Sull'argomento, interviene, con una nota inviata al Blog e a tutti i principali organi di informazione regionali, Dino Rabassi per i Comitati:
I COMITATI SONO
ANCORA DESTI E NON DORMONO: NEMMENO SUL PALAR
Sul Blog "Alesso e
dintorni", all'attenzione di tutti i lettori è stata portata una
certa notiziola: l’apertura della procedura per l’autorizzazione
all'installazione di una centralina idroelettrica sul torrente
Palar da parte della Ditta Eisackwerk s.r.l. di Bolzano.
A rieccoci: e, come
più volte denunciato in tutte le salse, l’assalto alla diligenza
continua!
Un attacco oltremodo
ipocrita perché sferrato da chi, trentini e altoatesini, rifiutano
certi lavori in casa propria approfittando della straordinaria
autonomia loro concessa, proponendoli però in casa altrui!
D'altronde, la Ditta
Eisackwerk s.r.l. di Bolzano i Comitati la conoscono da tempo, così
com’è noto il diniego della Provincia di Trento a lavori simili da
fare su quel territorio: tra cui il progetto “Altissimo”, termine
che deriva dal nome della cima del Monte Baldo dove, dopo lo scavo di
una grotta, convogliarvi le acque del Garda mediante ripompaggio e
produrre così elettricità a ciclo continuo: Vero ing. GARZON???
D'altronde chi non muore si rivede!
In vero anche i
Comitati hanno proposto centraline e captazioni delle acque ad uso
idroelettrico ed irriguo, sottolineando però che questi lavori
debbono realizzarsi mediante le acque delle turbine della Centrale di
Somplago le quali, bypassando il lago con tubazioni subacquee,
possono essere captate dal canale di scarico presso Trasaghis.
Lago, Leale e Palar
quindi, possono e devono essere lasciati in pace da parte di chi
cerca solo di intascare: al di la e al di sopra di norme e diritti
della gente!
Devono, questi
Signori, capire che la S.A.D.E. non esiste più, come non esiste più
un popolo ignorante, sottomesso e incapace di reagire, come
accadde 50 anni fa, alla realizzazione della diga del Vajont!!! Una
vergogna immonda che ancora grida vendetta agli uomini e a Dio!!!
Comunque, pur
silenti, noi dei Comitati continuiamo a lavorare affinché la Regione
attui un Piano Generale per lo sfruttamento sostenibile delle Risorse
Idriche, senza il quale tanti avranno buon gioco nel servire carte
truccate: soprattutto di questi tempi in cui gli Enti locali si
dibattono in enormi difficoltà economiche.
Importanti segnali di
attenzione politica su questo Piano li abbiamo avuti sia durante la
campagna elettorale che dopo! Ma di certo staremo all’erta
incalzando la Regione per questo Studio: unico strumento capace di
proteggere ciò che è di tutti, al riparo di giochetti
economici/politici di cui l’Italia intera è stanca ed ormai satura
oltre misura.
Un’ultima
annotazione: giorni fa la Soprintendenza ai Beni Ambientali e
Monumentali ha dato parere negativo all'installazione di pannelli
fotovoltaici su un’abitazione presso il lago di Cavazzo,
prescrivendo che potranno essere autorizzati solo se incorporati nel
manto di copertura.
Tanto di cappello nel
porre cotanta attenzione a questi seppur minimi particolari però, e
la Soprintendenza vorrà scusarci, sui mega lavori Edipower perché
tanto silenzio? Eppure anche su ciò essa ha giurisdizione! O
sbaglio? Ma forse nel campo dell’elettricità esiste quella di
serie A e quella di serie B e normative conseguenti!
Chiudiamo con
un’ultima nota: pur abituati a lavorare nel silenzio spesso
assordante, sarebbe cosa gradita sapere anche cosa ne pensano sul
tema i tanti estimatori estivi del Palar!! La risposta, ovviamente,
non comporta tickets!
Dino RABASSI: già Sindaco
di Trasaghis e componente del “Comitato a difesa e sviluppo del
lago”.
Credo che l'idea sia folle.
RispondiEliminaEnergia idroelettrica se ne può produrre anche tramite altri tipi di centrali installabili lungo i canali di irrigazione che corrono lungo un paesaggio già compromesso da monocolture e capannoni.
Che il pesaggio sia un patrimonio di tutti sfugge a molti.
Credo che sia necessario organizzarsi, contattando FAI, Italia Nostra, WWF e tutte le associazioni che si occupano di ambiente o paesaggio. Siamo riusciti a fermare la Cimpello-Gemona. Possiamo riuscire anche qui.
E poi spingere perché la zona del Palar venga protetta, assieme allo splendido e selvaggio paesaggio che gli fa da contorno.
Contattatemi: ci terrei ad aiutare in qualche modo.
Edi Artico - Buja
ediartico@hotmail.com