo dell'intervento, raffiguranti tratti incontaminati del Palar, sono di Angelo Stefanutti)

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