"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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giovedì 9 marzo 2017

Il 15 marzo si affronta il passaggio della caserma di Cavazzo dallo Stato al Comune

Ora c'è una data. Il prossimo 15 marzo si discuterà del passaggio della ex caserma "Bernardini" dallo Stato al Comune di Cavazzo Carnico.

Caserme Dismesse, in ballo a Roma i trasferimenti di Tolmezzo, Cavazzo e Resia


Le linee elaborate dalla Regione per l’acquisizione dei beni dismessi dal Ministero della difesa e il piano complessivo di intervento su tali beni, al centro dell’audizione in IV Commissione, presieduta da Vittorino Boem (Pd), dell’assessore alle infrastrutture Mariagrazia Santoro, presente il presidente della Commissione paritetica Stato-Regione per le norme di attuazione dello Statuto, Ivano Strizzolo.
Una audizione chiesta dal consigliere Roberto Revelant (AR), a partire anche da una mozione presentata in tema di federalismo demaniale e di caserme dismesse, con presenza di vincoli e pertinenze su l’1,7% della superficie territorio regionale, per avere un quadro dei siti in stato di abbandono e del relativo valore economico, ma anche delle strategie da mettere in campo con lo Stato.
E proprio Strizzolo, in apertura, ha chiarito il complesso l’iter di un documento di trasferimento e il ruolo che svolge la Paritetica dal momento in cui la richiesta partita dal Comune e quindi dalla Regione, arriva al Consiglio dei ministri; ha quindi fatto il punto sullo stato degli schemi normativi in materia di trasferimenti di beni immobili dallo Stato alla Regione. (...)
La Commissione, che si riunirà a Roma il prossimo 15 marzo, assumerà in quella sede le determinazioni riguardanti il trasferimento alla Regione a titolo non oneroso di beni immobili di proprietà statale situati nei comuni di Travesio (PN), San Lorenzo Isontino e San Floriano del Collio (GO), Palmanova e Cavazzo Carnico e Resia (UD). (...)
Per quanto riguarda Tolmezzo, la Regione ha avviato le procedure, attraverso la Commissione paritetica Stato-Regione, per la cessione della Caserma Cantore e parallelamente si è attivata presso la Presidenza del Consiglio e il ministero della Difesa per consentire di disporre del bene anticipatamente rispetto alla conclusione dell’iter di trasferimento. (...)
Ma l'operazione non è nè semplice nè indolore, secondo il consigliere regionale Revelant:
L’AFFONDO DI REVELANT (AR)
“Fabbricati fatiscenti, ruderi abbandonati, ammassi di lamiere e amianto. Così si presentano, nella maggior parte dei casi, le caserme dismesse che lo Stato vorrebbe affidare a Regione e Comuni. In Friuli Venezia Giulia abbiamo 1.157 alloggi demaniali vuoti, cui si aggiungono le caserme deserte. Ridicolo definire questi presidi come occasioni per riqualificare il territorio. Sono piuttosto delle polpette avvelenate che Roma finge di porgerci a titolo gratuito. Addirittura in alcune circostanze lo Stato chiede anche il versamento di un pagamento per acquisire un bene inutilizzabile”.
Così Roberto Revelant, consigliere regionale di Autonomia Responsabile, a margine del confronto in IV Commissione, evidenziando che “ho portato il tema all’attenzione della Giunta regionale e l’assessore Santoro ha condiviso la mia posizione, ammettendo che le caserme dismesse sono spesso a tutti gli effetti delle grane che vengono scaricate sulla Regione”.
Ancora Revelant: “In tutta Italia ci sono circa 3.300 alloggi demaniali vuoti. In Friuli Venezia Giulia ne abbiamo circa un terzo. Al netto della posizione geopolitica del nostro territorio, è chiaro che per la nostra regione si tratta di un’eredità pesante. Gli insediamenti militari hanno creato consistenti disagi in alcune zone, soprattutto in montagna: crollo del valore commerciale delle case confinanti, deterioramento del territorio, progressiva desertificazione di intere aree urbane”.
“Lo Stato non può lavarsi le mani, passando la patata bollente alla Regione: ci sono strutture pericolanti, che necessitano di robusti interventi di messa in sicurezza e bonifica. Chiedo alla Giunta di fare un censimento puntuale, individuare le aree riqualificabili e quelle in cui è necessario procedere con una demolizione, e chiedere allo Stato un contributo per gli interventi necessari. Non è pensabile che i piccoli paesi, già alle prese con problemi contingenti, vengano penalizzati ulteriormente dalla presenza di carcasse in avanzata fase di decomposizione”.


E' il caso di ricordare che il tema del riutilizzo della caserma Bernardini era stato uno dei temi più discussi nel corso dell'ultima campagna elettorale per l'elezione del sindaco di Cavazzo (se ne era discusso anche sul Blog). A distanza di alcuni anni, il tema può essere ripreso (ovviamente aggiornato). Ce diséso, Cjavacins?  

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